Error message

  • Il file non può essere creato.
  • Il file non può essere creato.
  • Il file non può essere creato.
  • Il file non può essere creato.
  • Il file non può essere creato.
  • Il file non può essere creato.
  • Il file non può essere creato.

Gli occhi dell'Africa, musica, cibo e film sul continente nero

Rassegne
[img_assist|nid=12423|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]PORDENONE - Dal 24 febbraio al 25 marzo 2008, nelle piazze e nei cinema di Pordenone, Udine, Sacile e Spilimbergo, ritorna per il secondo anno l'iniziativa promossa da Caritas diocesana Concordia-Pordenone e Cinemazero. Un tentativo di andare oltre i consueti stereotipi dello straniero che osserva e giudica, guardando l'Africa con gli occhi di chi c'è nato.

Una rassegna per raccontare l’Africa guardandola con gli occhi dei suoi abitanti, per creare un’occasione di incontro con le comunità di immigrati africani presenti nel territorio, per mostrare al pubblico italiano come il continente nero sia ancora una terra di storie e di miti.
Una manifestazione che vuole essere una festa multietnica, per la quale hanno lavorato insieme associazioni storiche del territorio e i gruppi, le associazioni locali di immigrati africani, in uno stimolante confronto per capire come raggiungere la popolazione immigrata, trovando le modalità migliori per favorirne la partecipazione.
Anche quest’anno verranno mostrati vari lati dell’Africa, con film scritti e diretti da registi dei Paesi di provenienza delle maggiori etnie africane presenti, cercando sempre di proiettare – quando possibile – i film in lingua originale con sottotitoli in italiano, per dare la possibilità agli spettatori africani di gustare il film nella lingua d’origine e agli spettatori italiani di assaporare la musicalità di questi idiomi. Le proiezioni saranno arricchite da approfondimenti culturali legati alle tematiche dei film e ai Paesi coinvolti.

 

[img_assist|nid=12424|title=|desc=|link=none|align=left|width=640|height=425] Gli occhi dell’Africa - II Edizione

Rassegna di cinema africano

Dal 24 febbraio al 25 marzo 2008

Il programma

Domenica 24 febbraio, dalle ore 15.00

Piazza XX Settembre - PORDENONE
“Spunti d'Africa, viaggio senzoriale tra el tradizioni africaneFesta Multietnica in piazza
Gastronomia, Musica, Artigianato da tutta l’Africa

 

Giovedì 28 febbraio

UDINE, Visionario, ore 20.30
PORDENONE, Cinemazero, venerdì 29 febbraio, ore 20.45
Il mondo ala rovescia

Africa Paradis (86') Costa d'Avorio/Francia, di Sylvestre Amoussou, 2006, Video, Versione originale francese sottotitolata in italiano
Premio del pubblico al Festival del Cinema Africano di Tarifa
Premio della giuria al Festival del Cinema Africano di Verona
Premio per la miglior sceneggiatura a “Fespaco 2007”
Commedia irresistibile dai toni fantapolitici in cui si immagina un mondo alla rovescia dove l’Africa è una superpotenza, un paradiso socioeconomico, e gli Europei fanno carte false per potervi ottenere un visto di entrata. I bianchi immigrati devono superare le dure prove della vita clandestina nelle città africane, i lavori domestici nelle case dei neri, le umilianti manifestazioni di razzismo.

 

Sabato 1 marzo

Cinema Miotto - Spilimbergo (PN)

PROIEZIONE PER LE SCUOLE CLASSI TERZE DELLE SCUOLE MEDIE E SCUOLE SUPERIORI
Ore 9.15
Hotel Rwanda (117’), Italia/Inghilterra/Sudafrica, di Terry George, 2005, 35 mm, Versione italiana
Paul Rusesabagina, direttore di un hotel in Rwanda, vive in condizioni privilegiate, lontano dalla povertà, finché, negli anni ‘90, esplode la follia del genocidio dei Tutsi da parte degli Hutu. L’albergo diviene rifugio per centinaia di persone in fuga dalla morte e Paul riesce a salvare oltre un migliaio di persone. Le responsabilità occidentali, nel lento sviluppo del dramma del paese sono evidenti. Di fronte all’orrore del genocidio, le nazioni occidentali tentennano: il film denuncia tale indifferenza. Fra la barbarie del genocidio e l’impotenza colpevole dell’occidente, Paul Rusesabagina è il solo a ricordare il valore assoluto del rispetto dei diritti umani.
Prenotazione obbligatoria via mail: mediateca@cinemazero.it

