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Donna Rosita nubile di Garcia Lorca al Politeama Rossetti di Trieste

E20
La nuova produzione del Piccolo Teatro di Milano di scena da mercoledì 19 gennaio

TRIESTE - Donna Rosita nubile di Garcia Lorca diretto da Lluìs Pasqual, è la nuova produzione del Piccolo Teatro di Milano ospite del Politeama Rossetti di Trieste da mercoledì 19 gennaio. In scena tre generazioni di artisti e alcuni tra i più grandi attori di Strehler: Gian Carlo Dettori, Andrea Jonasson, Giulia Lazzarini, Rosalina Neri, Franca Nuti. Accuratissimo l’allestimento, con le scene di Ezio Frigerio ed i costumi di Franca Squarciapino.

Lo spettacolo è costruito attorno alla figura di una donna, sullo sfondo borghese di Granada: un personaggio femminile delicatissimo e affascinante con un destino dolente di donna ingannata, dignitosa, ferita da un uomo vacuo e disonesto.
Sarà un’attrice elegantissima, duttile e contemporaneamente appassionata come Andrea Jonasson a restituirci il profilo di questa protagonista, Donna Rosita, mentre nelle altre tante figure di cui l’autore la attornia ammireremo un cast che raduna alcuni fra i maggiori interpreti strehleriani. Gian Carlo Dettori, Giulia Lazzarini, Rosalina Neri, Franca Nuti… attori che hanno vissuto l’avventura di Strehler e che hanno fatto grande il teatro italiano ed europeo: l’occasione di ammirarli tutti assieme sul palcoscenico è una delle molte chicche che ci vengono offerte da questa preziosa edizione di Donna Rosita nubile.
A metterla in scena è un altro nome di primo piano del teatro internazionale, Lluìs Pasqual. Catalano, Pasqual ha diretto quasi tutto il teatro di Federico Garcia Lorca, affidandosi a linguaggi scenici diversi, dalla prosa al flamenco, ed è un minuzioso conoscitore del grande scrittore del Novecento spagnolo, in tutte le sue sfaccettature: in Donna Rosita nubile respira e gode dell’atmosfera della commedia che si discosta per molti versi dalla più nota drammaturgia lorchiana.
L’idea che il pubblico ha dell’opera di Federico García Lorca spiega infatti Lluís Pasqual è di un teatro di grandi tragedie del mondo rurale: penso a Mariana Pineda, in parte anche a Bernarda Alba. In realtà, Lorca è il Picasso della letteratura spagnola: come il pittore ebbe il periodo blu, il periodo rosa, poi aderì al cubismo, anche nella scrittura di Lorca esistono fasi molto diverse. In Donna Rosita, García Lorca racconta la fedeltà a una memoria, descrive un modo fuori del tempo di vivere l’amore. Allo scorrere del tempo tocca il ruolo di protagonista e quando il tempo è protagonista, è della vita che si parla.
Inaspettatamente, dunque, Donna Rosita nubile è un testo fragile, delicatissimo, commovente: la storia di una donna che si fa memoria di un amore, finché può, a dispetto del tempo che passa e della banalità della vita che scorre indifferente, appena oltre ai confini della sua casa. «Rosita è un acquerello, una cartolina, tutto dev’essere leggero» commenta Pasqual. «La sua grandezza è che è una storia molto piccola, la vicenda di una zitella che si è fatta ingannare da uno che le ha promesso di sposarla, se n’è andato e per anni le ha mandato lettere zeppe di bugie. Lorca sceglie una storia tanto piccola e la fa diventare enorme».
Ma Garcia Lorca non ne dimentica la soavità e la traduce in modi drammaturgici inusuali, lievi: tutto è fiorito in Donna Rosita, gli atti sono “giardini”, gli intermezzi sono deliziosi canti e balli… Rimane dura però la vicenda della protagonista: e lì – per quanto soffusa, ovattata – riconosciamo la crudeltà, che Garcìa Lorca infligge a Donna Rosita.
Il suo pudore, la fede in un uomo traditore, le convenzioni sociali della Granada di primo Novecento, l’hanno spinta ad attendere la realizzazione di un amore vanamente promesso, ma il suo destino è di sfiorire in quella nostalgia.
Trent’anni della vita di Donna Rosita si consumano davanti al nostro sguardo, allo stesso modo in cui si consuma in un giorno l’altra protagonista della storia, la rosa mutabilis. Promessa a un giovane che dopo il fidanzamento lascia la Spagna, Rosita lo attende per vent’anni, fiduciosa che lui tornerà, come le assicura in periodiche lettere. Ma gli anni passano, le amiche di Rosita si sposano ed hanno bambini, il fidanzato non torna e solo alla fine si scoprirà che in realtà si è fatto una vita e una famiglia in Argentina…

Come fa la rosa mutabilis, che lo zio della protagonista coltiva, e che nell’arco di una giornata si schiude vermiglia per diventare quasi bianca la sera e sfogliarsi al calare della notte, anche il destino di Rosita è dunque quello di appassire nell’attesa. Rosita ripercorre poeticamente il ciclo di quel fiore, lo descrive quasi fosse un’invocazione contro il suo destino crudele… Ma quando l’inganno del fidanzato sarà palese e il suo rifugio perduto, un colpo di vento attraverserà la scena: a sfogliare i petali di Rosita e della rosa ormai sfiorite, o, chissà, forse a liberare entrambe dal sortilegio che le ha imprigionate.

Stagione Teatrale 2010-2011

Dal 19 al 23 gennaio 2011, ore 20:30
giovedì 20 gennaio anche alle ore 16:00, domenica 16 gennaio solo alle ore 16:00

Politeama Rossetti, V.le XX Settembre, 45 - TRIESTE

Donna Rosita nubile

di Federico Garcia Lorca

traduzione di Elena Clementelli

con Gian Carlo Dettori, Andrea Jonasson, Giulia Lazzarini, Rosalina Neri, Franca Nuti

e con Andrea Coppone, Pasquale Di Filippo, Alessandra Gigli, Eleonora Giovanardi, Eugenio Olivieri, Stella Piccioni, Franco Sangermano, Camilla Semino, Sara Zoia

scene di Ezio Frigerio

costumi di Franca Squarciapino

musiche di Josep Maria Arrizabalaga

movimenti coreografici di Montserrat Colomé Pujol

regia di Lluis Pasqual

Una Produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa

Biglietti: interi da 16 a 29 €; ridotti da 13 a 24 €       

Info: Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia
Tel.: 0403593511
info@ilrossetti.it
www.ilrossetti.it