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Inaugurato il XXX anno accademico dell’università di Verona

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Giovedì 14 febbraio nell'aula magna di Polo Zanotto

VERONA - Inaugurato il XXX anno accademico dell’università di Verona. Un importante traguardo festeggiato dall’intera comunità. A celebrare questo pezzo di storia dall’autonomia dell’università di Verona, giovedì 14 febbraio, nell’aula magna del Polo Zanotto, assieme al
rettore Alessandro Mazzucco erano presenti Marco Mancini, presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane e Francesco Bifari, giovane dottore di ricerca dell’ateneo scaligero.   

Alessandro Mazzucco ha proposto una riflessione sulla problematica situazione del sistema universitario e sulle prospettive future e ha messo in luce la relazione che intercorre tra l'ateneo, la sua comunità e il territorio che la ospita. Il rettore ha inoltre tracciato un bilancio del suo mandato iniziato nel 2004, subentrando al dimissionario Elio Mosele e che si concluderà a settembre di quest’anno.

È stata quindi la volta dell’intervento del presidente del Consiglio degli studenti Omar Rahman, degli indirizzi di saluto del vicepresidente della Regione del Veneto Marino Zorzato  e del sindaco di Verona Flavio Tosi. A seguire il discorso di Marco Mancini che ha ricevuto dal rettore la medaglia dell’ateneo. A concludere la cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico 2012/2013 è stato Francesco Bifari, 38 anni, dottore di ricerca del laboratorio di Neurofarmacologia dell’ateneo scaligero attualmente in missione all’università cattolica di Leuven, Belgio. Il rettore ha, infatti, voluto rendere protagonista della giornata una delle
più giovani e brillanti menti della ricerca di ateneo. Bifari è intervenuto sul tema “Staminali del cervello: uno, nessuno, centomila. Dalla ricerca di base nuove possibilità terapeutiche”. Il prolusore ha fatto luce sui risultati e le prospettive di una ricerca sulle cellule staminali meningee, guidata da lui e dalla moglie Ilaria Decimo, giovane ricercatrice dell’università di
Verona, in collaborazione con i laboratori di “Farmacologia” e di “Ricerca sulle cellule staminali” dell’università di Verona, diretti rispettivamente da Guido Fumagalli e da Mauro Krampera. Nel 2009 il team di ricerca dell’università di Verona ha pubblicatoun lavoro che dimostrava l’esistenza di una rete diffusa di cellule staminali e di progenitori presente a livello delle meningi. Le meningi non sono solo l’involucro che avvolge e protegge il cervello. Esse si distribuiscono diffusamente anche all’interno del cervello, lungo i vasi del sangue e sono una sede in cui le cellule staminali soggiornano e si accumulano. Dalle meningi, le cellule staminali possono anche migrare dentro il tessuto nervoso e partecipare alla sua ricostruzione, come dimostrato in un successivo studio pubblicato nel 2011 sulle risposte che si hanno dopo un trauma del midollo spinale, la maggior causa di paralisi motoria
della nostra società. Questa scoperta, seguita da altre di altri laboratori internazionali, oltre ad aggiungere nuove conoscenze su come il cervello e il midollo spinale rispondono alle malattie, ha implicazioni importanti sul significato funzionale delle cellule
staminali nel cervello.

 L’università di Verona festeggia 30 anni di autonomia

L’ateneo scaligero oggi è annoverato dal Censis tra i grandi atenei grazie ai suoi 23 mila studenti. L’Università di Verona è un’istituzione che investe in ricerca e proietta i giovani nel mondo del lavoro. Per il 2013, infatti, l’ateneo scaligero ha destinato alla ricerca scientifica 13 milioni di euro. Inoltre, secondo il consorzio Almalaurea, il 63% dei laureati a Verona trova
un’occupazione ad un anno dalla laurea, il 19% in più della media nazionale.
Dal 2007 sono stati finanziati 52 progetti nell’ambito del VII Programma Quadro della Ricerca per un totale di 13.859.008 euro, di cui 3 progetti nell’ambito dell’iniziativa tecnologica congiunta Imi (Innovative Medicine Initiative) pari a 767.219 euro. Oltre ad essi, nell’ambito di altri programmi e finanziamenti comunitari, dal 2007 sono stati finanziati progetti pari ad euro 765.507. Per accelerare il processo di internazionalizzazione della formazione universitaria, particolare attenzione è dedicata alla promozione degli stage all’estero. Per supportare i neo laureati al momento dell’ingresso nel mondo del lavoro vengono inoltre realizzati seminari di orientamento, workshop sulle professioni; incontri aziende-studenti dedicati all’incontro tra studenti, laureati e referenti di importanti aziende locali e nazionali.

