Stagione Teatrale 2010-2011
Mercoledì 23 febbraio 2011, ore 20:45
Cerimonia
Progetto per una nuova messa in scena
di e con Lorenzo Gleijeses
e con Anna Redi e Manolo Muoio
Regia Lorenzo Gleijeses
Cerimonia per un negro assassinato, è un testo dello scrittore spagnolo contemporaneo Fernando Arrabal, “autore di un teatro geniale, brutale, sorprendente e gioiosamente provocatorio.”
La piéce, catalogata fra le opere più suggestive del teatro dell’assurdo, prende corpo in una dimensione che presto assume dei contorni spiccatamente meta-teatrali, e la vicenda presto supera i limiti propri della finzione per trasbordare nello spazio della realtà, perseguendone una trasformazione irrimediabile quanto inaspettata. Gli interpreti principali, costretti nello spazio claustrofobico di una stanza, non possono evitare di giocare al teatro, in una girandola di personaggi, sorprendenti e stranianti, che nascono, si trasformano e scompaiono senza soluzione di continuità, sotto lo sguardo rapito dello spettatore.
Nella nostra visione specifica della vicenda drammatica, il lavoro è diventato, da un lato, uno studio minuzioso su una serie di artisti che non sono riusciti a coniugare la loro visione dell'arte con la vita quotidiana, e che sono rimasti feriti a morte dalla propria stessa arte: poeti maledetti, potremmo chiamarli (Vladimir Majakovskij, Emily Dickinson, Vincent Van Gogh, Anne Sexton, Ian Curtis). Uomini e donne che sentirono la vita troppo intensamente per sopportare di viverla, e la cui concezione assoluta ed esclusiva del proprio universo creativo ha condotto a compromettere irrimediabilmente la stessa esistenza biologica.
Per una altro verso si tratta di un tentativo di riflettere sulle distorsioni grottesche con cui la società dello spettacolo - nel suo stadio avanzato - ci costringe a fare i conti giorno dopo giorno: l’esperienza dissociante e spasmodicamente inclusiva che i nervi scoperti della nostra percezione vivono a contatto con lo spazio mediatico contemporaneo, il paradossale solipsismo autistico della nostra dimensione cibernetica e lo scontro / incontro con le mille culture in movimento, con le quali la cultura globale ci obbliga a confrontarci, come mai prima d’ora, anche nella vita concreta.
Partire da un testo della drammaturgia contemporanea, usandolo come trampolino per comporre una ri-scrittura scenica costituita dalla co-presenza di forme espressive molteplici, provenienti dai campi più disparati del Teatro e delle arti contemporanee, è l’approccio che abbiamo privilegiato in questo nuovo viaggio: il lavoro sulla scrittura scenica, quello vocale e fisico dell’attore, la coreografia e la danza, le arti visive, la video-art ed il visual-jing, le derive della musica elettronica, tutto ciò concorre a creare la materia viva del nostro Teatro.
Lorenzo Gleijeses Debutta con il padre Geppy e con Regina Bianchi e ancora giovanissimo ha la possibilità di lavorare con Squarzina, Pugliese, Guicciardini. Nel cinema e in televisione è al fianco di artisti come Mario Scaccia, Gabriele Lavia, Laura Chiatti. Incontra diversi tipi di pedagogie teatrali lavorando con maestri come Lindsay Kemp, Eimuntas Nekrosius, Yoshi Oida, Eugenio Barba, il Workcenter di Jerzy Grotowski, Augusto Omlù, MK. E’ Romeo nel Romeo e Giulietta diretto da Nikolaj Karpov. Dal 2001 è allievo di Julia Varley, insieme creano lo spettacolo Il figlio di Gertrude per il quale vince il Premio Ubu 2006 come Nuovo attore e è candidato agli Oscar Olimpici del Teatro-Premi E.T.I. come migliore attore emergente. Nel 2007 è Enrico V (Il Principe Hal) nel Falstaff di Mario Martone e collabora con Egumteatro (Virginio Liberti e Annalisa Bianco) creando lo spettacolo Che Tragedia!. Autore di L’esausto o il profondo azzurro con la collaborazione di Julia Varley che debutta al Teatro Mercadante nel 2008. Ancora nel 2008 è Luigi Strada in Ditegli sempre di si di Eduardo De Filippo al fianco di Geppy Gleijeses e Gennaro Cannavacciuolo. Nel 2009 è Oreste nella Ifigenia in Tauride di Goethe con la regia di Cesare Lievi, prodotto dal CTB-Teatro Stabile di Brescia. Gleijeses ha portato i suoi spettacoli negli spazi teatrali più rappresentativi della scena nazionale: Napoli Teatro Festival Italia, Festival delle Colline Torinesi, Le Vie dei Festival, Primavera dei Teatri, Teatro Mercadante Stabile di Napoli, Teatro India di Roma. Ha diretto vari seminari in diverse Università e centri teatrali: Dams di Bologna e di Torino, Teatro di Roma, l’Università di Ferrara, Il Teatro Mercadante e Punta Corsara di Napoli.
