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La leggenda Pharoah Sanders in quartetto a Vicenza Jazz 2013

E20
Martedì 14 maggio al Teatro Comunale prima del sassofonista il progetto Soupstar del duo Petrella-Guidi

VICENZA - Si preannuncia come una serata storica quella di martedì 14 maggio al festival New Conversations – Vicenza Jazz: sul palcoscenico del Teatro Comunale salirà infatti il quartetto di Pharoah Sanders, sassofonista simbolo della ruggente stagione jazzistica degli anni Sessanta e da allora nume del jazz più libertario.

Con lui suoneranno William Henderson (pianoforte), Oliver Hayhurst (contrabbasso) e Gene Calderazzo (batteria). A fare da spalla al gruppo di Sanders, in apertura di serata si esibiranno Gianluca Petrella (trombone) e Giovanni Guidi (pianoforte), il cui progetto in duo Soupstar si muove con immaginifica libertà sulla lezione del jazz afro-americano.

Ma la musica di questa nuova giornata di Vicenza Jazz 2013 non si limita al Teatro Comunale. Il Jazz Cafè Trivellato Bar Borsa, sotto il loggiato della Basilica Palladiana, offre ben due gruppi, a partire dalle ore 22: in apertura il vocalist Kevin Mahogany accompagnato dal trio del pianista Massimo Faraò, con Aldo Zunino al contrabbasso a Byron Landham alla batteria. Dopo questo set di jazz nel solco della tradizione, a scompigliare i generi musicali arriverà l’eclettica Istanbul Sessions del sassofonista Ilhan Ersahin, con Alp Ersonmez (basso), Izzet Kizil (percussioni) e Turgut Alp Bekoglu (batteria).

Alle ore 11 al Conservatorio “Pedrollo” è inoltre previsto un incontro col pianista Enrico Pieranunzi, protagonista di due concerti di rilievo nel programma del festival, uno col suo trio (il 13 maggio al Teatro Comunale) e uno come solista assieme all’Orchestra del Teatro Olimpico (il 15 maggio all’Olimpico).

Il faraone dei sassofonisti jazz, per la portata storica della sua carriera e per anagramma del suo nome d’arte (coniato da Sun Ra, che fu suo band leader nei primi anni Sessanta).
Ascoltare oggi Pharoah Sanders (il cui vero nome di battesimo è Farrell; nato a Little Rock nel 1940) è come percepire l’eco delle ultime formazioni di John Coltrane. Perché è proprio da lì che prese definitivamente forma il suono sciamanico del tenore di Sanders, come incredibile secondo sax tenore nel quintetto dell’inarrivabile John Coltrane. Era l’inizio di quell’impennata stilistica che portò il free jazz a tingersi di bagliori mistici, negli ultimi dischi (Ascension, Meditations, Kulu Sé Mama…) e anni di vita di Coltrane. Da quel punto Sanders proseguì collaborando con Alice Coltrane, Don Cherry, la Jazz Composer’s Orchestra ma soprattutto inaugurando una carriera da leader immortalata inizialmente in numerosi album per l’etichetta Impulse!: veri cimeli del periodo d’oro del free jazz. 

Sul più noto di essi, Karma (1969), apparve il brano The Creator Has a Master Plan, un tema di tale presa da entrare poi nel repertorio di vari altri musicisti, incluso, agli antipodi stilistici, Louis Armstrong.
Oggi, dopo esser transitato anche per le acque del jazz dance, Sanders, senza aver perso la forza graffiante delle sue origini, conserva l’impeto del free riportandolo nell’alveo della tradizione jazzistica afroamericana.

Il link tra Gianluca Petrella e Giovanni Guidi è dato dai gruppi di Enrico Rava: entrambi, al momento attuale, fanno parte del quintetto Rava Tribe.
Gianluca Petrella, prima di entrare nell’orbita di Rava, aveva già messo in chiaro di avere una marcia in più rispetto a molti jazzisti, non solo trombonisti, della sua generazione: nato nel 1975 (a Bari), appena maggiorenne vantava già collaborazioni con Roberto Ottaviano e Greg Osby. Prima del 2001, quando si aggiudica il referendum Top Jazz come “migliore nuovo talento”, la sua strada ha già incrociato anche quella di Carla Bley e Steve Coleman.

Da allora le collaborazioni si sono succedute in quantità tali da essere difficilmente riassumibili e i premi sono fioccati a ciclo continuo (dal Django d’Or come migliore talento europeo nel 2001 al Top Jazz del 2005, questa volta come “migliore musicista dell’anno”; per non dire del Critics Poll della rivista DownBeat, che lo vede vincitore nella categoria “artisti emergenti” nel 2006 e 2007, un traguardo mai prima d’allora raggiunto da un italiano). Ma quel che più conta sono le formazioni man mano ideate da Petrella, che ci hanno fatto conoscere la sua visione eversiva della tradizione trombonistica: dagli Indigo 4 ai Tubolibre e la Cosmic Band.

