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Fuori dal coro: al via a Pordenone la 4. edizione de Le Voci dell'Inchiesta

Rassegne
[img_assist|nid=27651|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]PORDENONE - Documentari in anteprima nazionale o assenti dai normali circuiti della distribuzione, incontri con gli autori, approfondimenti, tavole rotonde con esperti e ospiti internazionali, inchieste e servizi spesso esclusi dalla programmazione televisiva: anche quest’anno  si riuniranno a Pordenone alcuni maestri e protagonisti odierni dell’inchiesta (registi, giornalisti, direttori di testata e scrittori) chiamati a confrontarsi sui temi più caldi dell’attualità e a raccontarci i “dietro le quinte” delle nostre società. Con un palinsesto articolato in proiezioni, incontri e dibattiti le tre sale di Cinemazero ospiteranno tra mercoledì 14 e domenica 18 aprile la quarta edizione de Le voci dell'inchiesta, festival unico nel suo genere a livello nazionale, che spazia fra i vari mezzi di espressione e informazione: dal cinema alla televisione, dalla fotografia alla carta stampata, dalla radio ai nuovi media. Il progetto è di Marco Rossitti, che firma anche la direzione artistica, mentre il coordinamento è di Riccardo Costantini,Articolato in sezioni, il festival - realizzato con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività culturali-Direzione generale cinema, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e il Comune di Pordenone, con la collaborazione di pordenonelegge.it - traccia quest’anno un ampio panorama intorno ai fatti di cronaca e di più stringente attualità a livello italiano e internazionale, con due anniversari – un anno dal terremoto in Abruzzo e uno sguardo sull’ Iran a un anno dai ‘giorni verdi’ delle manifestazioni contro Ahmadinejad – i 5 anni di vita del fenomeno You Tube, la nuova onda del documentarismo al femminile, il futuro del Nucleare in Italia, una selezione di lavori e interventi sui problemi ambientali nel mondo, la salute della democrazia in Italia e due eventi speciali con Pippo Delbono e le Iene, oltre alla serata-party con il Dj set di Frankie Hi-Nrg: il tutto con numerose proiezioni, molte in anteprima italiana, incontri con gli autori, eventi in città.Si comincia mercoledì 14 aprile con una serata interamente dedicata all’Iran, L’Iran delle donne, a un anno dalla rivolta verde dell’estate 2009. A riportarci nella cronaca di quei giorni la proiezione di Green Days di Hana Makhmalbaf, la più giovane della nota famiglia di registi iraniani: Giorni verdi come i fazzoletti che sventolavano nell'estate 2009 quando un popolo intero manifestava contro i brogli elettorali di Ahmadinejad, [img_assist|nid=27652|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=360]salito al governo al posto di Moussavi. Ospiti d’eccezione Mina Ahadi, presidente del Consiglio centrale degli ex-musulmani e del Comitato Internazionale contro la pena di morte e Nasrin Parvaz, anche lei attivista, entrambe riuscite a fuggire dopo aver combattuto nel loro paese per i diritti umani e delle donne, subendo torture e vessazioni, nonché anni di carcere. Sguardi tutti al femminile, come quelli che animano la sezione Donne con la macchina da presa: una selezione internazionale di opere per mettere in risalto il talento femminile in campi - come quelli del reportage giornalistico e del documentario d'inchiesta - rimasti per molto tempo di esclusivo dominio maschile. Una decina di appuntamenti tra proiezioni, tavole rotonde e incontri dove spiccano l’opera di Barbara Cupisti Madri, David di Donatello per il miglior documentario 2008, sulle donne israeliane e palestinesi unite dal comune dolore per la perdita dei figli, della stessa autrice anche Vietato sognare; ancora, il coraggioso reportage di Valentina Monti sulle redattrici di una radio afgana Girls on the Air, che firma anche Radio La Colifata. La bambina deve prendere aria, è, invece, il titolo del lavoro della neo-mamma Barbara Rossi Prudente, preoccupata per la salute del bambino in piena emergenza rifiuti. Due attese anteprime nazionali nella sezione, In the name of democracy: America's conscience, a soldier's sacrifice è il film di Nina Rosenblum – autrice già candidata all’Oscar – sulla vicenda del tenente Watada, entrato nella storia per essere il primo ufficiale dell’esercito degli Stati Uniti a rifiutare la destinazione di guerra – l’Iraq - per ragioni morali. Di taglio più intimo il lavoro di Diana Fabiánová The Moon inside You: la documentarista slovacca ha sofferto per anni di forti dolori mestruali, al punto da dedicarvi una singolare inchiesta che ha ricevuto ampi consensi a Locarno.Una ricerca condotta con sense of humour, con teorie di antropologi, psicologi e ginecologi. A margine una tavola rotonda sull'endometriosi, condotta