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Il Sogno di una notte di mezza estate nell'allestimento del Teatro Due e del Regio di Parma al Teatro La Fenice

E20

VENEZIA - Sabato 9 luglio, settimo appuntamento della Stagione lirica e di balletto, andrà in scena al Teatro La Fenice un esperimento teatrale di particolare interesse musicale: la commedia in cinque atti di William Shakespeare Sogno di una notte di mezza estate recitata dall’Ensemble Attori della Fondazione Teatro Due di Parma e accompagnata dalle musiche di scena per soli, coro e orchestra op. 61 di Felix Mendelssohn Bartholdy.

VENEZIA - Sabato 9 luglio, settimo appuntamento della Stagione lirica e di balletto, andrà in scena al Teatro La Fenice un esperimento teatrale di particolare interesse musicale: la commedia in cinque atti di William Shakespeare Sogno di una notte di mezza estate recitata dall’Ensemble Attori della Fondazione Teatro Due di Parma e accompagnata dalle musiche di scena per soli, coro e orchestra op. 61 di Felix Mendelssohn Bartholdy.

L’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice e le voci soliste del soprano Elena Monti e del mezzosoprano Marina Comparato saranno dirette da Gabriele Ferro, in sostituzione di Jeffrey Tate che causa malattia ha dovuto cancellare gli impegni veneziani.
L’allestimento, prodotto da Fondazione Teatro La Fenice, Fondazione Teatro Due e Teatro Regio di Parma (dove lo spettacolo è andato in scena nel febbraio 2010), si avvarrà della regia di Walter Le Moli (assistente alla regia Caterina Vianello), dello spazio scenico di Tiziano Santi, dei costumi di Gianluca Falaschi e delle luci di Claudio Coloretti. Il cast di attori sarà formato da Luchino Giordana nei ruoli di Oberon e Teseo, Paola De Crescenzo in quelli di Titania e Ippolita, Luca Nucera in quello di Puck, Federica Bognetti in quello della Grande Fata; Francesca Porrini sarà Ermia, Ippolita Baldini (in alternanza con Cristina Cattellani) Elena, Francesco Gerardi Demetrio, Alessandro Averone Lisandro e Massimiliano Sozzi Filostrato ed Egeo; nei ruoli degli artigiani vi saranno Gigi Dall’Aglio come Quince (Prologo nella commedia di Piramo e Tisbe), Nanni Tormen come Bottom (Piramo), Massimiliano Sbarsi come Snout (Muro), Ruggero Cara come Flute (Tisbe), Marcello Vazzoler come Snug (Leone) e Sergio Filippa come Starveling (Chiarodiluna).  
La commedia shakespeariana (parzialmente ridotta per equilibrarla con la durata della parte musicale) sarà proposta nella traduzione italiana di Luca Fontana.
La prima di sabato 9 luglio 2011, che sarà trasmessa in differita da Rai Radio3, sarà seguita da tre repliche, domenica 10 (turno B) alle 15.30, martedì 12 (turno D) e mercoledì 13 (turno E) alle 19.00.
 
Nel 1826, a soli diciassette anni, con Sogno di una notte di mezza estate Felix Mendelssohn Bartholdy (Amburgo 1809 - Lipsia 1847) fondò un genere nuovo, quello dell’ouverture sinfonica, ribaltando l’idea di musica assoluta propria del primo Romanticismo. Dopo Haydn, Mozart e Beethoven la musica nuova poteva ritrovare la propria anima e uno slancio più determinato verso l’ignoto attraverso il riferimento a programmi, titoli, citazioni, luoghi geografici e mentali.
Questa volontà di rinnovamento nasceva così nel segno di Shakespeare, autore con cui la temperie romantica sentì sempre assonanze molto vive. Tra il 1797 e il 1810 August Wilhelm von Schlegel aveva tradotto vari drammi shakespeariani, tra cui A Midsummer Night’s Dream, commedia in cinque atti scritta probabilmente fra il 1594 e il 1597 per le nozze di un nobile e pubblicata nel 1600. Nella prospettiva di Schlegel, Shakespeare si innalzava tra tutti i drammaturghi moderni per l’organicità dei suoi drammi e per la sua capacità di ritrarre individui, masse e persino mondi contrapposti. Quest’ultima osservazione di Schlegel appare particolarmente pertinente a Sogno di una notte di mezza estate, la cui folla di personaggi proviene da ambiti sociali diversi (i sovrani: Teseo, duca di Atene, e Ippolita, regina delle Amazzoni; l’aristocrazia: le coppie di innamorati Lisandro ed Ermia, Demetrio ed Elena; il popolo: gli artigiani che mettono in scena Piramo e Tisbe, tra cui Nick Bottom), o appartiene addirittura a un mondo fantastico (come Oberon e Titania, re e regina degli elfi).

