Stagione Teatrale 2010-2011
Martedì 15 febbraio 2011, ore 20:45
Santos
da un racconto di Roberto Saviano
adattamento teatrale Mario Gelardi e Giuseppe Miale di Mauro
regia di Mario Gelardi
Una produzione Nuovo Teatro in coproduzione con Gli Ipocriti
Santos è un racconto di Roberto Saviano, uscito in una raccolta, ma praticamente sconosciuto. È la storia di quattro ragazzini che vengono assoldati come vedette della camorra. Il loro compito è quello di giocare a calcetto in una piazza ed avvisare quando arriva la polizia o qualcuno sospetto. Saviano racconta la carriera dei ragazzi, che si trovano a scegliere tra il calcio e la delinquenza.
Il gioco come metafora della vita, il calcio come unica soluzione per uscire da una vita che appare misera. I ragazzi si trovano a dover scegliere da che parte stare, se continuare a guadagnare soldi facili con attività che diventano sempre più criminali o abbandonare tutto e provare a realizzare i loro sogni.
Santos, il titolo viene dal pallone arancione usato dai ragazzi per giocare a calcio, è una storia densa di emozioni ed avvenimenti, ha una scrittura forte e dinamica come è tipico del Saviano scrittore.
Ci ha colpito particolarmente la storia di uno dei ragazzi che, per la passione del calcio, per l’emozione di proseguire un azione di gioco durante una partita, viene espulso dal gruppo e proprio per questo si salva da una vita fatta di espedienti e criminalità.
È la passione che salva la vita di questo ragazzo ed è anche la chiave della storia: seguire un sogno, realizzare un’aspirazione, è l’unica vera speranza di un destino migliore.
“Ho sempre pensato che ovunque e in ogni vita potesse esistere una possibilità di salvezza.
L’ho sempre pensato, ma ne ho avuto certezza quando ho conosciuto Lionel Messi, il centravanti argentino, o quando ho seguito gli allenamenti dei pugili di Marcianise prima che andassero alle Olimpiadi.
Il sud Italia e l’Argentina sono due terre difficili in cui lo sport è una possibilità che va ben oltre il sogno di una vita migliore.
Santos è una gioia semplice: è la gioia di una partita a pallone fatta per strada, da piccoli.
E adesso che per strada a pallone non gioco più, mi piace rivivere quei momenti e restituirne la spensieratezza tutta infantile, la convinzione irrazionale che un giorno le cose possano cambiare, e non solo per noi stessi.
Mi piace pensare che la mia terra, nonostante tutto, abbia ancora qualcosa da offrire.”
Roberto Saviano