Gemona del Friuli (UD) - Comincia mercoledì 21 dicembre alle 20.30, con No Direction Home: Bob Dylan (2005), la presentazione al Cinema Sociale di Gemona, a cura della Cineteca del Friuli, della tetralogia del rock di Martin Scorsese.
Al ritmo di un appuntamento al mese, la rassegna prosegue mercoledì 18 gennaio con The Last Waltz (L’ultimo valzer, 1978), sul mitico concerto d’addio del gruppo rock The Band a San Francisco nel 1976. A febbraio sarà proiettato The Rolling Stones: Shine a Light (2008) e si chiuderà con George Harrison: Living in the Material World, realizzato da Scorsese in stretta collaborazione con Olivia Harrison, appena uscito negli Stati Uniti e presentato in anteprima italiana al festival di Torino e a Bologna.
No Direction Home (il titolo è tratto da un verso di Like a Rolling Stone), copre gli anni dal 1961 al 1966 nella vita e nella carriera di Bob Dylan, dall’ascesa al successo come cantautore folk al controverso passaggio al rock, e mostra quale enorme impatto abbia avuto Dylan sulla musica e sulla cultura del ventesimo secolo, americana e non solo.
Nato da un’idea di Jeff Rosen, il manager di Dylan, che cominciò a mettere insieme i materiali fin dal 1995, il documentario propone immagini e reperti audio esclusivi messi a disposizione per la prima volta dall’archivio Bob Dylan, come registrazioni da concerti del 1963, 1964 e 1965, sequenze di “out takes” inediti dal famoso documentario del 1967 Don’t Look Back di D.A. Pennebaker e il filmato del 17 maggio 1966 alla Manchester Lesser Free Trade Hall, in cui John Cordewell gridò Giuda a Dylan appena prima che iniziasse a cantare Like a Rolling Stone. Altri materiali provengono da collezioni private di fan di Dylan. Molte sono anche le interviste ad artisti e musicisti le cui vite si incrociarono allora con quella di Dylan (Allen Ginsberg, Pete Seeger, Joan Baez e altri) e le conversazioni con lo stesso cantautore, che parla apertamente e diffusamente di questa fase cruciale della sua avventura artistica, ripercorrendo le tappe che lo hanno portato dalla sua città natale, Hibbing nel Minnesota, al Greenwich Village, New York, dove divenne presto punto di riferimento di una rivoluzione musicale e culturale i cui effetti perdurano tuttora.
Per selezionare e fondere in un percorso visivo e narrativo l’imponente materiale raccolto ci voleva lo sguardo d’artista, il talento registico e la vasta cultura musicale di Martin Scorsese, fan di lunga data di Dylan. Circolato poco nelle sale italiane, negli Stati Uniti No Direction Home è stato premiato con il Peabody Award nel 2006 e il Columbia du-Pont Award nel 2007.