Anna Redi (n. 1965) danzatrice, lavora con Pippo Delbono, Wim Wandekeybus, Marco Manchisi, Marco Baliani, Alfonso Santagata, Mario Martone ed Enzo Moscato. Vince il Premio Girulà come migliore attrice napoletana e il Premio Scenario come autrice di Bagarie. Dal 1989 tiene seminari teatrali per comunità di recupero e psichiatriche e con minori a rischio. E’ autrice di Le stanze di Penelope, Alzati, Quelle Historie, Animala, Pà -progetto Petrolio. Per i progetto Archeologia Interiore I, II e III con la Seconda Università di Napoli crea Sono sfiorite le rose, Nel Mitreo e Matres Matutae. Per NapoliScenaInternazionale ha contribuito alla realizzazione di Was ist Tanz? spettacolo di danza contemporanea.
Manolo Muoio. Nel 1993 segue il Living Theater in una tournée italiana, partecipando a diverse performance di strada. Continua a perfezionarsi negli anni, con Yves LeBreton, Clive Barker, Alejandra Manini, Tetsuro Fukuhara e Yoshito Ohno, Nikolaj Karpov, Abani Biswas, Eimuntas Nekrosius, Marylin Fried, Augusto Omolù, Giorgio Rossi, Michele Di Stefano/MK. Nel 1995 dà vita al CUT dell’Università della Calabria ed è tra i fondatori di Teatro Rossosimona. Interprete in numerosi spettacoli, tra i quali: Casa di vento (semifinalista al Premio Scenario '95), Sida e l'uomo dal fiore (vincitore del Premio ETI-Vetrine '96), E' il momento dell'amore (vincitore del Premio Scenario 2001); Catastrofe di S.Beckett (per il quale cura anche la regia e le scene). E' autore e interprete di una serie di solo performance ispirate alla letteratura di W.S.Burroughs e J.G.Ballard. Nel 2005 si è laureato in Letterature Straniere Moderne, con una tesi sul Teatro argentino contemporaneo.
Maya Lipsker (19.05.1976) studia presso la Vitzo High School for Arts and Performance, di Haifa (Israele) e con Nigel Charnock, Keith A. Thompson, Julyen Hamilton, Meg Stuart e Jeremy Wade. E’ interprete in numerosi spettacoli fra i quali ricordiamo: play-a-long di Rebecca Walter, Eddy Puss Wrecks di Graham Smith (PVC dance company); Research Project con la Sasha Waltz. E’ autrice di numerose coreografie: Frost per il Ballet Vorpommern (2008), Mem per la PVC dance company (2007); Shlomot e Bruno (2007) solo per ricordare le più recenti. Svolge anche attività come insegnante della tecnica Ohad Naharin’s e di danza contemporanea presso Ernst Busch University, Dock11, Tanzfabrik, Balance School for Dance, Danceworks Berlin, Tanz Theater Osnabrück, Theater Freiburg-Heidelberg.