Error message

Il file non può essere creato.

L'Orchestra d'Archi Italiana martedì 20 marzo al Toniolo

Classica
[img_assist|nid=4861|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]Mestre (VE) - Martedì 20 marzo per la XXI Stagione di Concerti 2006-2007 del Teatro Toniolo, l'Orchestra d'Archi Italiana  diretta dal violoncellista Mario Brunello eseguirà pagine di Guillaume Lekeu, Robert Schumann e, in prima esecuzione, la Sonata per cello e archi di Fabio Vacchi. Accanto all'opera di Lekeu, compositore di genio ancora semisconosciuto (già incontrato recentemente a Musealia), spicca la proposta di uno dei più affermati compositori contemporanei, Flavio Vacchi, uno dei pochi autori che ricercano nelle proprie cose una vena di espressività e comunicabilità senza rinunciare alla complessità del proprio percorso, né scomodare recuperi neoromantici. Nato a Bologna nel 1949, studia con Giacomo Manzoni presso il Conservatorio della sua città e si perfeziona a Tanglewood, dove vince il Koussewitzky Prize in Composition. L’esordio italiano avviene nel 1975, alla Biennale Musica di Venezia, con un brano per voci e strumenti. Da allora la sua musica gode di sempre maggiore attenzione e, specie a partire dall’inizio degli anni Novanta, lo consacra fra  i compositori più affermati dell’attuale orizzonte compositivo. La produzione di Fabio Vacchi attraversa le fasi di un graduale allontanamento dagli schemi strutturalisti degli anni di apprendistato, e la messa a fuoco di un linguaggio originalissimo, assai composito, che non rinuncia al senso del rigore costruttivo, ma si interfaccia a modelli passati anche tonali, senza confondersi con l’esperienza "neoromantica". L’uso dei campi armonici (ovvero una rigorosa struttura armonica di base), l'attenzione alle risorse timbriche e una grande propensione alla cantabilità, rappresentano gli elementi di fondo del bagaglio tecnico-teorico del compositore bolognese. Assimilati in una tavolozza espressiva riconoscibile[img_assist|nid=4862|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=457] e coerente,  essi si manifestano nelle opere teatrali Il viaggio (1990), La station thermale (1993), Les oiseaux de passage (1998), nel balletto Dioniso germogliatore (1996), nei cameristici Luoghi immaginari (1987-92) e in Dai calanchi di Sabbiuno, lavoro riscritto in diverse versioni strumentali (da camera, 1995; per orchestra 1997; per orchestra da camera, 1998), certo fra i più fortunati lavori del catalogo del musicista. Vacchi è anche noto come abile trascrittore, con incursioni che vanno da Bach a Dowland; ed è questa la veste con cui si presenta al Toniolo, trasferendo il romanticismo della franckiana Sonata per violino e pianoforte, già trattata nel 2005 con l'adattamento della parte pianistica, al dialogo fra cello e archi: un doppio salto mortale, diremmo, nel coinvolgere - stravolgere struttura ritmica e essenza timbrica dell'arco originario, che qui diventa cantabile solistico nell'espressività del cello; operazione che, ben lungi dalla routine di un travaso scolastico, chiama in causa tutte le risorse (ri)creative di un grande musicista. XXI Stagione di Concerti 2006-2007 Martedì 20 Marzo 2007, ore 21:00 Teatro Toniolo - Mestre (VE) Orchestra d'Archi Italiana Direttore Mario Brunello, violoncello  In programma Guillaume Lekeu, Adagio per archi Fabio Vacchi, Sonata per cello e archi (da César Franck) – prima esecuzione Robert Schumann, Concerto per violoncello e orchestra (trascrizione per archi di Mario Brunello) – prima esecuzione prova generale aperta per gli studenti della città