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Il cervello che zoppica e che corre: balbuzie e pensiero

TRIESTE - Proseguono gli incontri di "Neuroscience cafè", l'iniziativa coordinata dal Centro interdipartimentale per le neuroscienze "Brain" (Basic research and integrative neuroscience) dell'Università di Trieste e dal Comitato per la promozione delle neuroscienze (Cpn). Due sono le tematiche in programma per il nuovo incontro, previsto per giovedì 8 novembre, alle ore 18, presso l’Antico caffè san Marco di via Battisti 18, a Trieste. Si inizierà con "Balbuzie: cos’è, cosa fare", una conversazione tenuta dal dott. Pierpaolo Busan, psicologo e studente del corso di dottorato in Neuroscienze di Trieste. A seguire il dott. Vittorio Giammusso, primario emerito di Neurochirurgia affronterà il tema "Il cervello che si pensa: “chi sono”?". Balbuzie: cos’è, cosa fareLa balbuzie è uno dei disturbi più misteriosi, sia per i suoi sintomi caratteristicamente fluttuanti che per il suo forte legame con il contesto sociale nel quale si presenta. La causa della balbuzie ancora oggi è sconosciuta, ma da anni è attivo un fronte che la classifica ormai come un disturbo multifattoriale. Da secoli, chiunque ne è affetto, soprattutto nelleforme più gravi e durature, che spesso accompagnano la persona per tutta la durata della vita, cerca di porvi rimedio e di capirne di più. Le teorie che si sono susseguite negli anni passano per l’ormai classica teoria dell’incompleta dominanza emisferica del cervello per le funzioni linguistiche, per abbracciare teorie di stampo genetico, per arrivare poi fino alle moderne teorie neurochimiche che cercano di localizzare con precisione il deficit neurologico e, addirittura, trattarlo farmacologicamente. Il cervello che si pensa: “chi sono”?Perfino l’idea di Dio è diversa in comunità diverse. In questo contesto, il dibattito sull’origine dell’uomo, non avendosene traccia tangibile, è una bella arena intellettuale. Ha sempre costituito la più classica controversia fra due tesi opposte: per la scienza, egli è soltanto un prodotto della natura; per la fede, è una creazione divina. Ma lui, l’uomo, quando non è nè scienziato nè teologo ma è pur sempre fornito di un cervello pensante, che ne pensa? Sarà una conversazione senza polemiche nè prevenzioni. Solo sperando che il pensiero, condotto con logica e buon senso, possa far comprendere meglio almeno qualche punto controverso di questa essenziale contrapposizione.