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In esclusiva regionale Pippo Delbono al Verdi di Pordenone

Foyer

[img_assist|nid=11174|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]PORDENONE - Un viaggio struggente al limite della vita e della normalità, intriso di storia personale e di splendide intuizioni poetiche. Uno spettacolo che affronta il tema della morte, ma con delicatezza e poesia, Questo buio feroce, in programma giovedì 6 dicembre, alle 20.45, nel Teatro Verdi di Pordenone, in esclusiva regionale.

Pippo Delbono ne è ideatore e regista, ma anche interprete, assieme alla sua compagnia di attori “non ordinari” con cui da diversi anni porta avanti una ricerca personalissima di un teatro delle diversità. Attori che Delbono ha incontrato durante il suo percorso artistico e li ha scelti come importanti compagni di viaggio, persone che hanno avuto una vita spesso difficile e dolorosa, come Bobò figura ormai carismatica della compagnia, uomo sordo e muto che ha vissuto per quarant'anni nel manicomio di Aversa prima di incontrare Delbono e il teatro.
Questo buio feroce mutua il titolo dal libro autobiografico di Harold Brodkey, una delle voci più intense della letteratura americana della seconda metà del Novecento, in cui l’autore, ucciso dall’Aids, racconta gli ultimi anni della propria vita. In quel libro, in quel viaggio – dice Delbono - ho ritrovato il mio viaggio, la mia storia.
Altri richiami però si intrecciano a questo primo: da Emily Dickinson ad Artaud, da scritti dello stesso Delbono alla voce di Joan Baez, dalla pittura drammatica del Caravaggio ai corpi torturati di Botero, da Frida Kahlo, la pittrice messicana che dipingeva la sua carne ferita al Pasolini di Salò che con quel suo film sacro indagò la bestialità dell’essere umano.
Le suggestioni che innervano questa produzione di Pippo[img_assist|nid=11175|title=|desc=|link=none|align=right|width=482|height=640] Delbono affondano la propria lama nell'isolamento e nell'incapacità di comunicare degli uomini, nella loro solitudine e in quella distanza incolmabile che li separa. Corpi dalla naturalità informale, pulsanti di vita si perdono tra racconti e silenzi, urlano o sussurrano parole, al limite delle lacrime, per parlare ancora una volta d'amore e di quei fiori che dalle ferite nascono.
Crudeltà e travestimento sono gli strumenti usati da Delbono per mostrare un’umanità smarrita dietro fragili apparenze e segnata dalla sofferenza. In scena si alternano, come in una danza, immagini corali o di singoli, immersi in una solitudine profonda, nell’incapacità di comunicare che solo nel girotondo finale regala una speranza concreta.

 

Giovedì 6 dicembre 2007, ore 20.45

Sala prove - Teatro Comunale Giuseppe Verdi - PORDENONE

Questo buio feroce

Ideazione e Regia di Pippo Delbono
con Pippo Delbono, Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Raffaella Banchelli, Bobò, Margherita Clemente, Lucia Della Ferrera, Ilaria Distante, Gustavo Giacosa, Simone Goggiano, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Pepe Robledo
scene di Claude Santerre
disegno luci di Robert John Resteghini
luci di Fabio Saiz
fonica di Angelo Colonna
scene e costumi realizzati nei laboratori del Thèâtre de la Place Liege Emilia Romagna Teatro Fondazione

Info: www.comunalegiuseppeverdi.it e 0434 247624