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Elena Bucci protagonista di Juana de la Cruz o le insidie della fede al Teatro Duse di Asolo

Foyer
[img_assist|nid=19607|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]Asolo (TV) - Chi fu Juana de la Cruz, vissuta in Messico dal 1648 al 1694? Mi faccio guidare dal libro del geniale Octavio Paz, Suor Juana o le insidie della fede: “Fu la prima femminista d’America, con riserva... Nel suo secolo non esistevano nè la parola nè il concetto, ma è indubbio che la coscienza della propria condizione di donna fosse indissolubile dalla sua vita e dalla sua opera”. Tra suor Juana e il suo mondo c’era una contraddizione insanabile, come tra la sua vocazione letteraria e la sua condizione religiosa. Come se non bastasse, la sua straordinaria passione intellettuale e la sua curiosità coincidevano con un momento di immobilità della Chiesa e della cultura ispanica. Le lotte e il destino di Juana sono un capitolo impressionante nella storia degli scontri tra libertà intellettuale e potere, intelligenza individuale e burocrazie ideologiche. Al Teatro Duse, giovedì 23 aprile ultimo appuntamento della rassegna teatrale Centorizzonti 2009 – Rapire l’aurora: in scena Elena Bucci protagonista dello spettacolo Juana de la Cruz o le insidie della fede. Dopo aver dato voce a Galla Placidia, Isabella Andreini, Eleonora Duse ed altre ancora, Elena Bucci propone un personaggio ignorato: Juana de la Cruz, monaca vissuta in Messico dal 1648 al 1694. Ce la rivela come una guerriera, combattente per il proprio diritto alla conoscenza e all'esercizio intellettuale, negato dalla discriminazione sociale e sessuale. Per accedervi, entrò in un convento come unico luogo dove[img_assist|nid=19608|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=427] poter studiare e affermare la propria volontà. La scena è semplice e funzionale all'intima comprensione: un'impalcatura da costruzione simula tanto l'inesauribile processo dell'ingegno, quanto il suo rinserramento in una torre separata dal mondo. Da essa pendono lunghi teli bianchi: vie di fuga, pagine non ancora scritte, veli di un voto spirituale che è un atto di fiducia nella forza della libertà individuale e dell'immaginazione. Ma il successo delle opere letterarie di Juana e della qualità del suo pensiero si rivelò controproducente. I prelati condannarono come peccato l'ammirazione a lei devoluta e come ribellione la sua perseveranza negli studi, castigando la sua brama con l'insoddisfazione e la penitenza. Quanto è forte l'eco di Juana nel presente? La sua sorte di scrittrice punita da sacerdoti certi della verità delle proprie opinioni ricorda a noi, uomini del presente, il destino dell'intellettuale libero nelle società dominate da una ortodossia e rette da una burocrazia. Inoltre, «in questo momento di grande "scricchiolamento" ideologico, politico, economico e spirituale, Juana, con le sue battaglie in nome della conoscenza, dell'intelligenza e della libertà, testimonia un coraggio sia pur consapevole dell'inevitabile sconfitta delle rivoluzioni, e tuttavia indefesso». A sorreggere i suoi voli e le sue cadute, musiche del suo tempo precipitano verso suoni che ricordano battaglie più recenti. Elena Bucci ha fatto parte del nucleo storico del Teatro di Leo di Leo de Berardinis. Con Claudio Morganti è stata Madre Ubu e ha partecipato al progetto Riccardo III di W. Shakespeare (Premio Ubu come migliore attrice). Nel 1992 ha fondato con Marco Sgrosso la Compagnia Le belle bandiere per la quale è autrice, attrice e regista. Tra i numerosi riconoscimenti ottenuti ricordiamo soltanto nel 2000 il ‘Premio Ubu’ come migliore attrice per gli spettacoli Riccardo III e Le regine (regia di Claudio Morganti, Teatro di Roma e Biennale di Venezia) e nel 2007 il ‘Premio ETI’ (migliore spettacolo) e il ‘Premio Hystrio – Altre Muse’ per Le smanie per la villeggiatura di Goldoni (di cui è regista e interprete insieme a Marco Sgrosso e a Stefano Randisi ed Enzo Vetrano). Centorizzonti 2009 – Rapire l’aurora Giovedì 23 aprile 2009, ore 21:15 Teatro Duse – Asolo (TV) Juana de la Cruz o le insidie della fede testo, messa in scena e interpretazione di Elena Bucci musiche originali dal vivo Andrea Agostini assistente Paola Bartoli suono Roberto Passuti luci Alessandro Ricci video di Massimiliano Valli oggetti di scena Claudio Ballestracci costumi di Marta Benini e Ursula Patzak consulenza alle traduzioni di Mariana Califano una co-produzione Ravenna Festival – Le belle bandiere   Biglietti interi 12 €, ridotti10 € Info: tel 0423951317 www.echidnacultura.it