Giovanni Guidi appartiene a una generazione più giovane (è nato a Foligno nel 1985) ma, Rava a parte, molte sono le similitudini tra il suo percorso e quello di Petrella, a cominciare da un approccio stilisticamente onnivoro allo strumento con cui, nell’alveo di dell’ECM sound, sottopone a un completo ripensamento la tradizione jazzistica.

Per il resto anche Guidi sta prendendo il largo con le collaborazioni internazionali, la creazione di gruppi a suo nome (come il Quintetto e la Unknown Rebel Band) e vari riconoscimenti (anche lui si è aggiudicato il Top Jazz come “migliore nuovo talento”, nel 2007).

Istanbul Session raccoglie musicisti di grande versatilità attorno al sax del leader Ilhan Ersahin, nato in Svezia, residente a New York, ma chiaramente segnato dalle proprie origini turche, che riemergono nella sua visione musicale ad ampio raggio. Il jazz più avanzato lascia infatti spazio anche e incursioni pop, il funk elettrico più aggressivo di Miles Davis ruota assieme alla musica dei dervisci, melodie medio-orientali si frantumano su ritmi di dub elettronico. Istanbul Session è una sovrapposizione dell’East Village newyorkese con le notti di Istanbul: jazz di un taglio tutto nuovo.

Kevin Mahogany è un musicista dalle doti sorprendenti: all’età di quattordici anni, quando solitamente si studia musica, lui già era insegnante di clarinetto. Nel frattempo aveva imparato a suonare anche il pianoforte e il sax baritono.
Fu all’università che i suoi interessi si rivolsero verso il canto jazz. I suoi primi dischi (per la Enja e poi la Warner) suscitarono negli Stati Uniti un entusiasmo che non è poi mai venuto meno. Oggi è uno squisito interprete del jazz vocale nelle sfumature swing, bop, blues e per la prima volta appare in Europa accompagnato da un gruppo non esclusivamente a suo nome. La ritmica sarà infatti affidata al trio di Massimo Faraò: un pianista dal tocco autorevole.

Dal 10 al 18 maggio 2013
 

VICENZA - location varie

New Conversations - Vicenza Jazz 2013 - XVIII edizione - Nel fuoco dei Mari dell’Ovest: West Coast and the Spanish Tinge

Il programma di martedì 14 maggio

ore 21:00

Teatro Comunale

Gianluca Petrella & Giovanni Guidi - Soupstar

Gianluca Petrella: trombone
Giovanni Guidi: pianoforte

A seguire

Pharoah Sanders Quartet - The Creator has a Master Plan

Pharoah Sanders: sax
William Henderson: pianoforte
Oliver Hayhurst: contrabbasso
Gene Calderazzo: batteria

ore 22:00

Jazz Cafè Trivellato Bar Borsa

Kevin Mahogany meets Massimo Faraò Trio

Kevin Mahogany: voce
Massimo Faraò: pianoforte
Aldo Zunino: contrabbasso
Byron Landham: batteria

Istanbul Sessions

Ilhan Ersahin: sax
Alp Ersonmez: basso
Izzet Kizil: percussioni
Turgut Alp Bekoglu: batteria

ore 11:00

Il jazz akl conservatorio A. Pedrollo

Incontro con Enrico Pieranunzi

Biglietti: Teatro Comunale: Gianluca Petrella & Giovanni Guidi / Pharoah Sanders: intero: 20 euro + d.p.
ridotto: 15 euro + d.p.
Jazz Cafè Trivellato Bar Borsa
5 euro (consumazioni non comprese)

Il festival New Conversations – Vicenza Jazz 2013 è organizzato dall’assessorato alla cultura del Comune di Vicenza, in coproduzione con Aim Vicenza e Trivellato Mercedes Benz, in convenzione con la Società Groove per il Bar Borsa, quindi con il contributo della Regione Veneto e del Ministero per i beni e le attività culturali, il sostegno di alcuni importanti sponsor fra cui Veneto Banca e l’attiva collaborazione di Confcommercio Vicenza, oltre che dell’Orchestra del Teatro Olimpico e del Conservatorio Pedrollo di Vicenza.

Info: Assessorato alla Cultura - Ufficio Festival
Tel. 0444 221541 - 0444 222101
info@vicenzajazz.org
www.vicenzajazz.org