”BURKINA FASO, TERRA DI MITI”
Ore 18.00
Budd yam (97') Burkina Faso, di Gaston Kaborè, 1997, Versione originale (moorè e altre lingue) sottotitolata in italiano, 35 mm
Un percorso iniziatico che ripropone il fascino dei racconti tradizionali. Wend Kuuni parte per un lungo viaggio alla ricerca delle erbe del leone, l'unica medicina che potrà salvare la sorella. Adottato da una famiglia del villaggio, Wend Kuuni fa del viaggio, pieno di difficoltà e di imprevisti, una ricerca della propria identità.
Seguirà festa multietnica con la comunità Burkinabè

 

Martedì 4 e venerdì 7 marzo

UDINE, Visionario, martedì 4 marzo, ore 20.30
PORDENONE, Cinemazero. venerdì 7 marzo, ore 20.45
“DAL GHANA A NOLLYWOOD”
No time to die (100') Ghana/Germania, di King Ampaw, 2006, Video, versione originale inglese sottotitolata in italiano
PRIMA PROIEZIONE ITALIANA
Asante vive in Ghana. Indossa giacca a punte e cilindro per girare col suo furgone, un carro funebre che utilizza per portare le salme da Accara ai villaggi vicini con l’aiuto del piccolo Issifu. Esi deve organizzare il funerale di sua madre: è disposta a pagare qualsiasi prezzo pur di dare un degno addio alla sua adorata madre, e Asante e Issifu si prodigano per aiutarla. Inizia così un viaggio che farà nascere un amore proibito, ostacolato in tutti i modi dal padre di Esi, Owusu, che non accetta che sua figlia sposi un autista di pompe funebri. Un gioioso e fantasioso turbinio di eventi e d’imprevisti, una divertentissima commedia sulla morte, ambientata in Africa, e girata in Ghana, un paese dove produrre un film è praticamente impossibile: No Time to Die (2006) è una perla rara
This is Nollywood (60’) Nigeria/Usa, di Franco Sacchi, 2006, Video, Versione originale inglese sottotitolata in italiano
Franco Sacchi, nel suo documentario segue il regista nigeriano Bond Emeruwa nella realizzazione del suo lungometraggio, tra difficoltà produttive e tempi di lavorazione strettissimi, raccontando cosa significa fare cinema nel continente africano. In Nigeria in particolare, con qualche centinaio di camera digitale, molte idee e pochi soldi, si è creata un’industria cinematografica dal fatturato colossale.

 

Domenica 9 marzo

Cinema Teatro Zancanaro - Sacile (PN)

ore 17.00

Presentazione del libro Confini Migranti di Michele Negro e Elisa Cozzarini

ore 18.00

Omaggio a Sembene Ousmane

Moolaadé (117') Senegal, di Sembene Ousmane, 2004, versione originale francese sottotitolata in italiano, video
In un lindo villaggetto isolato del Burkina Faso con una piccola moschea al centro, vive Collé Ardo Gallo Sy che sette anni[img_assist|nid=12425|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=593] prima si era rifiutata di sottoporre la sua unica figlia al rito dell'escissione, asportazione parziale delle parti genitali. In casa sua si rifugiano tre ragazzine per sottrarsi a questo rito purificatore che si compie ogni sette anni e che le eleva al rango di spose promesse. La donna è l'epicentro di uno scontro tra due valori, due tradizioni: il Moolaadé (rispetto del diritto d'asilo e di protezione) e la Salindé (l'escissione), praticata in più di 25 Paesi africani musulmani. Mariti e mogli sono combattuti tra la paura di infrangere l'ordine socio-religioso e il desiderio di rinnovamento e modernità.
Seguirà degustazione di cioccolata

 

Mercoledì 12 marzo

PORDENONE, Cinemazero, ore 9.15 e 11.15
SCUOLE MEDIE E SCUOLE SUPERIORI
“LA LOTTA PER LA LIBERTA’ ”
Quando eravamo re (87’) Usa, di Leon Gast, 1996, versione italiana
“Vivo in America, ma la casa dell’uomo di colore è l’Africa. Sono stato uno schiavo quattrocento anni fa e ora sto tornando a casa per combattere in mezzo ai miei fratelli.” (Muhammad Ali). Un documentario eccezionale su un incontro di pugilato, destinato a divenire leggendario, non solo nel mondo sportivo, che nel 1974 si svolse a Kinshasa, nel cuore dell’Africa, fra George Foreman, allora detentore del titolo, e Muhammad Ali, lo sfidante. Quest’utlimo non solo diventò l’idolo dell’intero Zaire, ma anche il simbolo dell’orgoglio nero. La sua storia personale, già densa di prese di posizione a favore di un netto antirazzismo, divenne lo strumento per una più profonda consapevolezza delle proprie origini per tutti gli americani di colore.
Prenotazione obbligatoria via mail: mediateca@cinemazero.it

