Fluon ed elettronica In Galleria: La Polin rinnova lo spazio espositivo con la performance di Andy

[img_assist|nid=16585|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]TREVISO - Si può tracciare un parallelismo tra l’innovativo concept voluto dalla storica Galleria Polin di Treviso e l’opera pittorica di Andy, che ne inaugurerà il ciclo di esposizioni dal prossimo 13 dicembre? Che si tratti solamente di un moto pretestuoso o meno, è innegabile che ci siano molte affinità tra le tele e gli oggetti dipinti dal noto musicista dei Bluvertigo e il rinnovato spazio espositivo al civico 3 di Vicolo San Pancrazio, nel centro storico della Città dipinta.

Il fluon di Andy, collante cromatico tra il barocco e gli anni ’80, tra le note di David Bowie e le suggestioni pop di Andy Warhol – dei quali porta visivamente le influenze ? daranno vita, infatti, non solamente ad una mostra che Treviso non aveva ancora osato ospitare, ma ad un modo di vivere l’arte, e gli oggetti di cui questa si appropria, come se l’esposizione non fosse il fine, ma il mezzo per immergersi nella stessa esperienza estetica dell’autore. Parte della vita stessa.
Sabato 13 dicembre, a partire dalle 19, un angolo di Treviso prenderà dunque i colori dei cartoon giapponesi di oltre 20 anni fa: le linee nette di disegni che riportano all’infanzia dei nuovi fruitori dell’arte, i richiami a quell’evolversi dell’estetica che ha saputo influenzare non solamente i pittori ma anche i musicisti fino agli anni più recenti. Il Fluon Capriccio, come il critico Igor Zanti ha voluto descrivere l’opera di Andy, darà vita ad un percorso che porterà gli spettatori In Galleria, quasi[img_assist|nid=16586|title=|desc=|link=none|align=right|width=479|height=640] obbligandoli ad una immersione nello spazio espositivo che avrà contemporaneamente lo stesso impatto dello scoprire all’improvviso tutto ciò che lega i violini di Paganini agli strumenti elettronici dei Kraftwerk, il pane e cioccolato ai fagioli Campbell: tutto come se si stesse giocando davanti alla tv che trasmette i programmi cari ad un’intera generazione.
Un viaggio che sarà accompagnato dallo stesso Andy e dalle sue note in una vera e propria performance che trasformerà la
Galleria Polin in una grande installazione aperta, più che in una talvolta asettica esposizione. A ciò si aggiunge un particolare da non trascurare. Con questo primo importante evento si inaugura un nuovo way of living the art offerto da In
Galleria. Proprio in virtù del desiderio di rendere lo spettatore parte integrante del momento artistico, Galleria Polin darà il via in questa occasione ad una formula già rivelatasi di grande interesse a Londra come a Parigi e a New York: ogni oggetto presente nello spazio espositivo sarà infatti acquistabile. Dall’opera, ai complementi d’arredo, fino alle penne e alle lampadine utilizzate. Non si tratta però di una mercificazione globale di ciò che ruota intorno all’arte e all’artista ma del desiderio di far comprendere come l’arte stessa sia molto più accessibile di quanto normalmente non si consideri.
Un modo per poter portare con se parte dell’esperienza estetica che Andy per primo saprà regalare a quanti vorranno essere parte dell’esperienza estetica offerta In Galleria.