Monfalcone (GO) - Il giovane pianista Maurizio Baglini è il protagonista, giovedì 4 marzo, del
recitaldedicato a Ludwig Van Beethoven inserito nella Stagione di Musica del Teatro Comunale di Monfalcone. Il talentuoso musicista sarà impegnato nell’interpretazione di uno dei monumenti della storia della musica occidentale, la
Nona Sinfonia di Beethoven nella trascrizione per pianoforte solo di Franz Liszt
Un’opera che solo il leggendario pianista ungherese poteva concepire, per le incredibili problematiche che la partitura beethoveniana per soli, coro e orchestra poneva nella distribuzione delle parti su una tastiera e per due sole mani. Nato a Pisa nel 1975, Maurizio Baglini ha studiato con Giampiero Semeraro al Conservatorio di La Spezia e poi con Piero Rattalino all’Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di Imola. Premiato giovanissimo ai più importanti concorsi internazionali (Busoni di Bolzano, Chopin di Varsavia, William Kapell del Maryland), a soli 24 anni vince il World Music Piano Master di Montecarlo. Interprete versatile, con un repertorio che spazia da William Byrd a Chopin fino alla musica contemporanea, Baglini è ospite dei più prestigiosi festival internazionali e ha al suo attivo una rilevante discografia; è recente la sua registrazione della IX Sinfonia di Beethoven, trascritta da Liszt, presso la Fazioli Concert Hall di Sacile. Franz Liszt, irraggiungibile pianista ma anche prodigioso compositore e autore di un enorme numero di trascrizioni per uno o più pianoforti, dedica a Beethoven un vero e proprio monumento, un omaggio dalla gestazione lunghissima (le trascrizioni di tutto il corpus sinfonico coinvolgono quasi un trentennio) e di formidabile genio. Ma il concetto stesso di “trascrizione” pone il compositore, l’esecutore e l’ascoltatore di fronte ad un quesito immediato, che ricorre nella prassi esecutiva di tutta la storia della musica: è corretto rimettere mano a capolavori assoluti di per sé perfetti e sublimi? E quale la migliore chiave di lettura per farlo: il rispetto della partitura originale o l’enfasi della rivisitazione? “Forse solo i dogmatici possono dare una risposta inequivocabilmente unidirezionale, ma è ovvio che Liszt abbia infuso nella matrice
beethoveniana un peso specifico assoluto, dal punto di vista puramente emotivo, dal quale l’interprete non può più prescindere“: sono parole dello stesso Baglini, che con coraggio accetta la sfida di due monumenti a confronto, di due linguaggi assoluti e in certo senso paradossalmente divergenti, come “una solitaria sull’Everest senza bombole ad ossigeno”, guidata innanzitutto da rispetto e consapevolezza. La
Nona Sinfonia beethoveniana è forse il più completo degli universi musicali ed emotivi: il suo impatto sul genere sinfonico è assoluto, l’apporto al pensiero musicale è rivoluzionario. Se si pensa a quali e quanti mezzi orchestrali siano chiamati a rappresentarne le rivoluzionarie conquiste formali, a come l’estenuante ricerca timbrica stravolga i ruoli delle sezioni strumentali, a quanto l’inserimento delle voci (nell’ultimo movimento) sia volutamente un accostamento sconcertante (soprattutto se correlato alla scelta di introdurre il testo schilleriano dell’Inno alla Gioia), ancora più sorprendente risulta l’operazione lisztiana, che nella “partitura” celebra le conquiste tecniche della tastiera, l’inarrivabile trascendenza del ruolo pianistico e la fedeltà, rispettosa e creativa al contempo, ai contenuti dell’opera originale.
S
tagione di Musica 2009-2010
Giovedì 4 marzo 2010, ore 20:45
Teatro Comunale, Corso del Popolo 20 - Monfalcone (GO)
Maurizio Baglini pianoforte
esegue
Ludwig Van Beethoven,
Sinfonia n. 9, in re minore, op. 125 (trascrizione per pianoforte solo di Franz Liszt).
Info: Biglietteria del Teatro
tel. 0481790470
www.teatromonfalcone.it