PORDENONE - L’evento per eccellenza della settima giornata, venerdì 7 ottobre, di questa trentesima edizione delle Giornate del Cinema Muto è la proiezione, alle 20.30 del tanto atteso The White Shadow, del 1923, produzione britannica riemersa pochi mesi fa nel New Zealand Film Archive grazie al certosino lavoro di indagine di Leslie Ann Lewis e dei conservatori Kurt Otzen e Louise McCrone.
Del film sopravvivono i primi tre rulli su un totale di sei. Se ne è parlato molto in questi mesi come del film perduto di Hitchcock. Che poi a firmarlo sia stato un altro regista britannico affermato, Graham Cutts, e che Hitchcock si sia occupato di molto – è accreditato come assistente alla regia, art director, montatore e sceneggiatore – ma non della regia, per il pubblico di oggi appare un fatto secondario. Perché di lì ad alcuni anni il ventiquattrenne Hitch avrebbe superato di gran lunga il maestro apprestandosi a diventare uno dei più geniali registi della storia del cinema.
Sopravvissuto grazie al proiezionista neozelandese e appassionato collezionista del primo cinema Jack Murtagh, aggiunge un tassello fondamentale per gli studiosi dell’opera di Alfred Hitchcock, offrendo l’opportunità di seguire i suoi primi significativi passi nel cinema e di studiare le sue idee visive e narrative mentre cominciavano a prendere forma. La proiezione di Pordenone è una prima internazionale, un regalo che il New Zealand Film Archive e la statunitense National Film Preservation Foundation, che nella stessa serata riceveranno il Premio Jean Mitry, hanno voluto fare al festival e al suo pubblico. The White Shadow, melodramma passionale dalle atmosfere molto cariche che vede protagonista la diva americana superpagata Betty Compson nel doppio ruolo di due sorelle gemelle, una angelica e l’altra diabolica, è la seconda di due produzioni, gemelle a loro volta (stessa star, stesso produttore, autore, cameraman, staff, scenografo, studio…) della neonata società di Michael Balcon, Victor Saville e dell’uomo d’affari John Freedman. Il primo film, Woman to Woman, basato su una pièce del drammaturgo inglese Michael Morton e tuttora considerato perduto, era stato un grande successo, che non si ripeté per The White Shadow, di cui i critici lodarono tuttavia la recitazione e la “brillantezza della produzione”.
La giornata cinematografica di venerdì 7 ottobre offre altri importanti appuntamenti con la sezione dedicata – nel 150enario dell’Unità d’Italia – al cinema nazionale, che vede oggi protagoniste Eleonora Duse, Francesca Bertini e Pina Menichelli. A partire dalle 10.30 sono in programma Cenere (1917) e Maddalena Ferat (1921) di Febo Mari. Il primo, tratto da un romanzo di Grazia Deledda sul tema del “figlio della colpa” è l’unica prestazione data al cinema, a 58 anni, da Eleonora Duse che, come scrive Gian Piero Brunetta, illumina le sequenze in cui appare di una forza interiore, di una potenza tragica che pone distanze incomparabili rispetto al gesto drammatico e melodrammatico delle grandi dive dell’epoca. La copia 35mm a colori (virata) è stata restaurata dalla Cineteca del Friuli in collaborazione con la George Eastman House di Rochester e la Cineteca Sarda. Maddalena Ferat, dal romanzo di Zola, è la cronaca di un “amour fou”, con una Francesca Bertini al culmine della sua carriera divistica. Febo Mari riesce comunque a controllarne la recitazione e il film è uno dei migliori nella filmografia di Mari e della Bertini di quello scorcio degli anni Venti. Nonostante la copia attuale presenti alcune lacune, il racconto è avvincente e si apprezzano la fotografia ricca di effetti luministici e coloristici, il montaggio, l’uso puntuale dei primi piani e la recitazione degli attori.
Protagonista della serata, dalle 22.30, è un’altra diva, Pina Menichelli, che ritroviamo ancora sconosciuta nella divertente comica Cines Una tragedia al cinematografo (1913) e già affermata, nel film di Gero Zambuto, di cinque anni posteriore, La moglie di Claudio (1918). Tratto dal romanzo di Alexandre Dumas figlio, la narrazione si sviluppa sul doppio binario del genere avventuroso e del dramma psicologico e passionale. A dominare incontrastata, ancora una volta, sono il corpo e le smorfie della Menichelli, che esibisce una varietà di toilettes sofisticate e si fa riprendere in pose ora languide, ora apertamente erotiche. Il film ha anche un suo valore testimoniale, nel suo essere specchio del clima morale e civile all’epoca dominante in Italia e in Europa, con gli accenni al tramonto dei valori tradizionali (la famiglia, la patria), conseguenza indiretta delle atrocità della guerra ancora in corso, e la volontà di potenza di non meglio identificati ma spietati gruppi di banchieri e industriali che agiscono nell’ombra. La copia presentata è stata restaurata dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e dalla Cineteca di Bologna a partire da una copia positiva nitrato della Lobster Films di Parigi.
Dal 1° all’8 ottobre 2011
Le Giornate del Cinema Muto - XXX edizione
Giovedì 6 ottobre
il programma
ore 9:00
Kertész prima di Curtiz
Das Spielzeug Von Paris (AT 1925) (trailer); 35mm, 4' (24 fps)
Der Junge Medardus (AT 1923) Michael Kertesz; 35mm, 79' (22 fps); did. GER
Pianoforte: Gabriel Thibaudeau
ore 10:30
Cinema Italiano
Cenere (IT 1917), Febo Mari; 35mm 42' (16 fps); did. ITA
Maddalena Ferat (IT 1921), Febo Mari 35mm, 52' (20 fps); did. ITA
Pianoforte: Philip C. Carli
ore 14:30
Tesori Western
Salomy Jane (US 1914), Lucius Henderson, William Nigh; 35mm, 87' (19 fps); did. ENG
Pianoforte: Stephen Horne
Ore 16:00
Cinema Georgiano
Tariel Mklavadzis Mklvlelobis Saqme [L’affare Tariel Mklavadze] (Georgia SSR 1925), Ivan Perestiani
35mm, 98', (18 fps); did. RUS
Pianoforte: John Sweeney
Ore 17:30
Blazing The Trail: The O’Kalems In Ireland (US/IE 2011), Peter Flynn Blu-ray, 86', sd; ENG (proiezione senza sottotitoli elettronici)
Ore 20:30
Premio Jean Mitry
Cerimonia di premiazione
Riscoperte
The White Shadow (GB 1924), Graham Cutts; 35mm, c. 43' (18 fps); did. ENG
Accompagnamento: Donald Sosin (piano), Frank Bockius (batteria)
Il canone rivisitato
Borderline (GB 1930), Kenneth Macpherson 35mm, 61' (24 fps); did. ENG
Accompagnamento: Günter A. Buchwald (piano), Frank Bockius (batteria), Romano Todesco (fisarmonica,
contrabbasso)
ore 22:30
Cinema Italiano
Una tragedia al cinematografo (IT 1913), Enrico Guazzoni; 35mm, 8' (18 fps) did. DUT
La moglie di Claudio (IT 1918) Gero Zambuto; 35mm, 70' (18 fps); did. ITA
Pianoforte: Masterclasses guest
Auditorium Regione - PORDENONE
ore 11:00
The Pordenone Masterclasses 2011
ore 13:00
Collegium Dialogue - 6
“I migranti di Hollywood”, Kertész/Curtiz e gli altri
Saletta San Francesco - PORDENONE
ore 17:30
AIRSC - Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema
Assemblea
Info: Cineteca del Friuli
tel. 0434 21204