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Roy Haynes Quartet al Padova Porsche Jazz Festival 2007

Jazz Vibes
[img_assist|nid=10861|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]PADOVA – Giunge al culmine il Padova Porsche Jazz Festival 2007, la rassegna jazzistica che fino a domenica 25 novembre continuerà ad intrattenere il suo numeroso pubblico con concerti e appuntamenti di altissimo livello. Arriva infatti la sezione più attesa, Grandi Incontri, alle ore 21.00 al Teatro Verdi, con il concerto del grande Roy Haynes Quartet. Noto per la sua originale eleganza, Roy conduce il pubblico del Verdi in un'affascinante viaggio nella storia del jazz che lui stesso ha vissuto in prima persona, e che comprende brani che vanno da Monk a Metheny, oltre che sue composizioni originali. Insomma, un altro pezzo di storia del jazz al Teatro Verdi. Haynes, ricercato accompagnatore in organici di musicisti del calibro di John Coltrane, Lester Young, Bud Powell, Miles Davis, Charlie Parker, Sarah Vaughan, Thelonious Monk e Eric Dolphy,[img_assist|nid=10862|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=414] ha suonato anche con Kenny Burrell, George Shearing, Stan Getz, e Lambert, Hendricks & Ross. Nonostante collaborazioni con musicisti di praticamente tutti gli stili, il suo sound è immediatamente riconoscibile, grazie al modo in cui tratta ogni parte della batteria, con colpi poderosi e cascate di armonici lasciati risuonare. E come in ogni giornata del Festival, il Caffè Pedrocchi continua ad essere palcoscenico. Alle ore 17.00 Vittorio Franchini ed Elena Carminati, per la sezione Suoni e immagini, presentano Jazz Tales, un libro i cui testi e immagini si completano per creare vividi ritratti dei jazzman e della loro musica. Vittorio Franchini, critico musicale del Corriere della Sera è il pioniere della biografia jazzistica in Italia e testimone appassionato ma non sentimentale della vicenda del jazz in Italia e in Europa. Molti dei libri di Franchini sono illustrati da immagini di Elena Carminati, che ha il dono – grazie alla vicinanza umana con i musicisti – di sintetizzare in uno scatto la personalità di un jazzista. Concezioni del quartetto, alle ore 18.30 sempre al Caffè Pedrocchi (Via VII Febbraio), vede il quartetto “POKER” di Luigi Bonafede esibirsi in memorabili escursioni in perfetto stile hard bop che riescono sempre, grazie alla propria versatilità esecutiva, a sorprendere gli ascoltatori: la capacità, infatti, di prendere ispirazione dall'hip-hop e contemporaneamente creare atmosfere delicate, non è certo comune. Come non è comune riuscire a suonare ai massimi livelli sia pianoforte che batteria. Ricercatissimo per le qualità di accompagnatore per la sua profonda comprensione del carattere ritmico della musica, Bonafede preferisce guidare i propri gruppi, e con uno di questi incide il brano originale Poker che dà il nome a questo quartetto. Tra le sue esperienze, centrale per il jazz italiano, quella dei Five for Jazz, ideati da Bonafede e composti da Massimo Urbani, Pietro Tonolo, Paolo Pellegatti e Piero Leveratto. Negli anni '90, come omaggio a Massimo Urbani, Luigi Bonafede forma un secondo Five for Jazz, con Flavio Boltro, Emanuele Cisi, Rosario Bonaccorso e Francesco Sotgiu, registrando per la Soulnote un album intitolato Soulscape. L’ultima parte della serata è affidata a Palco per l’Europa. Questa è la volta della musica scandinava con il quartetto svedese di Cennet Jönsson che si esibisce al Caffè Pedrocchi alle ore 23.00. L’occasione permette di volgere lo sguardo al nord-Europa, dove sono attive realtà musicali sempre più importanti e significative. Lo svedese Cennet Jönsson, sassofonista, clarinettista e compositore, ha fatto esperienza con importanti musicisti americani tra cui Dizzy Gillespie e Dave Liebman, oltre che con Kenny Wheeler, John Taylor, Daniel Humair, Niels Henning Örsted-Pedersen. Il suo quartetto lavora in questa formazione dal 2001 e ha per ora svolto una intensa attività in Svezia, pubblicando un album per la Kopasetic nel 2003. Nella sua musica si mescolano atmosfere meditative e una buona dose di funk, grazie al suono contemporaneo della chitarra e l'elastico swing dei due ritmi, che navigano con destrezza in tempi dispari e rubati; autorevole al soprano, fluido e agile al tenore, il leader rivela doti liriche nei brani a tempo lento ma sfodera nei pezzi veloci la grinta del jazzman di vaglia.Il Padova Porsche Jazz Festival continua venerdì 23 con il concerto di Lee Konitz, per l’occasione accompagnato dai due italiani Pieranunzi e Del Fra e il batterista svizzero-francese Humair, e sabato 24 con Stefano Bollani, che insieme a Stian Cartensen improvviserà irresistibili scalette di vero e proprio divertissement esecutivo.Il festival è organizzato dall’associazione Miles con la forte partnership di Porsche Italia, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Padova, della Regione del Veneto e del Caffè Pedrocchi. Le serate del potranno essere seguite su SKY, grazie alla  diretta con ZOO TV SKY, che trasmetterà ogni giorno da Caffè Pedrocchi alle ore 20.30: “Zoo TV in diretta dal Jazz” sarà su 3CHANNEL CH. 872 SKY. Info: festival@padovajazz.comwww.padovajazz.com