Non c'è niente da ridere. Percorso di teatro comico alternat..o si presenta come una piccola rassegna, un piccolo percorso, una serie di storie raccontate in varie forme e in vari modi, e d'altronde, questo vuole essere il programma di teatro comico che Bonawentura ha voluto presentare in questa seconda parte della stagione teatrale 2007/2008.
Non c'è niente da ridere. Percorso di teatro comico alternat..o
Il programma
Teatro Miela - TRIESTE
Alessandro Fullin e Clelia Sedda
in
Gengis Kahn ovvero il problema del tartaro
Venerdì 8 febbraio 2008, ore 21.00
Io
con Antonio Rezza
di Flavia Mastrella e Antonio Rezza
Mercoledì 20 febbraio 2008, ore 21.00
Alti e bassi
Con Massimo Olcese e Adolfo Margiotta
Irriverenti ed imparagonabili, discutibili e disconnessi. Non uno spettacolo a due ma il tentativo, or dell'uno poi dell'altro, di trasformarlo in monologo. Monologo da riversare senza freno alcuno sul pubblico e senza pietà alcuna sull'altro. Chiquito e Paquito con nuove dispute e vecchi duelli verbali.
Adolfo Margiotta e Massimo Olcese nascono nello stesso anno, il 1957, ma in due posti lontanissimi l’uno dall’altro: il primo, infatti vede la luce a Torre del Greco, in provincia di Napoli, mentre il secondo non è che l’ultimo rampollo di una stirpe di genovesi purosangue.
Margiotta si diploma alla scuola del Teatro Stabile nel 1982 e lavora lì qualche anno. Nel 1987 conosce Massimo Olcese, anche lui diplomato al Teatro Stabile nel 1981. La loro prima collaborazione risale però all’88, nel trio Malodomax, insieme a Malo, nome d’arte di Mauro Pagan.
Adolfo Margiotta e Massimo Olcese si rincontrano solo qualche mese dopo e decidono di iscriversi in coppia al Loano cabaret. Nell’89 vengono scelti dallo Zelig di Milano, nel medesimo periodo di altri comici emergenti. Paolo Rossi li visiona e li contatta per ingaggiarli ne La commedia da due lire.
Adolfo Margiotta e Massimo Olcese hanno proseguito in questi ultimi anni la loro attività sia in duo sia separatamente: Massimo si dedica anche al cinema con alcuni film (mentre in teatro tra gli altri con Sergio Castellitto) e Adolfo si muove tra teatro e televisione.
Sabato 8 marzo 2008, ore 21.00
Ciao Nudo (Memorie di un ex chierichetto)
Con Roberto Citran
Regia Alessandro Bressanello
Con la collaborazione di Carlo Mazzacurati
Ciao nudo è tratto da una serie di divertenti racconti di Roberto Citran nei quali l'attore/autore rivive la sua fanciullezza a Padova, sua città natale.
Le brevi storie si sviluppano in un percorso in cui le associazioni delle memorie procedono in base ai luoghi del ricordo e alle persone che popolavano quei luoghi: il patronato, i frati di San Francesco, la casa alpina, dove la vita sociale ruotava attorno all'unica forma di aggregazione possibile: la parrocchia.
Il linguaggio è semplice, non manipolato e l'uso del dialetto è importante, non invadente ma fortemente rappresentativo in quella realtà comunicativa.
Il punto di vista è quello di un bambino ("Nudo" il protagonista della storia), il mondo è visto da sotto un tavolo. Un "Amarcord" veneto, dove l'effetto comico è dato dallo sguardo malizioso dell'adulto.
Attore di eccezionale bravura, elegante, dotato di una splendida recitazione.
Sono innumerevoli i registi che lo hanno voluto in un loro film: Giulio Base, Davide Ferrario, Cinzia Th. Torrini, Cecilia Calvi, Maurizio Ponzi, Maurizio Zaccaro. Ma rimane indelebile la sua collaborazione con Francesco Rosi sul set de La tregua (1996) e con Silvio Soldini in Le Acrobate (1997).
Noto anche all'estero, lo si può vedere accanto ad un Ewan McGregor in versione James Joyce in Nora (2000) di Pat Murphy, insieme a Nicholas Cage e Penélope Cruz in Il mandolino del Capitano Corelli (2001) di John Madden, ma anche in piccoli capolavori come Le valigie di Tulse Luper; La storia di Moab di Peter Greenaway e Hotel Randa (2004) di Terry George.
Ha vinto la Coppa Volpi per Il Toro di Carlo Mazzacurati al Festival di Venezia (1994) come migliore attore non protagonista.
Giovedì 20 marzo 2008, ore 21.00
Prossime Aperture
di e con Andrea Rivera
e con Lisa Lelli
e la partecipazione del polistrumentista Matteo D’Incà alle chitarre,basso, mandolino e programmazione computer
Un uomo, la sua chitarra (una Maton australiana) e la coscienza (una Lisa Lelli Toscana).
