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In quiete, gli scatti di Claudia Pozzoli alla Jarach Gallery di Venezia

Deep Focus

[img_assist|nid=11852|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]VENEZIA - Inaugura sabato 2 febbraio presso Jarach Gallery In quiete, mostra personale della giovane artista Claudia Pozzoli che presenta cinque cicli di opere fotografiche, dagli esordi fino all’ultima ricerca inedita, che porta il titolo Oros. La fotografia di Claudia Pozzoli si distingue per la notevole raffinatezza formale e per l’eccezionale coerenza concettuale sviluppata dall’artista nel proprio percorso fin dagli esordi.

La fotografia di Claudia Pozzoli si distingue per la notevole raffinatezza formale e per l’eccezionale coerenza concettuale sviluppata dall’artista nel proprio percorso fin dagli esordi.

In un momento in cui gli artisti fotografi paiono annoiati dal reale e ci inducono a riflettere sulla sussistenza stessa di ciò che essi concretamente ci mostrano, Claudia Pozzoli, nelle sue immagini, sembra piuttosto voler condurre la realtà sull’orlo della sparizione. Mettendo in atto una riduzione all’essenziale degli elementi del visibile, li trasfigura in puro riflesso di una condizione interiore. I[img_assist|nid=11853|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=481] suoi cicli realizzati tra il 2002 e il 2005 sono imperniati sul concetto di vuoto elaborato dalla cultura orientale, e in termini formali sulla presenza assoluta del bianco e del nero.Nei notturni della serie Into my arms, solo un breve lembo di terreno è visibile in basso, ai nostri piedi, illuminato artificialmente. Oltre, vi è solo nero. Percepiamo che l’orizzonte è situato dove già non vediamo più nulla, dove non c’è differenza, non c’è immagine. È là che il nostro sguardo è attratto irresistibilmente. Specularmente, in Mu l’unico appiglio visivo sono le ondulazioni di un manto nevoso, prima che l’occhio si perda in un bianco pervasivo e abbacinante. Nero e bianco, che solitamente associamo in termini oppositivi al buio e alla luce, cioè all’assenza o alla presenza della condizione necessaria per vedere, si rivelano qui della stessa natura: metafora di un vuoto inteso non come nihil, ma come pienezza da cui può scaturire ogni possibilità. Se il nero ci intimorisce e il bianco ci rasserena, è per un’illusione che la nostra tradizione culturale e iconografica ha reificato.Su questa stessa ambiguità si fonda la forza psicologica di Invito al cielo, in cui la cavità nera, fuori dalla scala umana, di fronte alla quale siamo posti ci fa provare la sensazione di essere sulla soglia di uno spazio ignoto. Le Nature immobili, oggetti minuti o frammenti affondati delicatamente nel bianco, possono invece essere interpretate come una metafora del percorso necessario a raggiungere il vuoto zen: una sottrazione dalla rappresentazione delle cose di ogni elemento possibile, fino al limite oltre il quale ilsoggetto si dissolverebbe nel nulla.

La fotografia di Claudia Pozzoli è dunque profondamente inattuale, nel suo distaccarsi dal mondo dell’immagine iperreale e nell’avvicinarsi a un concetto filosofico orientale che è per definizione fuori dal tempo storico; eppure essa delinea in modo stringente la condizione dell’uomo contemporaneo, fatta di smarrimento e paure. Il titolo volutamente ambiguo, in quiete, racchiude il paradosso poeticamente realizzato dell’incontro tra questa inquietudine, un’angoscia capace però di generare slanci eroici, e la quiete del vuoto zen.

Anche nella serie Oros, in cui alte e nere pareti montuose cingono lo sguardo precludendogli – ancora - l’orizzonte, il silenzio ovattato, la calma contemplativa non sono disgiunti da un senso di oppressione, di schiacciamento. Qui è una sottile striscia di cielo oltre le creste a suscitare l’impulso all’azione, la tensione al superamento dei limiti. L’arte di Claudia Pozzoli vive del miracoloso equilibrio che si genera in quest’anelito verso l’infinito, destinato a restare perennemente irrisolto ma indispensabile esercizio spirituale.

 

Nata il 2 febbraio 1981, Claudia Pozzoli si è diplomata in fotografia all’Istituto Europeo di Design di Milano nel 2003. Vive e lavora in provincia di Sondrio.

 

Dal 2 febbraio al 29 marzo 2008

Jarach Gallery, Campo San Fantin, San Marco, 1997 - VENEZIA

Claudia Pozzoli - In quiete

A cura di Daniele De Luigi

Vernissage: sabato 2 febbraio, alle ore 18:00

Orario: da martedì a sabato ore 10-13 e 14.30-19.30

Ingresso libero

Info: tel. 0415221938
info@jarachgallery.com
www.jarachgallery.com