VENEZIA - La Fondazione Cini presenta sull’Isola di San Giorgio Maggiore, fino al prossimo 29 settembre, un nuovo importante progetto espositivo dedicato a Marc Quinn, uno dei più noti esponenti della generazione degli Young British Artists.
La mostra,a cura di Germano Celant, propone una selezione di oltre 50 opere tra cui 15 mai esposte prima, tra sculture, dipinti, disegni e altri oggetti d’arte, realizzate dell'artista inglese.. Oltre a celebrare il rinnovarsi della collaborazione tra Quinn e Celant (che risale all’esposizione Garden organizzata da Fondazione Prada a Milano nel 2000), Marc Quinn segna il ritorno a Venezia dell’artista inglese dopo The Overwhelming World of Desire alla Collezione Peggy Guggenheim nel 2003, e ribadisce il crescente interesse della Fondazione Giorgio Cini per l’arte contemporanea.
Nelle intenzioni di Marc Quinn – che da sempre attua una profonda indagine su alcuni temi privilegiati, quali il rapporto tra arte e scienza, il corpo umano e i suoi meccanismi di sopravvivenza, la vita e la sua conservazione, la bellezza e la morte – l’antologica alla Fondazione Giorgio Cini 3 è un viaggio dalle origini della vita e celebra, attraverso opere originali, il timore e la meraviglia nei confronti del mondo in cui viviamo.
Sarà possibile ammirare, in un nuovo ed unico spettacolare allestimento concepito appositamente per l’Isola di San Giorgio, il ciclo Evolution (2005): serie di dieci monumentali blocchi di marmo raffiguranti feti di varie dimensioni, che riproduce il mistero della vita come dono extraterreno che emerge dalla laguna. Un omaggio alla natura, che vede l’arte come componente intrinseca e misteriosa, sono le sette colossali conchiglie della serie The Archaeology of Art: queste perfette forme simmetriche sono infatti realizzate da minuscole creature senza cervello, che sembrano seguire un ordine apparentemente più grande di loro. Infine sarà possibile vedere la grande opera Alison Lapper Pregnant (2005), installata dal settembre 2005 su una della basi al centro della londinese Trafalgar Square. L’opera, che era il pezzo centrale della cerimonia di chiusura dei Giochi Paralimpici per celebrare il trionfo della forza vitale sulle avversità, propone “un nuovo modello di eroismo femminile” in cui amore, maternità, vitalità raggiungono una forma imprevedibile e un picco inaspettato.
Il lavoro concettuale di Marc Quinn si realizza attraverso scultura, pittura, installazioni e video. Il forte interesse dell’artista per la capacità di metamorfosi sia della natura che della vita umana lo guida verso un’attrazione per la spiritualità innata dell’uomo. Quinn mette in discussione i codici della natura attraverso l’utilizzo di materiali che non accettano compromessi, quali ghiaccio, sangue, marmo, vetro e piombo. Attraverso l’utilizzo di tali materiali le opere di Quinn esplorano vita, morte, sessualità e religione in modo poetico e allo stesso tempo provocatorio. Quinn trasforma l’atto del semplice osservare, forzando lo spettatore a mettere in discussione quanto lo circonda, spingendolo verso l’ignoto, per favorire la riscoperta.
Dal 29 maggio al 29 settembre 2013
Isola di S. Giorgio Maggiore - VENEZIA
Marc Quinn
A cura di Germano Celant
Orario: 10-19 tutti i giorni
Ingresso libero
Info: Fondazione Giorgio Cini onlus Venezia
fondazionegiorgiocini@pec.it
www.cini.it