Tavagnacco (UD) - Una prima edizione “di prova” premiata da una confortante risposta di pubblico ed una seconda di importanti conferme con un concerto in più; con queste premesse parte la terza edizione di Tavagnacco Jazz, affidata nella direzione artistica, come nelle passate edizioni, al Folk Club Buttrio nella persona del suo presidente Marco Miconi.
Anche quest’anno quattro appuntamenti, quattro giovedì fra ottobre e novembre al Centro civico della frazione capoluogo ed ingresso libero nonostante la presenza di nomi di fama internazionale. Si parte alla grande giovedì 18 ottobre con l’esibizione di Michel Godard e Gavino Murgia, formidabile duo di fiatisti (tuba e ‘serpentone’ il primo, sax e voce usata come un vero e proprio strumento a fiato il secondo). Godard si è distinto accanto a Abou-Khalil, Portal, Sclavis, Rava, Favre e molti altri, oltre che come artefice di propri progetti in cui coabitano classica, etnica e musica improvvisata.
Abbinando ai sax un particolare uso della voce in chiave gutturale, Murgia, a sua volta, ha portato la tradizione sarda a contatto con il jazz e altre tradizioni. Ha suonato, tra gli altri, con Fresu, Trovesi, Gasparian, Pagani, Abou-Khalil, Di Meola e Sainko. Il giovedì successivo, 25 ottobre, toccherà al Pat Metheny vesuviano, com’è stato scherzosamente (ma non troppo!) definito Antonio Onorato, chitarrista e compositore napoletano da sempre impegnato nella fusione del linguaggio afro-americano con quello della tradizione melodica della sua città, sperimentando nuove forme musicali e nuovi suoni, come quelli ottenuti dalla Breath Guitar (una speciale chitarra con controllo a fiato). Preparatosi alla scuola dei vari Scofield, Hall e Goodrick, la lunga serie di sue collaborazioni e concerti include Pino Daniele, George Benson, Franco Cerri, James Senese, Noa e Roberto De Simone.
Giovedì 8 novembre si potrà gustare il "viaggio" musicale degli italo-cubani Alta Madera, dalla tradizione della musica cubana attraverso il Brasile, l’Argentina e il Venezuela fino a raggiungere le sue origini ispaniche. Il forte impatto acustico ed il linguaggio jazzistico della loro musica porta in una direzione che forse potremmo definire World Latin jazz caratterizzato dall'assenza di percussioni, sostituite da originali arrangiamenti per violino, chitarra e contrabbasso.
E la chitarra sarà la protagonista finale della rassegna, giovedì 22 novembre, con il concerto-presentazione del nuovo CD di Armando Corsi, prezioso collaboratore di De Lucia, Oxa, Vanoni e Fossati prima, oggi personalissimo musicista dotato di sincerità e passione non comuni e di una tecnica chitarristica stupefacente che non si esprime mai in un esercizio fine a se stesso. Sarà accompagnato dallo straordinario percussionista e poliedrico strumentista Marco Fadda in un viaggio che attinge dalle molteplici tradizioni musicali della musica latina.