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Phantasmagoria

Dal 15 aprile al 16 luglio 2011

Gli artisti:

Sam Buxton (1972)

Il suo lavoro è caratterizzato dalla creazione di veri e propri micro mondi “architettonici”, cioè piccole sculture realizzate con sottili lastre di metallo che riproducono scene di vita quotidiana straordinariamente ricercate, con grande precisione nella resa dei dettagli. Come per magia, le metropoli futuristiche si interfacciano a corpi viventi infrangendo i limiti tra design, scienza e arte. L’artista dichiara: “Mi attrae la confusione tra campi diversi. Sono interessato all’ambiguità insita nel fine dell’oggetto, alla rottura delle barriere che si ergono tra settori compartimentati, a mondi diversi come quello delle compagne di telecomunicazioni e dell’information technology per il forte impatto che hanno sulla vita quotidiana nelle città moderne”.

 Tim Noble (1966) e Sue Webster (1967)

Le loro celebri sculture d’ombra, realizzate con cumuli di spazzatura apparentemente posti in maniera casuale, svelano, una volta acceso un faretto di luce appositamente orientato su un punto preciso del lavoro, immagini figurativamente connotate. Ironiche, visivamente seducenti, queste sculture sono una critica alla natura narcisistica dell’odierna società consumistica e della cultura pop. I loro lavori traggono quindi il loro potere espressivo dalla fusione degli opposti: cultura alta e anti-cultura, forma ed essenza, maschile e femminile, bellezza e orrore, sesso e violenza. È un’arte disinvolta, libera nel mescolare naturalmente sacro e profano.

 Barry Reigate (1971)

La sua arte nasce da una sintesi di vari generi espressivi: street art, spray art, low-brow art. Le sculture, realizzate con jesmonite gocciolante, e i graffiti d’ispirazione cartoon creati con strati sovrapposti di collage, disegno, pastelli e aerografo, sembrano cogliere gli istinti primordiali del desiderio, della depravazione, della violenza e dell’orrore. Siamo di fronte a un artista eclettico.Nelle opere di Barry Reigate neo-primitivismo, surrealismo e crudo umorismo si fondono rinascendo per tanto a nuova vita.

 Conrad Shawcross (1977)

Le sue sculture esplorano temi al confine tra geometria e filosofia, fisica e metafisica. Combina i suoi interessi nel campo dell’arte, della scienza e della filosofia realizzando strutture dinamiche e sculture meccaniche complesse mediante l’uso di un’ampia varietà di materiali e di strumenti. I suoi articolati sistemi meccanici, che a una prima occhiata possono sembrare estremamente funzionali, in realtà negano la loro apparente utilità. Differenti tipi di tecnologie e principi di forze naturali ispirano le sue forme, e le sue macchine e strutture rimangono oggetti enigmatici e paradossali. Alcune di queste opere appaiono infine intrise di sentimenti assurdamente melanconici mentre altre tendono al sublime.

 

Scheda Evento

Location:
FaMa Gallery, Corso Cavour 25/27 - VERONA
A cura di:
James Putnam
Tel.:
045 8030985