PORDENONE - Giovedì 23 agosto, Pordenone e la sua (culturalmente) caldissima estate vivranno un grande momento di spettacolo: in prima mondiale, in esclusiva per la città sul Noncello, il compositore e pianista Aljoscha Zimmerman “accorderà” il suo “mezza coda” sulle struggenti immagini de La passione di Giovanna D’Arco (1928), suonando dal vivo la nuova partitura da lui composta per l’occasione.
L’evento, organizzato da Cinemazero all’interno di Visioni Sonore 2007, nell’ambito dell’Estateincittà 2007, si prefigura essere un’imperdibile anteprima di quanto accadrà ai primi di ottobre a Pordenone con il ritorno delle Giornate del Cinema Muto fra le mura di casa: la magia dell’accompagnamento musicale dal vivo per uno dei film più importanti di tutti i tempi, il tutto con l’aggiunta dello spettacolo sotto la bella stella. Un’occasione unica, anche perchè il tedesco Aljoscha Zimmerman è uno dei più ecclettici compositori e pianisti per il cinema muto. Qualsiasi sia stato il film con cui si è cimentato, i risultati sono sempre stati eccelsi: i suoi sono da sempre prodotti raffinati e ammantati di magia, che riportano indietro a una finezza di altri tempi. La sfida del 23 agosto – l’appuntamento è alle 21.00 all’arena estiva del Cortile delle Scuole Gabelli in Viale Trieste a Pordenone – è particolarmente impegnativa, visto che Zimmerman dovrà confrontarsi con La passione di Giovanna D’Arco (1928), uno dei capolavori del muto e di tutta la storia del cinema, vertice nella carriera del danese Dreyer. Il film risultò particolarmente innovativo all’epoca della sua uscita, e tutt’ora conserva una particolare carica, che porta a emozioni uniche, quasi fino alla commozione. Metà della storia è raccontato con l’utilizzo di stretti primi piani (scandalosi per il cinema in voga negli anni ’20, nel loro eccessivo essere diretti e centrati sul personaggio) magnificamente fotografati nello splendido bianconero di Rudolf Maté. Il volto umano diventa nelle inquadrature di Dreyer specchio dell'anima e del suo destino insondabile. Fondato sulla plasticità dell'inquadratura e sui valori ritmici del montaggio, è in un certo senso il capolavoro dell'espressionismo e, forse, l'unico film espressionista non contaminato da elementi letterari e teatrali. Diceva Andrè Bazin: Dreyer ha vietato ogni maquillage: è davanti a tutta la équipe in lacrime che il carnefice taglia realmente i capelli alla protagonista, l’attrice Reneè Falconetti, prima di condurla al rogo come Giovanna. Non si trattava affatto di una autentica tirannia. A ciò si deve il sentimento inesauribile di traduzione diretta dell’anima. [...] È quello che ci ha dimostrato di recente Bresson, una ventina d’anni dopo, con il Diario di un curato di campagna. Ci sarebbe ancora molto da dire su questo film, uno degli incontestabili capolavori del cinema. Vorrei solo fare ancora due osservazioni. E per prima questa: Dreyer è, forse, con Eisenstein, il solo cineasta la cui opera eguagli in dignità, nobiltà e possente eleganza i capolavori della pittura e non soltanto vi si ispira, ma più sostanzialmente perché ne ritrova il segreto a uguali profondità estetiche. Non dobbiamo avere false modestie nei riguardi del cinema: un Dreyer è equivalente a un grande pittore del Rinascimento italiano o della scuola fiamminga.
Aljoscha Zimmermann, docente del conservatorio di Monaco, nato a Riga nel 1944, lavora dal 1973 al Filmmuseum come pianista e compositore. La sua musica, soprattutto composizioni libere, sempre in accordo con lo spirito del film, insieme al suo personalissimo stile sono diventati un “classico” dell’accompagnamento cinematografico dal vivo. Zimmermann ha infatti composto più di 400 partiture per film: nel suo repertorio ci sono nomi come Ernst Lubitsch, Friedrich Wilhelm Murnau, Georg Wilhelm Pabst, Fritz Lang e Sergei Eisenstein, ma anche film di Oliver Hardy e Stan Laurel, Charles Chaplin e Buster Keaton. Da alcuni anni, spesso insieme alla violinista Sabrina Hausmann (sua figlia), collabora con la Friedrich-Wilhelm-Murnau-Stiftung e la Transit Film. Ospite dei più prestigiosi festival, ha suonato nei cinema e nelle sale da concerto di tutto il mondo, dal vecchio continente agli Stati Uniti e al Giappone.
Biglietti: Interi Euro 5,00 / Cinemazerocard e ridotti Euro 4,00