Stagione Teatrale 2009-2010
Dal 27 ottobre al 1° novembre 2009from 27 october to 1° november 2009
Martedì 27, giovedì 29, venerdì 30 e sabato 31 ottobre, ore 20:30
Mercoledì 28 ottobre e domenica 1° novembre, ore 16.00
La notte dell'angelo
di Furio Bordon
con Massimo De Francovich, Daniela Giovanetti
e con Guido Saudelli
Regia diDirector: Furio Bordon
Scene:Set: Alessandro Chiti
Costumi:Costumes: Alessandro Chiti
Una produzioneProduction: Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
marionettista: Massimo Gambarutti
Biglietti Interi da € 16.00 a € 29.00, ridotti da € 13.00 a € 24.00
La notte dell’angelo di Furio Bordon, rappresenta – nell’ambito dell’attività dello Stabile regionale – un momento di grande rilievo: è infatti con particolare soddisfazione che si presenta l’opera di un intellettuale e artista triestino di così accesa sensibilità e cultura. Il progetto di messinscena – in prima nazionale – fortemente voluto, permette allo Stabile di continuare il proprio impegno nella promozione della drammaturgia contemporanea, affrontando una scrittura di alto livello, ispirata all’attualità, capace di denunciare e di compatire, di coraggio come di delicatezza. Bordon firmerà anche la regia, e per portarla in scena ha scelto due interpreti eleganti ed emozionanti, Massimo De Francovich e Daniela Giovanetti.
La notte dell’angelo compone, con il toccante Le ultime lune, un dittico incentrato sulla tematica definita “delle età indifese”. “Le età indifese” ossia vecchiaia e infanzia: fasi in cui l’individuo è più debole, esposto a prevaricazioni e umiliazioni, l’età in cui la fortuna di essere nati diventa troppo spesso fatica di vivere e dolore. Ne siamo continuamente testimoni nel nostro mondo fagocitante, dai tempi innaturali, dalla forte superficialità…
Dal punto di vista stilistico, Bordon giunge qui alla definitiva identificazione del palcoscenico come luogo della libertà assoluta, in cui tutto diventa possibile, anche che i vivi parlino con i morti, che chi in vita ha subito un torto ne abbia il riscatto... Non ci sono più vincoli naturalistici, spazio-temporali, ma solo la verità dell’immaginazione.