Dal 18 al 30 luglio 2011
Bolzano Danza 2011 - Tanz Bozen 2011 - Mythos - XXVII edizione
Chantal Loïal/Kompanie Difé Kako - On t’appelle Vénus
(Prima nazionale)
In collaborazione con France Danse
Interpretazione e coreografia Chantal Loïal
Coreografia e scenografia Philippe Lafeuille
Collaborazione artistica coreografia Paco Dècina
Testo Marco Verhaverbeke
Costumi Agnès Dat, Nicole Crampon
Disegno luci e tecnica Stephane Boltard
Produzione Kompanie Difé Kako
co-produzione DRAC Ile-de-France, Festival de Marseille, Théâtre de Nîmes, Théâtre de Suresnes, SACD, Festival Bolzano Danza
Con il sostegno di Agence Culturelle d'Alsace, Centre National de la Danse-Pantin, Théâtre Municipal de Fort-de-France, Association Beaumarchais, ADIAM 67 Strasbourg, MJC Club - Créteil
On t'appelle Vénus
On t'appelle Vénus è il nuovo assolo che Chantal Loïal ha costruito per se stessa in collaborazione con il coreografo italiano, attivo in Francia, Paco Dècina, con l'artista pluridisciplinare Philippe Lafeuille e lo scrittore Marc Verhaverbeke.
Un lavoro che si sviluppa da una riflessione di Chantal Loïal sulla vita di Saartijer Baartman - la Venere Ottentotta - una storia di abusi e tragedie del colonialismo a cavallo tra Settecento e Ottocento. Nata nel 1789 nell'Africa del Sud, Saartjiein fu portata come schiava in Europa e fu venduta come "bestia da circo" prima di diventare prostituta in serate private e infine oggetto di studi scientifici a causa della sua anomala costituzione: ipertrofia delle anche e delle natiche, organi genitali protuberanti. Solo nel 2002 le sue spoglie furono riportate in Sudafrica per volontà di Nelson Mandela. Dal racconto di questa tragica vita Loïal e il suo team di co-autori traggono spunto per avviare una più ampia riflessione sulla violenza nei confronti delle donne - quella violenza che ancora perdura nelle zone caraibiche dove Loïal è nata - e lanciare un messaggio di lotta all'oppressione e ai soprusi. Costruito per quadri, lo spettacolo si sviluppa su un crescendo coreografico al quale fanno da contraltare i testi che traducono l'umiliazione, lo sradicamento e, per estensione, il razzismo scientifico e la violenza brutale del linguaggio.
"Voglio ridare la parola a questa donna - scrive Chantal Loial - regalandole una piccola rivincita a posteriori, come un pegno d'ottimismo per domani".
Chantal Loïal
Danzatrice nella compagnia di Montalvo-Hervieu da quindici anni e dei Ballets C. de la B. di Alain Platel, Chantal Loïal dirige dal 1994 Difé Kako. Nata a Pointe-à-Pitre, Guadalupa, inizia a sei anni a praticare le danze tradizionali antillesi. Una passione che si concretizza con l'arrivo a Métropole nel 1977 dove studia le danze africane, antillesi e il contemporaneo, e dove avvia il suo lavoro in ambito professionale. La sua poetica si incentra sull'esperienza dell'incontro e il multiculturalismo. La compagnia pluridisciplinare Difé Kako ha all'attivo numerosi spettacoli, tra i più recenti Divers-cités féminines (2007), Zandoli pa tini pat (2008), Makak Janbé Croco (2009), racconto danzato afro-antillese per due danzatrici-attrici, un attore-musicista e un musicista.
Laboratorio creativo per bambini (6-10 anni)
Laboratorio creativo per bambini sul tema dell'identità e del rispetto per l'altro a cura di Centro Mafalda con la partecipazione straordinaria di Chantal Loïal.
18 e 19 luglio dalle ore 15.00 alle 18.00. Iscrizioni presso Associazione Donne Nissà (www.nissa.bz.it). Quota € 10, gratuito per i soci dell'Associazione.