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Gianrico Tedeschi di scena al Verdi di Pordenone con il testo sveviano La rigenerazione

Foyer
[img_assist|nid=16017|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]PORDENONE - Uno dei massimi talenti del nostro teatro, il magnifico Gianrico Tedeschi, sarà protagonista a Pordenone, nel fine settimana, dello spettacolo La rigenerazione, per la regia di Antonio Calenda, l’ultimo e certamente il più riuscito dei lavori drammaturgici di Italo Svevo, incentrato su un tema più che mai attuale, nella nostra società: l’uomo che nega la vecchiaia e ricerca la giovinezza. In scena, tra gli altri, insieme a Valeria Ciangottini e alla figlia Sveva, Tedeschi sarà al Teatro Verdi di Pordenone venerdì e sabato alle 20.45 e domenica alle 16. Ricco di implicazioni psicologiche e culturali, si incentra sull’intenzione del protagonista, l’ultrasettantenne Giovanni, di sottoporsi a un’operazione che gli consenta di ringiovanire. Un ringiovanire che non è banalmente sinonimo di rifiuto della vecchiaia, ma attraverso il quale Giovanni vorrebbe recuperare la libertà dal rigore soffocante del suo matrimonio, dal conformismo della sua vita borghese: una situazione nuova di ampi orizzonti e mai vissuta prima. Una volta recuperata l’energia vitale però, Giovanni non può non tener conto della propria consapevolezza, della moralità e della responsabilità e decide di restare al suo posto di pater familias. Se dal punto di vista dei contenuti la commedia s’incentra sul canone della vecchiaia - un classico della storia del teatro - e innesca una dialettica brillante, divertente, fresca e ricca d’induzioni sul tema dell’anzianità e della giovinezza, Svevo, sul piano anche formale, arricchisce il testo di una costante dinamica che sposta l’azione fra la realtà e il sogno: una dimensione onirica che svela i desideri e le inquietudini del protagonista, rimanda chiaramente alla psicologia tanto amata dall’autore (basta pensare al suo Zeno, quasi osmoticamente legato a Giovanni [img_assist|nid=16019|title=|desc=|link=none|align=right|width=427|height=640]Chierici) e correda la figura del protagonista – già viva di un’intensa comicità – di una più complessa forza simbolica. Significativo, per l’intero panorama teatrale nazionale, che per portare in scena il capolavoro del grande autore triestino si siano unite le forze di due realtà teatrali che affondano le loro radici nel mondo dello scrittore: la Compagnia a.Artisti Associati di Gorizia e il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia. La linea dell’appartenenza culturale, della “territorialità”, dell’identità che chiaramente si delinea nell’opera di Svevo, si intreccia – nell’affrontare ogni suo nuovo testo – a quella di ancor più ampio respiro che riconosce nell’autore triestino il creatore del più grande romanzo psicanalitico dell’ultimo secolo, il critico e sarcastico analista dell’“uomo in crisi” colto in tutta la sua fragilità, nell’inettitudine davanti alle cose della vita e osservato magari con minor drammaticità, rispetto al coevo Pirandello, ma con uguale, implacabile coerenza filosofica. Dal 21 al 23 novembre 2008 venerdì 21 e sabato 22 novembre, ore 20:45domenica 23 novembre, ore 16:00 Teatro Comunale Giuseppe Verdi, Viale Martelli, 2 - PORDENONELa rigenerazionedi Italo Svevo con Gianrico Tedeschi e Francesco Benedetto, Gianfranco Candia, Fulvio Falzarano, Carlo Ferreri, Zita Fusco, Valeria Ciangottini, Ivan Lucarelli, Sveva Tedeschi musiche: Germano Mazzocchetti adattamento: Nicola Fano scene: Pier Paolo Bisleri costumi: Stefano Nicolao regia Antonio Calenda a.Artisti Associati – Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Biglietti: da € 5,00 a € 26,00 Info: tel. 0434247624www.comunalegiuseppeverdi.it