da Michele Mirabella, malattia “silenziosa” che, solo in Italia, colpisce ogni anno tre milioni di donne.Estremamente contemporaneo il focus intitolato Futuro Nucleare: si sta infatti aprendo una nuova era atomica per l’Italia, con proposte per un ritorno rapido a una forma di produzione dell’energia che un triplice referendum abrogativo nel 1987 (all’indomani dell’incidente di Cernobyl) aveva bandito dal nostro paese. In realtà oggi è proprio necessario ripensare al passato: pochi ricordano infatti che la storia nucleare italiana è di lunga data, essendo partita già nei primi Sessanta: l’impianto di Latina lavorava già a pieno regime nel 1963, come racconta Latina. Dall’uranio all’energia elettrica (Italia 1964) di Enzo Trovatelli. Ripensare alla storia dell’energia nella nostra nazione, ri-considerare gli scenari futuri possibili appare necessario, viste soprattutto le perplessità sul piano ecologico e ambientale. I vantaggi energetici sono davvero innegabili? E le scorie, da sempre “il tallone d'Achille del nucleare”, rappresentano davvero il problema più complesso? Domande a cui il documentario francese - un vero e proprio caso internazionale - Déchets, le cauchemar du nucleaire (Francia 2009) di Laure Noualhat e Eric Gueret (che sarà presente al festival) cerca di dare delle risposte, programmato nella serata di venerdì 16 aprile. Al termine un incontro di grande interesse con il prof. Giovanni Ricco, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.In occasione del 5°compleanno di YouTube, nella mattinata del 16 aprile ci si interrogherà su quanto la rete abbia cambiato il nostro modo di pensare nell’incontro a più voci Clip Culture Intrattenimento, Informazione, Scoperta, Memoria. Sono passati solo cinque anni dalla nascita di YouTube (il primo video vi fu caricato il 23 aprile 2005) e ogni mese più di venti milioni di nuovi filmati, per lo più autoprodotti, vengono caricati sul noto sito di video sharing. Ma internet non è solo questo: è una fonte inesauribile di informazioni e di notizie giornalistiche, uno sconfinato territorio da esplorare, un luogo di incontro e di scambio, un gigantesco archivio audiovisuale. Presso la sede [img_assist|nid=27653|title=|desc=|link=none|align=left|width=498|height=640]universitaria di Pordenone interverranno il direttore artistico del festival Marco Rossitti (docente Università di Udine) su Memorie brevi: YouTube, post-cinema, archivi multimediali digitali; Valentina Vaio, Luca Novarino (Memoro - Banca della memoria, Torino) sul tema Archivi della memoria; Roberto Bonzio (Agenzia Reuters, Milano/"Italiani di Frontiera") "Italiani di Frontiera". Dal West al Web, storie di creatività inseguendo lo spirito d'impresa. Dall'Italia a Silicon Valley e ritorno; Roberto Reale (vicedirettore di RaiNews24) Inchieste nella rete, inchieste dalla rete.Legata al funzionamento dei media, in particolare nell’occasione della ricorrenza di un anno dal terremoto in Abruzzo, la sezione intitolata Informazione dei distari/Disastri dell'informazione: molti i nomi coinvolti, con lavori cinematografici e televisivi praticamente mai visti, che verranno proposti proprio per compensare le eventuali lacune visuali lasciate dai mass media. Se nel 1906 ci volle una settimana affinché la notizia del devastante terremoto di Messina raggiungesse tutto il paese, oggi internet e televisione ci permettono di seguire un evento in tempo reale. Da più parti libertà e velocità di informazione vengono esaltate, facendoci però perdere di vista quello che più conta: la qualità dell’informazione. Da L’Aquila (e da Port-au-Prince) sono giunti "fiumi" di immagini e parole. Eppure, ciò che è mancato è stata proprio "l’acqua potabile": notizie e verità. Sarebbe stato sufficiente un breve giro tra le macerie o nelle tendopoli e qualche conversazione con le popolazioni terremotate per capire quanto, invece, la realtà di quell’evento e delle sue conseguenze fosse svanita dalla comunicazione "ufficiale". In programma L'Aquila bella mé di Pietro Pelliccione e Mauro Rubeo, Yes we camp di Alberto Puliafito e Sangue e cemento di “Gruppo Zero”.Come da tradizione, al Festival dell’Inchiesta non mancheranno i temi ambientali, a cui è dedicata la sezione Il mondo è nostro: uomo e ambiente, un rapporto complesso. Molti sono gli attivisti che in questi anni si sono spesi per battaglie che meritano di essere raccontate e conosciute, perché ricostruiscono – seppur a fatica – un rapporto proporzionato fra uomo e mondo. Bananas!