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Jasmine Trinca ospite di Cinemazero

ConSequenze
[img_assist|nid=9389|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]PORDENONE - Venerdì 28 settembre alle ore 19.30 sarà ospite d’eccezione a Cinemazero Jasmine Trinca, protagonista di Piano, Solo, che introdurrà il film e si intratterrà con il pubblico dopo la proiezione.
In Piano, Solo Jasmine Trinca ha come partner Kim Rossi Stuart che ha già lavorato lei in Romanzo criminale. Il film è la biografia del talentuoso pianista Luca Flores diretta da Riccardo Milani e basata sul libro Il disco del mondo (Rizzoli) di Walter Veltroni, è la cronaca d’ombra di una geniale follia, e di quel connubio tra arte e malattia psichica che la stessa protagonista femminile ci ricorda essere un matrimonio usuale. In una Firenze inospitale, fredda all’inverosimile, raccontata per contrastati chiaro-scuri, primi piani soffocanti e sofferenti giochi di luce, si consuma il dramma umano di un artista che sarebbe potuto diventare un mito del jazz moderno. Per Jasmine Trinca è stato fondamentale l'incontro con l'ex ragazza di Luca, Cinzia. Entrata nel mondo del cinema, grazie a Moretti che la lancia per La Stanza del figlio, Jasmine Trinca, a soli 26 anni, ha già collezionato numerose candidature e riconoscimenti, tanto dalla critica quanto dal pubblico.
Nasce e studia a Roma dove inizia una carriera cinematografica quasi per caso, quando Nanni Moretti va nel suo liceo per cercare tra le studentesse un volto adatto per interpretare il personaggio di un suo film. Tra tantissime viene scelta Jasmine, che a soli 20 anni, pur con le tante difficoltà iniziali, debutta con La stanza del figlio che le vale il Premio Guglielmo Braghi come talento dell'anno. Il regista romano, da sempre da lei stimato per i suoi film impegnati, e successivamente considerato quasi come un vero padre, stringe con lei un legame di sincera amicizia, decidendo, anche in seguito, di richiamarla per Il Caimano. L'impegno cinematografico non le impedisce di proseguire gli studi. Si iscrive alla facoltà di Archeologia proponendosi di proseguire gli studi pur lavorando nel cinema. Pur non avendo frequentato scuole di recitazione e non avendo l'intenzione di farlo nell'immediato futuro in quanto si considera un'attrice non nel senso tradizionale della parola, ma un'interprete istintiva che segue le emozioni che ogni personaggio le suscita, Jasmine mostra al pubblico fin dalle prime opere una straordinaria capacità espressiva resa attraverso la naturalezza dello stare davanti a una macchina da presa.
Dopo il debutto con Nanni Moretti (di lei si dice che di “morettiano” fino a poco tempo fa aveva solo la vespa) la conferma arriva grazie all'apparizione ne La meglio gioventù (2003) di Marco Tullio Giordana con Luigi Lo Cascio, film per il quale riceve il Nastro d'Argento 2004 come migliore attrice protagonista. Sempre nel 2004 la ritroviamo nel film La fuga degli innocenti diretto da Leone Pompucci e l'anno seguente in Romanzo Criminale, diretta da Michele Placido, film ispirato al romanzo di Giancarlo De Cataldo sulla banda della Magliana, per il quale interpreta Roberta, fidanzata del Freddo, rappresentato da Kim Rossi Stuart. Ancora nel 2005 è protagonista con Silvio Muccino di Innamoramento, episodio del film Manuale d'amore, diretto da Giovanni Veronesi e interpretato, tra gli altri, da Carlo Verdone, Sergio Rubini e Margherita Buy.
Nel 2006 torna a lavorare con Nanni Moretti nel film Il caimano, che le assegna il ruolo di una giovane regista. Si tratta in un certo qual modo del film che la consacra definitivamente nel mondo del cinema, trattandosi, infatti, di una pellicola dall'enorme potere mediatico.
La ritroviamo ora nel film Piano, solo, con la regia di Riccardo Milani e ancora una volta in compagnia di Kim Rossi Stuart e Michele Placido. Un film dove la critica ha definito la sua interpretazione da non dimenticare, fatta con una misura, un equilibrio, una precisione, frutto sempre di sfumature meditate.
Per un'attrice nata per caso e senza un percorso scolastico di recitazione non vi è dubbio che le numerose offerte ricevute in uno spazio temporale così ristretto lascino presupporre che Jasmine abbia davvero in sé le qualità interpretative e la giusta sensibilità necessarie a sopperire alle mancate lezioni d'interpretazione.