L’università di Verona è attenta anche ai rapporti internazionali.

Il programma Erasmus coinvolge 217 università partner appartenenti a 27 Paesi europei e 132 docenti coordinatori. La mobilità studentesca in uscita per l’anno accademico 2011/2012 ha riguardato 339 studenti assegnatari di borsa Erasmus. Come ogni anno, in
un'ottica di promozione della mobilità Erasmus degli studenti, l’università ha sostenuto un'azione di incentivazione integrando le borse finanziate dalla Comunità Europea con un contributo aggiuntivo di 140 euro mensili per ciascun studente.
Particolarmente significativo è l’impegno dell’ateneo per i dottorati di ricerca. Per il 2013 sono stati investiti 6.149.281,45 euro con i quali è stato possibile garantire, per il sesto anno consecutivo, 121 borse triennali di dottorato nonostante la crisi economica e i tagli ai bilanci delle università, grazie in particolare al contributo della Fondazione Cariverona, che finanzia 20 borse per un totale di 964.073,40 euro e della Banca Popolare di Verona con 3 borse per un totale di 145.429,74 euro. L’ateneo risulta essere sede amministrativa di 7 Scuole di dottorato con sede a Verona e ha nuovamente attivato 33 corsi di dottorato di ricerca. Di questi 33 corsi, 4 sono entrati a far parte delle due Scuole Superiori di dottorato interateneo con l’università di Padova e Venezia e un corso è entrato a far parte della Scuola interateneo in Storia delle Arti istituita in collaborazione con Venezia Cà Foscari e Iuav. Per quanto riguarda gli assegni di ricerca, l’importo disponibile per l’anno 2013 è di 1.500.000 euro.
Nel Catalogo dei prodotti della ricerca di ateneo, creato nel 2007, sono ad oggi presenti 71.329 prodotti tra pubblicazioni scientifiche, articoli, monografie, rapporti di ricerca, recensioni, brevetti. Il bando Joint Projects promuove progetti di ricerca congiunti tra i dipartimenti, i centri di ricerca dell’ateneo veronese e le imprese e gli enti pubblici e privati. Nelle edizioni svolte a partire dal 2005 sono stati attivati complessivamente progetti per oltre 12 milioni di euro coinvolgendo più di 110 imprese su 106 progetti finanziati.

 Dal 2010-2011, l’università di Verona ha introdotto il tetto di iscrizione programmato per i corsi di laurea in Biotecnologie, Economia e Lingue e letterature straniere. Nonostante ciò, secondo i dati dell’ufficio statistica Miur, i 21.789 iscritti nell’anno accademico 2003/2004 sono diventati 21.622 nel 2011/2012, registrando una flessione che non raggiunge l’1 %. Il trend di iscritti al nuovo anno accademico è, inoltre, positivo: secondo i dati di ateneo gli iscritti totali per l’anno accademico 2012/2013 sono 22.457 al 10 febbraio 2013.

L’ateneo scaligero presenta un trend di crescita anche in riferimento alle immatricolazioni. Secondo i dati di ateneo gli immatricolati nell’anno accademico 2012/13, al 10 febbraio 2013, sono 6.420 contro i 6.264 del 2011/2012. Un aumento che continua dal 2005/2006 quando gli immatricolati erano 6.030.
L’ateneo sprona gli studenti fin dall’inizio del percorso universitario ad una conoscenza e ad un confronto diretto con il mondo del lavoro, da realizzare principalmente tramite lo stage. Nel 2012 sono stati avviati 2162 stage e 4272 tirocini con 9137 aziende accreditate.