* (Svezia 2009) di Fredrik Gertten, in anteprima nazionale al festival dopo la presentazione all’ultima Berlinale, svelerà i retroscena drammatici della coltivazione massiccia di frutta, a partire dalla lotta tra i raccoglitori di banane nicaraguensi e la multinazionale Doole Food, per un pesticida vietato. Spicca nella sezione, l'eco-film di denuncia sulla cattura dei delfini in Giappone, The cove (USA 2009): già vincitore del premio del pubblico al Sundance Film Festival, il film firmato da Louie Psihoyos ha vinto il Premio Oscar come miglior documentario del 2010, approdando a Pordenone per la prima visione italiana dopo il ricevimento dell’ambita statuetta un’occasione unica e imperdibile per il pubblico dell’Inchiesta. Visori notturni, tute mimetiche, microcamere nascoste: The cove - da settembre in dvd nella collana Feltrinelli Real Cinema - ha la forma della spy-story. Protagonista il miglior addestratore di delfini al mondo, Ric O’Barry, divenuto celebre negli anni '60 per aver collaborato alla serie tv Flipper e impegnato ormai da anni nel boicottaggio dei parchi acquatici. Oggi concentra tutte le sue energie intorno al ‘Covo’, placida laguna sulle coste di Taiji, in Giappone, dove ogni anno si danno appuntamento i cacciatori di cetacei e gli acquirenti occidentali pronti a sborsare anche 150 mila dollari per un delfino. I giapponesi catturano illegalmente 23mila delfini l'anno. Ancora, nella sezione The age of stupid di Franny Armstrong e The end of the line, film indipendente di Rupert Murray che lancia l’allarme sulla crisi degli oceani dovuta alla pesca eccessiva.Nella sezione Radiografie Italiane si cercherà di riflettere, anche retrospettivamente, sui pregi e i difetti del nostro sistema governativo. Il Paese si avvia a compiere nel 2011 centocinquant'anni e anche la nostra democrazia è ormai abbastanza anziana: è saggia come si confà a una persona in là con le primavere? Corrado Stajano non ha dubbi, il suo sguardo sugli ultimi trent'anni del paese vede un'Italia Ferita, come dal titolo del suo ultimo libro, che inaugura la nuova collana editoriale del festival e sarà presentato in anteprima nazionale a Pordenone venerdì 16 aprile. Un paese mancato (domenica 18 nel pomeriggio), invece, è l’Italia per lo storico Guido Crainz e per Italo Moscati, che ripensano al nostro Paese dal “miracolo economico” agli anni Settanta, attraverso la contestazione, piazza Fontana, il terrorismo, il sequestro e la morte di Moro, ma anche attraverso i film, le canzoni, la cronaca...Due grandi eventi speciali a contorno di questa edizione. Da segnalare, per sabato 17 aprile, la presenza al festival di un lavoro che ha fatto già molto parlare di sé: presentato fuori concorso all’ultimo festival di Locarno, approda all’Inchiesta un film molto coraggioso, interamente girato con un telefono cellulare. La paura mostra immagini catturate in modo “selvaggio” dal grande Pippo Delbono, noto artista teatrale e cinematografico. Le varie sequenze del lungometraggio, caratterizzate dalla sgranatura tipica di queste cineprese in miniatura - presentato a Pordenone nella nuova versione su pellicola – danno vita a una graffiante poesia. Una testimonianza dello stato in cui versa la penisola italiana, sempre pronta a stigmatizzare i Rom e gli stranieri. Pippo Delbono scende in campo, recandosi a Milano per assistere al funerale del giovane africano ucciso il 14 settembre 2008 per aver rubato un pacchetto di biscotti. L’artista registra per non dimenticare. Registra senza pietà questo momento tragico, conseguenza di un momento di razzismo ordinario. La materia prima del film è la verità, la realtà tangibile e dimostrabile, catturata e montata dall’autore che riesce a trasformare in strumento di liberazione quell’oggetto che ognuno di noi ha in tasca.Ulteriore evento speciale domenica 18 aprile: a suggello del festival una serata sopra le righe, con Le Iene, i protagonisti più noti delle (semi)serissime inchieste televisive che tutti gli italiani conoscono. Un'occasione unica per scoprire il loro modo di lavorare e di dialogare con loro al di fuori del tubo catodico. Sullo schermo, un ottimo contraltare internazionale: gli Yes Men sono infatti un gruppo di attivisti politici che impersonano impiegati del World Trade Organisation, riuscendo a infiltrarsi nei luoghi del potere e nei centri vitali del capitalismo, facendosi beffe di compagnie come la Exxon e la Halliburton. Fingendosi rappresentanti di queste, mettono in ridicolo il sistema mostrando come funzionano le lobby e denunciando la corruzione imperante.Da segnalare, infine, l’attesissimo party di sabato 17 aprile con Frankie Hi-Nrg (dalle 22.30, Pn box studies). Il celebre rapper, autore e compositore si presenta in veste di dj, proponendo una selezione dei dischi di hip-hop e musica elettronica che lo hanno più influenzato. Dal 14 al 18 aprile 2009 PORDENONE - locations varie Le voci dell'inchiesta - Fuori dal coro4^ edizione del festival di cinema, teatro, radio, televisione, fotografia, stampa, nuovi media Info:Cinemazero tel. 0434.520404 inchiesta@cinemazero.it www.voci-inchiesta.it