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Il poeta Umberto Valentinis ospite degli Incontri con l'autore in Sala Ajace a Udine

InConTri
UDINE - Sarà il poeta Umberto Valentinis l’ospite d’onore del prossimo incontro con l’autore, il ciclo di appuntamenti organizzati dalla Biblioteca Civica “V. Joppi” e dall’assessorato alla Cultura in collaborazione con il Club Unesco, in programma mercoledì 24 febbraio alle ore 18.00 in sala Ajace.  L’autore presenterà, insieme al docente di letteratura friulana dell’Università di Trieste Rienzo Pellegrini, il suo ultimo libro di poesie Tiere di ombre, edito l’anno scorso dal Circolo Culturale Menocchio di Montereale Valcellina.  Scrive Rienzo Pellegrini a proposito di Tiere di ombre:Valentinis è autore che chiede impegno non generico e il suo friulano è lingua d’elezione, non demotica e spesso impervia, cifra splendida e spesso inconfondibile. Il paesaggio nella poesia di Valentinis è tendenzialmente non antropizzato: i campi non propongono e non conservano traccia del sudore della fronte, escludono la presenza umana, e gli stessi toponimi si risolvono in astratta geografia della mente, uncini e bandoli per attivare il ricordo, per dare corda al percorso a ritroso. Nato ad Artegna nel 1938 e residente a Udine, Umberto Valentinis ha esordito nel 1967 con le liriche nell’antologia “La Cjarande”. L’anno successivo è uscita la raccolta intitolata “Palustri”. Nel 1996 è comparso “Scoltant a scûr”. Nel 2000, il Circolo culturale Menocchio ha pubblicato Suazes nei Quaderni del Menocchio e ancora per gli stessi Quaderni è uscita la raccolta Di mîl, di ombre. Nel 2002 sono uscite due edizioni d’arte: Corotos, con quattro incisioni dell’autore (Edizioni del Tavolo Rosso di Corrado Albicocco) e Bocjes dal Timâf, con incisioni di Mario Di Jorio (Edizioni di Federico Santini). Nel 2003 è stata pubblicata la raccolta Disuincjants. È presente nelle principali antologie della letteratura friulana e in alcune antologie della poesia dialettale italiana. Valentinis si dedica, da dilettante, all’incisione e ama allestire piccoli presepi portatili, una cui fortunata mostra era stata allestita proprio nei mesi scorsi al Museo Etnografico di Palazzo Giacomelli.