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The Gurdjieff Folk Instruments Ensemble apre a Venezia la rassegna Musica ai Frari 2012

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VENEZIA - Martedì 24 aprile 2012, presso la Basilica Santa Maria Gloriosa dei Frari di Venezia, The Gurdjieff Folk Instruments Ensemble, inaugura la rassegna Musica ai Frari 2012,  che annovera tra gli ospiti anche Richard Galliano, il 19 maggio e il duo Fresu-Bonaventura, il prossimo 2 giugno.

Il concerto, oltre ad inaugurare Musica ai Frari, si inserisce nell’ambito di una serie di incontri e iniziative volte ad analizzare vari aspetti e protagonisti della cultura armena attraverso le attività del Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena di Venezia. Quest’importante istituzione cittadina è stata invitata dal Circuito Cinema e dal Centro Culturale Candiani del Comune di Venezia a rilanciare con nuove proposte e collaborazioni la terza edizione di un ciclo intitolato Costruire il passato nel presente – ricordare; restaurare; archiviare nel mondo globale. L’iniziativa è stata promossa tre anni or sono dal Comune veneziano, in collaborazione con il CISBI (Centro Interdipartimentale di Studi Balcanici Internazionali) dell’Università Ca’ Foscari, con lo scopo di esaminare le varie dinamiche o pratiche di una costruzione o ricostruzione dell’identità culturale passata, presso varie realtà culturali o nazionali.

L’operazione musicale ideata e realizzata dal maestro Levon Eskenian, fondatore di questo “Ensemble Gurdjieff” di strumenti tradizionali orientali, segue un po’ questa scia, cercando di riscoprire, rielaborando per la prima volta le musiche di Georges I. Gurdjieff per strumenti tradizionali orientali (trascritte originariamente per pianoforte dal suo allievo ed amico, il pianista e compositore ucraino Thomas de Hartmann), le sonorità e le caratteristiche tipiche delle musiche modali delle tradizioni a cui apparteneva. Secondo Tigran Mansourian, massimo compositore armeno vivente, la versione di queste musiche arrangiata da Eskenian è probabilmente la più vicina allo spirito originario di Gurdjieff.

Sarebbe impossibile sintetizzare in poche parole l’opera e la figura complessa e “misteriosa” di Georges Ivanovic Gurdjieff, assiduo esploratore della dimensione spirituale dell’uomo, nato in Armenia nel 1866 (o forse 1872, 1877?) da padre greco e madre armena. Potrebbe apparire forse forzato tentare di presentare tale personalità, universalmente riconosciuta, in questa “cornice” armena e, addirittura in occasione della solenne ricorrenza del ricordo delle vittime del Genocidio armeno. In realtà, sia la sua personalità, sia la sua musica, sono fortemente legate alle proprie radici e tradizioni greco-armene delle zone caucasiche. Non è un caso che egli mandò in Armenia l’amico e pianista Thomas de Hartmann per studiare a fondo la musica armena e per elaborare al meglio le trascrizioni delle sue musiche. Non solo, la ricorrenza del 24 aprile sembra coincidere proprio con un dramma che Gurdjieff visse nella regione di Kars negli anni delle persecuzioni e massacri perpetrati dal Governo dei Giovani Turchi dell’Impero Ottomano, tra il 1915 e il 1917. Come egli stesso testimonia nel primo capitolo del suo libro “Incontri con uomini straordinari”, dedicato al suo straordinario primo “maestro” di vita, cioè al suo padre (noto trovatore del periodo), che fu vittima delle persecuzioni turche. Mai ebbe Gurdjieff l’opportunità di tornare e cercare le spoglie dell’anziano padre per dargli degna sepoltura. Come fu il destino di un’intera nazione deportata e massacrata. Gurdjieff chiude il capitolo auspicando che un giorno un suo “erede” spirituale possa erigere sulla tomba solitaria del padre una stele che rechi l’iscrizione:
Io sono te, tu sei me, egli è nostro, tutti e due siamo suoi.
Che tutto sia per il nostro prossimo. Un auspicio che tutti i sopravvissuti armeni avrebbero desiderato per i loro cari estinti, vittime del genocidio del 1915 e rimaste senza sepoltura.

The Gurdjieff Folk Intruments Ensemble è stato fondato nel 2008 da Levon Eskenian ed è composto da eminenti maestri di musica tradizionale dell’Armenia. Le composizioni originali di Georges I. Gurdjieff, arrangiate per strumenti tradizionali orientali da Levon Eskenian, formano la base del suo repertorio. L’Ensemble ha pubblicato il suo primo disco con la celebre etichetta tedesca ECM, nel 2011. L’album ha riscosso un grande successo internazionale, venendo recensito dalle più importanti riviste di musica classica, jazz e world music.

Musica ai Frari 2012 - V edizione

Martedì 24 aprile 2012,  ore 21.00

Basilica dei Frari - VENEZIA

The Gurdjieff Folk Instruments Ensemble
Levon Eskenian direzione, arrangiamenti
Emmanuel Hovhannisyan, Norayr Gapoyan (duduk) – Avag Margaryan (blul)
Armen Ayvazyan kamancha – Aram Nikoghosyan (oud) – Anahit Grigoryan (kanon)
Vladimir Papikyan (santur) – Davit Avagyan (tar, saz) – Mesrop Khalatyan (dap, dhol)

esegue
Grigor Narekatsi (X secolo), “Havun-Havun” – Tagh medievale della risurrezione
Music of Georges I.Gurdjieff (1866-1949)
Arrangiamenti per strumenti tradizionali orientali di Levon Eskenian (basati sulle trascrizioni per pianoforte di Thomas de Hartmann)
Preghiera, Trinità, Canto da un libro sacro;
Melodia di pastore curdo, Canto e danza Sayyid N.10
Ashough Jivani (trovatore del XIX secolo)
“Kankaravor enker” – Amico geniale

G. I. Gurdjieff, Canto armeno, Danza antica greca, Canto e danza Sayyid N.29;
N.11 da “canti e ritmi asiatici”, Duduki, Atarnakh, canto curdo;
N.40 da “canti e ritmiasiatici”, Bayati, Donne assire in lutto, Danza araba;
Ashough Sayat-Nova (trovatore del XVIII secolo)
“Ashkharhes meh panjara e” – Il mondo è una finestra

G. I. Gurdjieff, Danza del Caucaso

Biglietti:  posto unico: intero € 25, ridotto € 20 (riduzioni per under 20, over 65, studenti under 25). Prevendite
Circuito VivaTicket, call center 899.666.805 / 892.424; vendita on–line su www.vivaticket.it
(nel sito sono anche elencati tutti i punti vendita abilitati)

Evento organizzato da Parrocchia dei Frari, Comune di Venezia Assessorato alle Attività Culturali, Caligola Circolo Culturale, Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena

Info: Caligola Circolo Culturale

cell. 340.3829357 / 335.6428695

info@caligola.it

www.caligola.it