[img_assist|nid=10521|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]UDINE - Fuorirotta, la manifestazione di vicino/lontano dedicata al viaggio, inaugura mercoledì 7 novembre alle 18, al Visionario-Centro Arti Visive di Udine, la mostra fotografica L’incanto delle Donne del Mare. Le Ama di Hèkura nell’opera di Fosco Maraini, uno dei più poliedrici e colti viaggiatori del nostro tempo.
L’esposizione, gentilmente concessa a vicino/lontano dal Museo delle Culture di Lugano, sarà illustrata dal direttore del museo, l’antropologo Francesco Paolo Campione, e dallo storico dell’arte Francesco Ragno. Il professor Campione presenterà poi al pubblico di Fuorirotta, in anteprima assoluta, il Meridiano delle opere di Fosco Maraini che Mondadori ha pubblicato proprio in questi giorni.
La mostra
L’incanto delle Donne del Mare è composta di trenta foto in bianco e nero, selezionate fra quelle scattate da Maraini nell'isola di Hèkura, al largo delle coste centro-occidentali del Giappone, nel 1954. Le opere sono stampate a partire dai negativi originali, rintracciati grazie a una ricerca condotta dallo stesso Francesco Paolo Campione e[img_assist|nid=10522|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=352] da Cosimo Chiarelli negli archivi del Gabinetto Scientifico e Letterario G. P. Vieusseux di Firenze, che conserva quanto rimasto della grande produzione di Fosco Maraini. Il tema dell'esposizione sono gli Ama, un gruppo etnico che viveva in piccoli villaggi sulle rive del mare, distribuiti lungo tutta la costa centrale e meridionale del Giappone. Nell’isola di Hèkura, le donne degli Ama erano addette, nei mesi estivi, alla pesca in apnea, ad una profondità anche di venti metri, dell'awabi (l’orecchio di mare). Il celebre servizio fotografico realizzato da Maraini, forse il primo reportage etnografico subacqueo, ritrae le Ama nel loro ambiente naturale: fra gli scogli, in acqua e sott'acqua, coperte soltanto da un perizoma. L'obiettivo di Maraini trattiene in queste immagini, e in qualche modo salva, un universo culturale affascinante e sconosciuto, destinato di lì a poco a scomparire per sempre. Le opere sono state esposte per la prima volta nel 2005 al Museo delle Culture di Lugano e, in seguito, all'Istituto Svizzero di Villa Ludovisi a Roma, in occasione del Festival della Fotografia del 2007.
Il Meridiano Mondadori che Fuorirotta presenta in anteprima intende rendere ragione della poliedrica personalità dell’autore. Il volume presenta innanzitutto e integralmente i due testi che costituiscono la summa dell’incontro di Maraini con l’Asia, ovvero Segreto Tibet e Ore giapponesi (1951 e 1957). Di qui il titolo del Meridiano, Pellegrino in Asia. Vi viene inoltre inclusa una scelta di testi che documentano i vari ambiti di interesse dell’autore; l’alpinismo (con il racconto dell’ascesa al Gasherbrum IV), lo studio delle ultime popolazioni pagane del mondo musulmano (con una scelta di passi dalla sua opera etnografica più famosa, Gli ultimi pagani), la riflessione linguistica sugli ideogrammi, ma anche sulla lingua italiana e le sue potenzialità creative (il Meridiano comprende infatti l’intero
corpus, più alcuni testi finora inediti, delle sue
fànfole, esempi godibilissimi di poesia metasemantica).
La ineccepibile e appassionata curatela di Franco Marcoaldi – a sua volta viaggiatore, giornalista, poeta, nonché amico personale di Fosco Maraini – comprende anche uno scritto di approfondimento scientifico a firma di Francesco Paolo Campione.
Fosco Maraini. Nel corso della sua lunga esistenza (1912-2004) Fosco Maraini ha coltivato, ai massimi livelli, diverse discipline: l'alpinismo, l'antropologia e gli studi orientali – ha insegnato lingua e letteratura giapponese all'Università di Firenze - la letteratura e infine la fotografia d'uomini, culture e paesaggi. Nato a Firenze il 15 novembre 1912 dallo scultore Antonio Maraini e dalla scrittrice Yoi Crosse, a ventidue anni, spinto da una grande curiosità verso l'Oriente, si imbarca sulla nave scuola Amerigo Vespucci come insegnante d'inglese dei ragazzi dell'Accademia Navale di Livorno e ha così l'occasione di visitare l'Egitto, il Libano, la Siria e la Turchia.
Nel 1935 sposa Topazia Alliata, da cui avrà le tre figlie Dacia, Yuki e Toni. Nel 1937 parte per una spedizione in Tibet, che lo convince a dedicarsi alla ricerca etnologica e allo studio delle culture orientali. Laureatosi in Scienze Naturali all'Università di Firenze, Fosco Maraini si trasferisce con la famiglia in Giappone dove, in seguito al rifiuto di aderire alla Repubblica di Salò, viene internato in un campo di concentramento. Tornato in Italia alla fine della guerra, riparte per il Tibet e per altri numerosi viaggi, che lo portano in Corea, a Gerusalemme e di nuovo in Giappone. Ai suoi viaggi e agli studi sull'Oriente Maraini ha dedicato molti libri, tra cui Segreto Tibet, Case, amore, universi e Ore giapponesi, oltre a una serie di documentari etnografici; questi ultimi andati purtroppo quasi tutti perduti.