UDINE - Conto alla rovescia per l’attesissimo
Laboratorio Modigliani, in scena al Palamostre nelle serate di lunedì 21, mercoledì 23 e giovedì 24 aprile,con inizio alle 20.45.
Firmato da Carlo de Incontrera, e realizzato dal Teatro Nuovo in coproduzione con la Scuola Normale Superiore di Pisa, il progetto vede protagonista une delle maggiori realtà cameristiche di oggi, il Trio Modigliani, e porta avanti una tradizione ormai felicemente consolidata: quella degli itinerari musicali-didattici del “Giovanni da Udine”.
Se negli ultimi quattro anni i riflettori sono stati puntati sul celebre pianista americano Jeffrey Swann, e sulle sue appassionanti monografie, la traiettoria si sposta adesso sul Trio e sulla nuova modalità operativa ideata da de Incontrera: non più un’alternanza di lezioni e concerti, com’era appunto per Swann, ma tre diversi appuntamenti dove altrettante partiture verranno prima analizzate e discusse da Mauro Loguercio e dai fratelli Angelo e Francesco Pepicelli, come in una prova aperta, e poi eseguite, portando così il pubblico verso una
fruizione cosciente e progressiva del momento musicale.
Questa formula - spiega, infatti, lo stesso de Incontrera -
permetterà a tutti gli spettatori di non fermarsi alla pura gradevolezza dell’ascolto ma di conoscere anche l’origine di ogni singola scelta o di ogni singola sfumatura interpretativa, assistendo in diretta allo studio e alla risoluzione dei problemi.
Il programma messo a punto per il Laboratorio Modigliani si aprirà con il
Trio op. 70.1 di
Beethoven (21 aprile),
proseguirà con il
Trio op. 101 di Brahms (23 aprile) e si chiuderà con il
Trio n. 2 op. 67 di Šostakovič (24 aprile).
Ci sono pochi esempi in Italia di trio con pianoforte, e quelli che ci sono stati hanno rappresentato rari esempi di forte luminosità. Per questo la convergenza dell'appassionato e multiforme impegno cameristico in un unico organismo del tutto nuovo è stato un atto di profondo vincolo artistico e professionale.
Si presenta così il Trio Modigliani, formazione innovativa e tradizionale al tempo stesso, che oggi si colloca nel solco della più illustre tradizione da camera del nostro paese.
Solidità ed ampiezza nel percorso formativo ed artistico di ognuno, naturalezza di rapporto con il proprio strumento, ardente e generosa espressività, una consapevole predisposizione a cogliere le esigenze più intime del linguaggio musicale: questi sono alcuni dei requisiti, ampiamente evidenziati peraltro dalla critica musicale, con i quali la nuova formazione italiana saprà senza dubbio ritagliarsi un suo spazio fra le compagini di punta non solo della vita musicale del nostro paese, ma anche fra quelle attive a livello internazionale.
Per maggiori informazioni, contattare l’Infopoint del “Giovanni da Udine” (0432.248418) oppure consultare il sito ufficiale (
www.teatroudine.it).