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Živa Kraus - Invisible interior

Dal 7 settembre al 17 ottobre 2010

Kraus nel suo ductus pittorico è una personalità complessa ma “immediata”, che fa a meno dei simboli, o meglio – come amava dirle Alberto Moravia – è una realista dell’invisibile, capace di fornirci la realtà dell’energia desiderante attraverso la vitalità dei colori, la matericità del pastello, i contrasti di pieni e vuoti che fanno della pittura astratta e simbolica di Živa Kraus la rappresentazione universale delle nostre emozioni.

È un processo di scavo e semplificazione, di purezza esistenziale che in una forma molto alta di dialettica si apre all’esistenza, alla società e alla vita. Una riflessione poetica che pervade la tela e scaturisce pura e fluida dalla mano, e che forse non riusciremmo a comprendere del tutto se non tenessimo a mente che «per concepire e comprendere le bellezze nuove di un quadro moderno bisogna che l’anima ridiventi pura» (Manifesto tecnico dei pittori futuristi, 1910).

In questa mostra sono raccolte 15 opere a pastello realizzate tra il 1975 e il 2007 e un videotape del 1976: svelano l’interiorità invisibile di Kraus pittrice, che «costruisce i suoi paesaggi con l’aiuto di colori resistenti alla prova del tempo lasciando a noi la scoperta di aspetti sempre nuovi e diversi [...] un “luogo di pace” dove non c’è un colore che domina sugli altri» (V. Buzan?i?).
Živa Kraus

Nasce a Zagabria da Ivo Kraus, già presidente del Museo d'Arte Contemporanea della città, e Herma Delpin; giovanissima si reca in viaggio con il fratello Ognjen in Italia, maturando un’esperienza d’Europa che dallo studio di Pittura presso l'Accademia di Belle Arti la porta a Venezia, nel 1971, per continuare gli studi di specializzazione in Scenografia.
Nel 1972 espone nella sua prima personale presso Studio Galerije Forum di Zagabria e poi nel 1975 alla Galleria Il Canale di Venezia. Contemporaneamente lavora come assistente per Peggy Guggenheim, e per la celebre Galleria del Cavallino di Carlo Cardazzo.
In questo ricco milieu si avvicina alle prime sperimentazioni di video-art, che a Venezia è sostenuta da Paolo Cardazzo lui stesso autore di video: a questo periodo risale il video proiettato in mostra The Motovun Tape (1976).
Nel 1978 è curatrice del catalogo della 38.Biennale d’Arte di Venezia dal titolo Dalla natura all'arte, dall'arte alla natura, e nel 1979 fonda Ikona Photo Gallery, partecipando alla clamorosa esperienza di Venezia '79. La fotografia, kermesse della fotografia mondiale organizzata dal Comune di Venezia, ICP New York e Unesco, della quale raccoglie e continua ancor oggi il processo culturale per la città.

Scheda Evento

Location:
Ikona Gallery - International School of Photography, Campo Del Ghetto Nuovo, Cannaregio 2909 - VENEZIA
Orario:
tutti i giorni dalle 11.00 alle 19.00. Chiuso il sabato.
Tel.:
0415289387