Error message

Il file non può essere creato.

Giovanni da Udine: interrotta il Cda per l’uscita di tre Consiglieri durante la discussione sul Piano Culturale Prosa

InConVeNiente
UDINE - La riunione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine, iniziata alle 15.00 con la presenza di tutti i componenti, si è interrotta durante la trattazione del punto due all’ordine del giorno, Discussione e approvazione del Piano Culturale Prosa 2010-2012, poiché i Consiglieri Renato Stroili Gurisatti, Gianni Nistri e Claudia Giorgiutti hanno abbandonato la sala, rendendo impossibile il proseguimento dei lavori per mancanza del numero legale. Le richieste tassative dei Consiglieri appena citati, poste quale condizione per il loro rientro, erano due: prima, che si rinunciasse alla approvazione del Piano Culturale Prosa da porre come base della scelta del Direttore Artistico Prosa per il prossimo biennio; seconda, che si mettesse sotto esame l’operato dell’attuale Direttore Artistico Prosa, Michele Mirabella, lui presente, per escluderlo dall’incarico cui il Piano si riferisce qualora i risultati della sua azione fossero stati giudicati insufficienti o confermato qualora fossero stati trovati soddisfacenti. Si sarebbe così interrotto l’iter per la scelta del Direttore Artistico Prosa, approvato all’unanimità dei presenti nel precedente Consiglio di Amministrazione, che prevede l’invito di alcuni candidati e la scelta sulla base della loro maggiore idoneità a realizzare il Piano. I Consiglieri dissidenti sostengono che il Consiglio non dovrebbe formulare alcun Piano Culturale, lasciando totale libertà al Direttore Artistico Prosa: la pretesa va però contro lo Statuto della Fondazione, che prevede che il Direttore sia responsabile per l’elaborazione e definizione dei programmi del settore di sua competenza sulla base delle linee di politica culturale indicate dal Consiglio di Amministrazione (art.14). Il Piano Culturale Prosa era stato posto all’esame del Consiglio proprio per conformare l’azione della Fondazione alle prescrizioni statutarie. Il Presidente della Fondazione, dottor Tarcisio Mizzau, si dice molto dispiaciuto per l’accaduto. Ritiene scorretta la posizione dei Consiglieri dissidenti, due dei quali hanno approvato a fine luglio la procedura di scelta del Direttore Prosa e non solo hanno ritenuto oggi di contraddirsi, ma hanno cercato con una manovra scorretta di imporre il loro punto di vista a tutto il Consiglio. Il danno provocato al Teatro e alla città, impedendo il funzionamento di un organo democratico come il Consiglio di Amministrazione è grave e ricade su chi lo sta provocando. Infine - conclude il Presidente Mizzau - devo dire forte: fuori la politica dal Consiglio di Amministrazione. Sbandierando inesistenti condizionamenti di parte, questi Consiglieri ritengono di poter sacrificare gli interessi del Teatro a scopi che niente hanno a che fare con la buona conduzione di un’istituzione culturale che deve operare libera da manovre di schieramento. Qualora si dovesse constatare che il Consiglio, subito riconvocato per il prossimo 11 settembre, non è più in grado di funzionare, il Presidente sarebbe tenuto a provvedere all’ordinaria amministrazione, convocando l’Assemblea dei soci della Fondazione per la soluzione del problema.