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Angels in America, il pluripremiato spettacolo del Teatro dell’Elfo al Politeama Rossetti

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[img_assist|nid=27571|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=120]TRIESTE -  Angels in America, fantasia gay su temi nazionali, uno degli eventi più degni d’attenzione nel panorama teatrale italiano di questa stagione, va in scena al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia per il cartellone altripercorsi per solo due serate al Politeama Rossetti: martedì 30 e mercoledì 31 marzo.  Una pioggia di riconoscimenti (il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro, ben due Premi Ubu 2008 – per l’attore non protagonista e per il miglior attore under 30 –, il Premio Hystrio per la miglior regia e due Olimpici del Teatro per la miglior regia e il miglior spettacolo di prosa), ha accolto l’esordio sulle scene italiane di Angels in America, prodotto da una compagnia storica e di significato, come quella del Teatro dell’Elfo, abituata ad affrontare il nuovo e a mettersi in gioco coraggiosamente: per l’occasione è guidata “a quattro mani” dai registi Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani. Si tratta proprio di questo: un testo nuovo, forte, coraggioso che – scritto dal contemporaneo americano Tony Kushner oltre 15 anni fa – ha avuto una storia costellata dal successo, tanto che Angels in America rappresenta una sorta di bestseller del palcoscenico. Pluripremiata la prima edizione teatrale, negli Stati Uniti, ha generato anche una versione televisiva guidata da Al Pacino, che ha avuto ampio seguito.Il sottotitolo esplicito fantasia gay su temi nazionali, non sintetizza appieno la ricchezza di questa saga provocatoria e toccante, che si sviluppa, peraltro, in due fasi. Angels in America – Prima parte: Si avvicina il millennio, rappresenta solo il momento iniziale dell’intero lavoro di Kushner, che si chiude con una secondo testo. Perestroika – questo il titolo del momento conclusivo – è stato da poco presentato dal Teatro dell’Elfo che lo porterà in tournée nel corso della prossima stagione. Nella prima parte, l’autore affronta il tema dell’identità, ma non [img_assist|nid=27572|title=|desc=|link=none|align=right|width=427|height=640]intende esaurirlo sotto il profilo sessuale: ne sonda invece in profondità tutte le componenti, razziali, religiose, politiche e culturali, dipingendo un mondo nel quale gli esseri umani faticano disperatamente a riconoscersi e accettarsi con consapevolezza e dignità.Angels in America si compone dunque come una grande saga, che osserva – fra il riso e la commozione, fra emozione e crudezza – i conflitti e le evoluzioni degli anni Ottanta, ma raccontando quel periodo, l’autore si affaccia su abissi spirituali e ombre su cui attualmente ha più che mai senso riflettere.Al centro dello spettacolo sono le vicende sentimentali di due coppie: Prior Walter, malato di AIDS, e Louis Ironson hanno una relazione gay, mentre sono regolarmente sposati, ma altrettanto problematici l’avvocato mormone Joe Pitt e Harper, la sua giovane moglie depressa. Le loro storie s’intrecciano a quelle dell’avvocato Roy Cohn (un “cattivo” storicamente esistito, che fece morire nel periodo del maccartismo i coniugi Rosenberg), e di Belize, infermiere con un passato di travestito. Sono emblemi del melting pot newyorkese, di un’umanità dolente che, a ben guardare, popola ogni grande città del nostro tempo.L’allestimento, curato dallo scenografo Carlo Sala, è allo stesso tempo severo e visionario: uno spazio ampio, semivuoto, di pareti bianche dove vengono proiettate i video di Francesco Frongia, capaci di trasformare la scena ora nello skyline di Central Park, ora nel panorama di Salt Lake City, nei cumuli di ghiaccio dell’Antartico, in bilico tra realtà e allucinazioni mentali. Una pluridimensionalità coerente alla lettura registica, che guida interpreti e pubblico lungo la parabola tracciata dall’autore con limpida razionalità, ma lasciando anche spazio al sentimento, alla commozione, all’impeto. Come già dimostra il ricco carnet di premi, eccellente è il cast: coeso, composto da un ottimo gruppo d’interpreti trenta-quarantenni e da importanti figure della compagnia fra cui Ida Marinelli (da poco apprezzata in Romeo e Giulietta, nel ruolo della Balia) e lo stesso De Capitani che si assume con forza espressiva e profondità il ruolo di Cohn.Questa la distribuzione completa: con Elio De Capitani (Roy M. Cohn / Prior 1, fantasma), Ida Marinelli (Hannah Porter Pitt, madre di Joe / Rabbino Isidor Chemelwitz/ Henry, medico di Roy), Elena Russo Arman (Harper Amaty Pitt, moglie di Joe / Martin Heller), Cristina Crippa (Emily / Ella Chapter / la donna del South Bronx / Ethel Rosenberg), Cristian Giammarini (Joseph Porter Pitt / Prior 2, fantasma / l'Eschimese), Edoardo Ribatto (Prior Walter, il compagno di Louis / l'uomo nel parco), Fabrizio Matteini (Belize, ex amante di Prior / Mr Bugia), Umberto Petranca  (Louis Ironson), Sara Borsarelli (L’Angelo).Angels in America si avvale inoltre della traduzione di Mario Cervio Gualersi,  ed è uno spettacolo di Ferdinando Bruni (cui si devono anche i costumi) ed Elio De Capitani. Stagione Teatrale 2009-2010 – altri percorsi Martedì 30 e mercoledì 31 marzo 2010, ore. 20.30 Politeama Rossetti, Viale XX Settembre, 45 - TRIESTE Angels in America - fantasia gay su temi nazionali di Tony Kushner traduzione di Mario Cervio Gualersi uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani con Elio De Capitani, Ida Marinelli, Elena Russo Arman, Cristina Crippa, Cristian Maria Giammarini, Edoardo Ribatto, Fabrizio Matteini, Umberto Petranca   Scene: Carlo Sala Costumi: Ferdinando Bruni Una Produzione: Teatridithalia e ERT-Emilia Romagna Teatro Fondazione Biglietti: interi da 16.00 € a 29 €; ridotti da 13:00 € a 24 € Info: Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia tel. 0403593511  info@ilrossetti.it www.ilrossetti.it