Error message

Il file non può essere creato.

"Che" Guevara e la rivoluzione senza frontiere all'università di Padova

Università Padova
PADOVA - Cuba è sinonimo, nell'immaginario collettivo, di "rivoluzione", di Castro ma soprattutto di Che. Ernesto Guevara, detto Che,  è infatti sopravvissuto al castrismo e di quella rivoluzione è diventato il simbolo che passa, in un'ideale catena nostalgica-ideologica, di generazione in generazione. Ognuno si appropria di un "pezzo" di mito: lo è stato per le "speranze" europee, anche italiane, di rivoluzione negli anni Sessanta, per gli innamoramenti romantici generazionali e per salotti della borghesia europea, come argomento di conversazione. Che è di tutti. Ma chi è stato il dottore Ernesto Guevara figlio di una famiglia che apparteneva genealogicamente alla tradizione della colonizzazione spagnola, guerrigliero, politico nel governo castrista, innamorato di una rivoluzione che unisce gli universitari ai contadini, capace di partire per un nuovo sogno sui monti boliviani e sopravvivere comunque in ogni epoca? Che ne è stato dei suoi "figli" rivoluzionari sparsi in ogni angolo del globo? Giovedì 29 novembre, ore 10.30, in Aula Magna di Sociologia, Via Cesarotti 12, si terrà l'incontro, organizzato da  Antonella Cancellier docente della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Padova, con  l'ambasciatore Ludovico Incisa di Camerana. Grande conoscitore dell'America Latina, su cui ha scritto numerose opere e dove ha svolto la maggior parte della sua attività diplomatica, l'ambasciatore Ludovico Incisa di Camerana, a quarant'anni dalla morte di Ernesto Che Guevara, avvenuta in Bolivia il 9 ottobre 1967, gli ha dedicato il suo ultimo volume I ragazzi del Che. Storia di una rivoluzione mancata. A partire della vicenda del Che, Incisa di Camerana traccerà un grande affresco della storia latinoamericana del Novecento, segnata dall' "ombra di una rivoluzione mancata".