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Oscura immensità

Stagione Teatrale 2012-2013 - Il Grande Teatro 2012 2013

Oscura immensità
dal romanzo di Massimo Carlotto
con Giulio Scarpati e Claudio Casadio
regia di Alessandro Gassman

«Chi deve perdonare colui che ha commesso un delitto e che sta scontando una pena detentiva? I familiari della vittima o lo Stato? O entrambi?». È una domanda drammatica, estrema, che non è comunque in grado di lenire minimamente la sofferenza di chi è coinvolto da una parte e dall’altra quella che si pone lo scrittore Massimo Carlotto (1956) nel suo romanzo L’oscura immensità della morte che ha assunto forma scenica mantenendo pressoché inalterato il titolo e conservando anche sul palcoscenico la medesima, inquietante, dolorosa forza della pagina scritta.

L’autore padovano è da sempre sensibile e attento alle questioni della giustizia anche per la sua personale esperienza che lo vide protagonista per diciassette anni, dal 1976 al 1993, di una controversa vicenda giudiziaria. Il suo primo libro, Il fuggiasco (’95) è un’autobiografia che racconta le sue vicissitudini e ha ispirato il film omonimo, diretto (2003) da Andrea Manni e interpretato da Daniele Liotti. In seguito, Carlotto è diventato uno stimato autore di noir (il suo personaggio più noto è l’Alligatore, un ex cantante di blues ed ex galeotto divenuto uno strampalato detective privato), libri per ragazzi, saggi e drammaturgie.

«Giustizia, vendetta, perdono. Questi − spiega lo stesso Carlotto − sono i temi universali dell’Oscura immensità... Di fronte a quella domanda “Chi deve perdonare chi si è macchiato di un crimine?” − continua − ognuno è costretto a prendere posizione, a non eludere le domande che carnefice e vittima pongono con la forza disarmante dei destini contrapposti e ineluttabili». Con quest’allestimento, Alessandro Gassman torna ad affrontare il tema della giustizia, già trattato con successo nello spettacolo La parola ai giurati.

«Continuo così − afferma il regista − quel percorso artistico che indaga, con sguardo neutrale e inquietante, tra le pieghe di un’umanità senza speranza. Un limbo esistenziale dove il confine tra bene e male non è perfettamente tracciato ma è solo una sottile linea destinata a far sì che i ruoli si possano invertire».

Trama

Durante una rapina, Raffaello Beggiato, un malvivente, prende in ostaggio una donna e il figlio di otto anni e li uccide. L’uomo viene condannato all’ergastolo; il suo complice riesce a fuggire. Per Silvano Contin, marito della donna assassinata e padre del bimbo, nulla è più come prima: lascia il precedente e gratificante lavoro e diventa ciabattino in un supermercato di periferia, si rinchiude in se stesso, non frequenta nessuno e sceglie di vivere in uno squallido quartiere dove passa le giornate guardando la tivù o le foto dei cadaveri dei suoi cari.

A divorarlo è l’ossessione di quella ch’egli definisce “l’oscura immensità della morte”. All’improvviso il colpo di scena: un giorno l’assassino, colpito da un male incurabile, chiede la grazia e, necessariamente, il perdono di Silvano.

Ma questi ha solo pensieri di vendetta e studia una complessa strategia per poterla mettere in atto. A questo punto ci si chiede: dov’è realmente il male? Nel gesto tremendo di un omicida pronto a scordare la sua colpa o nel tormento di una vendetta che cela i lati più inquietanti delle vittime? E a chi spetta il perdono?

Scheda Evento

Quando:
Dal 12 al 17 febbraio 2013
Location:
Teatro Nuovo, Piazza Francesco Viviani, 10 - VERONA
Contatto:
Teatro Stabile di Verona
Tel.:
045 8006100