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La Cineteca del Friuli compie trent'anni

ConSequenze
[img_assist|nid=4181|title=|desc=|link=none|align=left|width=88|height=130]Gemona del Friuli (UD) - Nasceva trent’anni fa, il 26 febbraio 1977, in una Gemona ancora in macerie dopo il recente terremoto, il cineclub Cinepopolare, che nel 1985 sarebbe diventato La Cineteca del Friuli, oggi uno dei cinque maggiori archivi cinematografici italiani, membro della FIAF, la Federazione Internazionale degli Archivi del Film, e dell’ACE, l’Associazione delle Cineteche Europee. Scopo dichiarato nello statuto dai soci fondatori – tra cui le attuali colonne portanti, il direttore Livio Jacob e Piera Patat – era innanzi tutto di creare attraverso il cinema un momento di aggregazione della popolazione per ripristinare quel tessuto sociale che il terremoto si era portato via insieme a tutto il resto. Un intento che si realizzò anche con l’aiuto di Angelo Humouda, della Cineteca Griffith di Genova, che nell’agosto del ‘77 arrivò in Friuli al volante del suo pulmino per proiettare, a beneficio di adulti e bambini delle baraccopoli, un centinaio di titoli dei grandi comici americani e di animazione.Un ruolo fondamentale Humouda lo ebbe anche nel definire ciò che sarebbe stata la Cineteca. Fu lui a persuadere i fondatori del cineclub a desistere dall’intento, del tutto utopistico rispetto ai soldi raccolti, di ridare al più presto una sala cinematografica a Gemona, e a meglio investire quei fondi nell’acquisto sul mercato libero americano di alcuni preziosi film con i quali organizzare lezioni di storia del cinema nelle scuole. Si partì dai corti dei fratelli Lumière, di Méliès, di Chaplin, a cui in seguito si aggiunsero pellicole italiane, americane e francesi invisibili in Italia da decenni, fra cui una collezione del comico Max Linder che fu presentata a Pordenone nel 1982 in quella che sarebbe diventata la prima edizione delle Giornate del Cinema Muto. I contatti con importanti studiosi e critici italiani e stranieri, gli scambi con cineteche di tutto il mondo grazie alle stesse Giornate, hanno trasformato in pochi anni il battagliero cineclub in una solida istituzione che oggi vanta, oltre all’archivio filmico, una vasta biblioteca specializzata (oltre 22 mila volumi e centinaia di riviste), numerose pubblicazioni, l’organizzazione di importanti rassegne e, da qualche anno a questa parte, anche la produzione di documentari. In questo lavoro nel cinema a tutto campo, una particolare attenzione è sempre stata riservata alla ricerca, al recupero, alla conservazione e alla diffusione, sia attraverso cicli di proiezioni che la pubblicazione in vhs e dvd, delle immagini del Friuli, dai grandi film alle piccole produzioni, ai lavori di cineamatori. La sede della Cineteca, Palazzo Gurisatti (di fronte al duomo di Gemona) che dalla fine del 1997 ospita gli uffici, la biblioteca e la videoteca, è regolarmente aperta al pubblico, mentre la Galleria, poco distante, dal 1999 accoglie mostre, incontri e proiezioni. Entro il 2008 anche l’archivio, che conta attualmente 4000 film di finzione di corto e lungometraggio, in 16 e 35mm, e 3500 documentari e cinegiornali, avrà una nuova casa: il deposito climatizzato che grazie al contributo della Regione è in corso di realizzazione nella zona artigianale di Gemona, dove potranno essere conservate in base alle più moderne tecnologie fino a cinquantamila pellicole. Info: www.cinetecadelfriuli.org