Sul palco si ripercorre la carriera di Rivera, anche attraverso filmati che lo riprendono in azione proprio a Trastevere, alle prese con passanti, turisti e 26 denunce per “disturbo della mente pubblica”. Qualche anno fa Costanzo mi ha cercato. E invece no, meglio la strada (concretizzazione delle parole di Gaber: C’è solo la strada su cui puoi contare / la strada è l’unica salvezza). Ma la coscienza suggerisce Andrea, ora sei diventato un comico! Sì, ora posso pubblicare il cofanetto con il libro e il dvd e distribuirlo anche in edicola…!
Tra monologhi, video-interviste (piacere sono Paul, exit Paul) e canzoni, ce n’è decisamente per tutti: dagli operai di oggi (molti di voi non hanno più la coscienza di classe… però vogliono la classe A senza coscienza….) ai politici (caro compagno ti sei mangiato i nostri ideali altro che i bambini….), alle subrettine dalla carriera facile (vedrai cara dopo tre film imparerai la dizione) sino a cercar di capire se la libertà ormai l’abbiamo rinchiusa in un salario o se la vera felicità è riscoprire la visione infantile di un mondo dove il cavaliere sia inesistente e dove non ci sia una lega, ma 20000 leghe… si… ma sotto i mari…
Martedì 22, mercoledì 23 e giovedì 24 aprile 2008, ore 21.00
Paolo Rossi in
Ubu Re d'Italia
L’ultima domanda che mi faccio e porrò nel mio lavoro è: Quando il creatore di un burattino muore, il suo cuore a chi va?”
La riflessione sul teatro e sul suo ruolo nella società contemporanea, la voglia di indagare i malesseri e i vizi del proprio mestiere, l’irrequieta incapacità di accettare lo stato attuale delle cose, hanno spinto Paolo Rossi ad affrontare in questo nuovo progetto il personaggio di Padre Ubu. In questa ennesima rappresentazione di Ubu non tenterò di fare un’ulteriore o più moderna versione dell’opera di Alfred Jarry, creatore non solo di questo burattino, ma anche di romanzi, saggi e primo padre della Patafisica. In tutto ciò che racconteremo o faremo, non cercherò di essere originale o patafisicamente corretto - anche perché essere patafisicamente corretto non è detto che sia corretto patafisicamente parlando. L’Ubu è un classico, ma questa volta non sarà come con Moliere, Shakespeare, Rabelais e altri, dove ho raccontato una mia versione, ho giocato o cercato un pretesto per ridisegnare quel mondo, che si consuma in una sera. Non realizzerò quindi il mio Ubu. Nemmeno dirò questo è l’Ubu.
Raccontare storie che chiudono con una domanda è per noi il Teatro Popolare.
Scritto con Carolina De La Calle Casanova, aiutato nella messa in scena da Elio De Capitani (che si definisce il grande tormentatore maieutico) e da Maria Consagra, lo spettacolo si avvale delle canzoni scritte appositamente da Vinicio Capossela, delle scene e dei costumi di Emanuele Crotti, della consulenza - per l’elaborazione di un linguaggio - dello scrittore Giampaolo Spinato e del consigliere maccheronico Riccardo Piferi.
Io mi sono ridotto come dovevo ridurmi, come ero destinato ad essere e sarò sempre peggio in modo che voi, tutti voi, possiate dire che non siete come me. Io sono il male necessario, l’uomo nero, lo sconosciuto che offre le caramelle ai bambini.
A voi gli specchi,
a voi le foto,
a voi le cose di una volta.
Io mi prendo il nuovo.
Tutta la merdra nuova. Me la mangio e poi la dichiaro nelle tasse.
E con tutta quella merdra vi conquisterò.
(Dallo spettacolo Ubu Re d’Italia)
Biglietti:
Paolo Rossi Ubu Re d’Italia
interi 20.00 € - ridotti 16.00 € (fino a 26 anni e oltre 65 anni)
tutti gli altri spettacoli
interi 15.00 €
ridotti 12.00 € (fino a 26 anni e oltre 65 anni)
Carta Miela
(non nominativo) 6 ingressi,
validi tra tutti gli spettacoli
utilizzabili da max 2 persone a spettacolo
72.00 €
no posto fisso numerato
Carta Miela e prevendite
presso la biglietteria del teatro
dalle ore 17 alle ore 19,
tutti i giorni da giovedì 17 a giovedì 31 gennaio 2008
e successivamente i due giorni precedenti
ad uno spettacolo del programma; inoltre la prevendita è possibile dalle ore 20 alle ore 23 in concomitanza di qualsiasi
giorno di apertura serale del teatro
Info: tel. 040365119
teatro@miela.it
www.miela.it