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Nanni Moretti incontra il pubblico friulano a Cinemazero di Pordenone e al Visionario di Udine

ConSequenze

UDINE - Nanni Moretti, di nuovo sugli schermi con Habemus Papam, film di cui è regista e interprete a cinque anni da Il Caimano e dieci da La stanza del figlio, vuole incontrare il pubblico friulano.

L’attesissimo appuntamento si svolgerà a Cinemazero di Pordenone venerdì 22 aprile e Visionario di Udine sabato 23 aprile. In entrambe le sedi, l’incontro si svolgerà al termine della proiezione delle ore 18.00 e delle ore 21.

Opera controversa che ha scatenato dissensi se non denunce (non da ultima, quella mossa da un sito cattolico tradizionalista e indirizzata contro il produttore, Domenica Procacci della Fandango, la co-produttrice Rai e il conduttore Fabio Fazio, che ha ospitato il regista a Che tempo che fa), Habemus Papam vede Moretti nei panni di uno psicoanalista, ruolo già interpretato ne La stanza del figlio.  Ma qui il paziente non è Silvio Orlando, bensì il nuovo Pontefice (Michel Piccoli), che è a tal punto depresso, sentendosi inadeguato al ruolo, da convincere i cardinali a chiedere l’aiuto di un medico dell’anima.

Ancora una volta Freud e l’inconscio ritornano nel cinema di Moretti (si pensi a Sogni d’oro, del 1981, dove l’incompreso regista Michele Apicella, alter ego del regista, tenta di girare un film dal significativo titolo La madre di Freud). Qui però non c’è spazio per sesso, sogni, Edipo. Eppure con una comicità capace di strappare non poche risate, emerge il “dietro le quinte” di chi ha potere (in questo caso ecclesiastico) e di chi non riesce a sostenerlo.

Girato tra il ghetto, l'ambasciata di Francia e una Cappella Sistina ricostruita a Cinecittà quasi in scala identica all'originale, Habemus Papam è un’analisi antropologica sullo smarrimento, una specie di paradosso della contemporaneità, sull'infallibile che si scopre fallace in un luogo in cui ogni personaggio incarna una paura. E Habemus Papam diventa la metafora del blocco e del rifiuto del mondo.

Sotto le volte della Cappella Sistina, in Habemus Papam si svolge una difficile elezione tra i porporati, dove domina un terrore, alquanto evidente, all'ipotesi di essere designati al soglio, fin quando viene scelto il cardinale Melville (Piccoli), fino ad allora nell'ombra, come il nuovo Papa. Se il compito della fantasia è liberare la realtà, Moretti usa in Habemus Papam un timbro personale, conosciuto, mai smarrito, tutti nel film appaiono prigionieri di un'ossessione, di un ruolo, di una nostalgia che sconfina anche nella malinconia.

Il Papa inventato da Moretti non è il don Giulio ribelle de La Messa è finita, è un Papa umanissimo, frastornato, dilaniato da una specie di scisma interiore, da un aperto disagio con il proprio io, depresso. A differenza della blasfemia di Marco Bellocchio in L’ora di religione, o dell'eresia sarcastica di Renzo Arbore in coppia con Roberto Benigni in Il Pap’occhio, Habemus Papam è «una commedia dolorosa» come l'ha definita lo stesso regista, nonché sceneggiatore con Federica Pontremoli e Francesco Piccolo. La vicenda narrata ha un illustre precedente nella realtà quando Celestino V, incoronato nel 1294 papa nella basilica di Santa Maria di Collemaggio all'Aquila, dopo lunghe meditazioni, decise di abbandonare il Soglio Pontificio. Da frate, viveva in una grotta sui monti della Maiella e rifiutò la carica. In seguito l'accettò, ma, a soli quattro mesi dall'incoronazione, l’abbandonò definitivamente per ritirarsi in monastero. Staremo a vedere con lo psicanalista Nanni come andrà a finire il suo intervento su Michel Piccoli, altro mostro sacro del cinema.

Venerdì 22 aprile 2011, ore 18:00 e ore 21:00

Cinemazero - PORDENONE

Sabato 23 aprile 2011, ore 18:00 e ore 21:00

Visionario - UDINE

Habemus Papam (2011)

di Nanni Moretti

Al termine delle proiezioni delle ore 18.00 e delle ore 21 il regista incontra il pubblico

Info: www.visionario.info

www.cinemazero.org