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Un Chaplin inedito e i primi film girati nei paesi biblici alle Giornate Del Cinema Muto

Rassegne
[img_assist|nid=9738|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]PORDENONE - Il politico più cinefilo d’Italia non poteva scegliere giorno migliore per portare il suo saluto alle giornate del Cinema Muto di Pordenone. Nel suo giro elettorale in vista delle primarie per la costituzione del Partito Democratico di domenica prossimo, Walter Veltroni ha toccato anche Pordenone e non ha voluto mancare di portare il suo saluto ai partecipanti e agli organizzatori del Festival. Casualmente la sua presenza coincide con la presentazione di uno degli eventi di maggior spicco della manifestazione, la proiezione di All at Sea, un documento inedito su Chaplin. Sono 15 minuti girati in occasione di un’intervista che il grande attore e regista concesse nel 1933 all’allora giovane giornalista Alistair Cooke, che sarebbe diventato negli anni a seguire una delle voci più famose e autorevoli della BBC. Agli inizi di carriera egli fu incaricato, approfittando del fatto che si trovava in America con una borsa di studio, di intervistare alcune celebrità di Hollywood. Fra queste non poteva mancare Charlie Chaplin, che prese subito in simpatia il giovane e brillante cronista, invitandolo anche ad una piccola crociera sullo yacht dell’attore sulle acque intorno all’isola di Catalina. Cooke portò con sé la sua macchina da presa a 16 mm. E Chaplin improvvisò alcuni sketch, imitando celebri personaggi dell’epoca come Jean Harlow, Greta Garbo e il principe di Galles, fornendo anche precise indicazioni tecniche al giornalista. Ad un certo punto, senza alcun trucco e indossando solo i calzoncini da bagno, Chaplin fa il verso a Napoleone, e[img_assist|nid=9739|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=508] questo è particolarmente interessante perché proprio allora aveva in progetto di girare un film sul ritorno dell’imperatore dall’esilio di Sant’Elena. In questa pellicola Chaplin appare rilassato e spontaneo, al pari dell’affascinante compagna del regista di quegli anni, la ventitreenne Paulette Goddard. Il film, sicuramente per la consulenza di Chaplin, non è dunque un prodotto amatoriale; il montaggio scorrevole e l’umorismo delle didascalie gli danno quasi un tono da commedia. Si credeva, e lo credeva lo stesso Cooke che ne aveva utilizzato solo una minima parte per la trasmissione televisiva America, che fosse andato definitivamente perduto. Alla morte del giornalista, avvenuta nel 2004, la figlia Susan ha trovato il materiale nell’archivio dell’appartamento newyorkese del padre e, con grande generosità, ne ha autorizzato la prima proiezione pubblica alle Giornate, in programma oggi alle 20.30 al Teatro Verdi di Pordenone. Secondo David Robinson, direttore delle Giornate del Cinema Muto e il più accreditato esegeta di Chaplin, il valore del documento sta proprio nel rivelare un aspetto del Chaplin privato assolutamente inedito, oltre ad essere la prima testimonianza pubblica di un rapporto, quello con Paulette Goddard, che sarà per Chaplin tra i più importanti della sua vita. Nel pomeriggio, alle 14.30, viene presentato per la prima volta un altro documento di eccezionale rilievo: i primi film girati nei Paesi biblici. Nel marzo di quest’anno presso un antiquario parigino, alcuni studiosi della Lobster film sono stati attratti da una scatola contenente pellicole. Erano 93 rulli con titoli come Fontane à Bethléem, Panorama de Tibériade, Jesus en Croix, e, dalle perforazioni dei negativi, si poteva farli risalire agli anni tra il 1897 ei 1903. Si sa che proprio in quegli anni fu attivo nell’area Mediorientale un celebre operatore, Albert Kirchner, che fornì molto materiale alla Gaumont, nel cui catalogo peraltro troviamo molte vedute di Gerusalemme, del Santo Sepolcro, e del Cairo. Si può pertanto ragionevolmente supporre che quindi Kirchner c’entri in qualche modo con questi film, ma la storiografia deve ancora chiarire definitivamente il mistero della loro origine.