Emulo di Shakespeare, anche Mendelssohn nell’ouverture omonima seppe delineare i vari gruppi di personaggi distinguendoli attraverso contrasti spiccati. Dai quattro accordi iniziali degli strumenti a fiato generò una rete di motivi caratteristici correlati tra loro che si prestavano a sottili manipolazioni. L’ouverture Ein Sommernachtstraum op. 21, composizione fondamentale del romanticismo musicale tedesco e forse la più celebre del suo autore, fu eseguita per la prima volta a Stettino il 29 aprile 1827 con grande successo.
Dopo circa un quindicennio, nel 1841 Mendelssohn accettò la proposta del ‘re romantico’ Federico Guglielmo iv di Prussia, salito al trono l’anno precedente, il quale desiderava che il musicista sovrintendesse alla riforma delle istituzioni artistiche berlinesi. Pertanto Mendelssohn fu nominato presidente dell’Accademia di belle arti di Berlino ed ebbe anche il compito di scrivere una serie di musiche destinate alla rappresentazione di autori classici. Questo progetto portò all’elaborazione di varie musiche di scena, per Antigone di Sofocle (1841), Athalie di Racine (1843-1845) e Oedipus in Kolonos, sempre da Sofocle (1845). Ma Mendelssohn volle anche ritornare al giovanile Sogno di una notte di mezza estate: all’Ouverture egli aggiunse 12 numeri e un Finale, tra cui brevi melologhi (parti recitate accompagnate da musica) e pezzi sinfonici, a volte con solisti e coro.

Alcuni di questi brani, ricchi di suggestione, colmano gli interstizi tra un atto e l’altro, come lo Scherzo che apre il secondo atto (n. 1); l’Intermezzo che collega il secondo e il terzo atto con l’inseguimento degli amanti nella foresta e l’ingresso dei commedianti che dovranno rappresentare Piramo e Tisbe (n. 5); il Notturno che collega terzo e quarto atto, con le due coppie di innamorati in preda al sonno e Titania che si addormenta a fianco di Bottom adorno di una testa d’asino (n. 7); la celeberrima Marcia nuziale per l’entrata di Teseo e Ippolita che apre il quinto atto (n. 9); il fatato Finale conclusivo, con la ricapitolazione dei temi più importanti dell’Ouverture.
Le musiche di scena op. 61, composte nel 1842, furono eseguite per la prima volta con il dramma di Shakespeare nel Teatro di corte di Potsdam il 14 ottobre 1843. Quattro giorni dopo furono presentate al pubblico alla Schauspielhaus di Berlino, sempre con un’accoglienza travolgente.

Stagione lirica e balletto 2011

Dal 9 al 13 luglio 2011

Sabato 9, martedì 12 e mercoledì 13 luglio, ore 19:00: domenica 10 luglio, ore 15.30

Teatro La Fenice, Campo San Fantin, San Marco 1965 - VENEZIA

Sogno di una notte di mezza estate (A Midsummer Night's Dream)
commedia in cinque atti di William Shakespeare
traduzione italiana di Luca Fontana
musiche di scena per soli, coro e orchestra di Felix Mendelssohn Bartholdy op. 61

interpreti
soprano Elena Monti
mezzosoprano Marina Comparato

ensemble di attori della Fondazione Teatro Due di Parma
Oberon/Teseo Luca Giordana
Titania/Ippolita Paola De Crescenzo
Puck Luca Nucera
Grande Fata Federica Bognetti
Ermia Francesca Porrini
Elena Ippolita Baldini
Demetrio Francesco Gerardi
Lisandro Alessandro Averone
Filostrato/Egeo Massimiliano Sozzi
Peter Quince/prologo Gigi Dall?Aglio
Nick Bottom/Piramo Nanni Tormen
Tom Snout/Muro Massimiliano Sbarsi
Francis Flute/Tisbe Ruggero Cara
Snug/Leone Marcello Vazzoler
Robin Starveling/Chiarodiluna Sergio Filippa

maestro concertatore e direttore Gabriele Ferro
direzione teatrale Walter Le Moli
spazio scenico diTiziano Santi
costumi di Gianluca Falaschi
light designing diClaudio Coloretti

Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
maestro del Coro Claudio Marino Moretti

in collaborazione con Fondazione Teatro Due e Teatro Regio di Parma

Info: Tel. 041786511 

info@teatrolafenice.org

www.teatrolafenice.it