Giovedì 13 e Venerdì 14 marzo

UDINE, Visionario, giovedì 13 marzo, ore 20.30
PORDENONE, Cinemazero, venerdì 14 marzo, ore 20.45
“GENERAZIONI A CONFRONTO”
Viaggio alla Mecca - Le grand voyage (108') Marocco/Francia, di Ismael Ferroukhi, 2004, Versione originale sottotitolata in italiano
Réda e suo padre, rappresentanti di due generazioni di musulmani mai così diverse, mai così divise, intraprendono un lungo viaggio per raggiungere la Mecca. Su una Peugeot blu con una portiera gialla, percorrono 5000 km, da Marsiglia all'Arabia Saudita, via Italia, Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria, Turchia, Siria, Giordania. La convivenza forzata rende difficile il viaggio sebbene, alla fine, insegni qualcosa a entrambi. Il pellegrinaggio diventa per loro un viaggio iniziatico e per gli spettatori attenti l'occasione di conoscere la dimensione pacifica e tollerante dell'Islam. Sceneggiatore e autore di film corti, I. Ferroukhi (1962), marocchino cresciuto in Francia, ha vinto a Venezia 2004 – nella Settimana della Critica – il premio De Laurentis per l'opera prima, realizzando un film privo degli stereotipi che spesso infestano i conflitti tra due culture è interpretato ottimamente da N. Cazalé.
Interverranno Najat Najjar, mediatrice culturale e Kais Harbouche, rappresentante del centro islamico di Pordenone

 

Martedì 18 marzo

PORDENONE, Cinemazero, ore 20.45
"TRA NIGERIA E ITALIA"
A sud di Lampedusa (31'), di Andrea Segre, Nigeria/Italia, 2006, versione originale italiana, video
Girato nel deserto del Sahara nel maggio 2006 e realizzato in collaborazione con Stefano Liberti e Ferruccio Pastore, A Sud di Lampedusa ci trasporta al di là del Mediterraneo, raccontandoci la faccia nascosta di un’emigrazione di cui noi vediamo solo la tappa finale: lo sbarco nell’isola di Lampedusa. Ma chi sono questi migranti? Da dove vengono? Perché emigrano? A queste e a tante altre domande, il documentario tenta di dare una risposta, ma soprattutto di mostrarci e di farci percepire il vissuto di questi tanti cittadini africani in fuga dai loro paesi per scelta, per disperazione o anche per desiderio di conoscenza. Non si tratta di un discorso didascalico compiuto sul tema dell’emigrazione, al contrario è invece una sorta di sguardo esistenziale che cerca di entrare nella dimensione del viaggio, facendoci percepire il peso fisico e mentale di questi corpi in transito, di queste vite perennemente in sospeso tra un confine e l’altro.
The only way after home... but it's risky (110'), Nigeria/Italia, di Prince Abieyuwa Frank, 2007, versione originale inglese, video
Ogni genitore sogna un futuro radioso e brillante per i propri figli. Benny è orfano, sua madre si impegna a garantirgli un'istruzione nonostante l'assenza della figura paterna. Ma al liceo Benny entra in una compagnia poco raccomandabile. Sarà allora His a provvedere all'educazione del ragazzo, cercando in ogni modo di rompere i vincoli che lo legano alla gang. Benny voleva una vita in corsia privilegiata e deve così affrontare una serie di pericolose esperienze.
Alla presenza dei registi

Tutti gli eventi sono ad ingresso libero

 

Dal 7 al 25 marzo 2008

 

LA MOSTRA
Pordenone, Cinemazero, Galleria ZeroImage, in orari di apertura sala
"Goorgoorlou"
I fumetti del grande disegnatore senegalese T. T. Fons

La mostra verrà presentata venerdì 7 marzo alle ore 16.30 presso Cinemazero, con un convegno e inaugurata alle ore 19.00
“Goorgoorlou occupa un posto particolare nello spazio mediatico senegalese. Questo personaggio, protagonista del fumetto omonimo, è apparso dapprima nel settimanale satirico Le Cafard Libéré, per poi debuttare in teatro e in televisione, dopo aver realizzato persino qualche pubblicità e aver sostenuto azioni di impegno civile. Ideato dal disegnatore Alphonse Mendy, detto T. T. Fons, Goorgoorlou è un eroe del quotidiano, alla perenne ricerca della “DQ”, la Dépense Quotidienne (spesa quotidiana) che gli permetterà di adempiere al suo obbligo di capofamiglia. Il suo stesso nome, Goorgoorlou, è ricco di significato. In wolof, lingua veicolare in Senegal, il “goorgoorlou” - letteralmente “impegnarsi come un uomo” - è colui che riesce ad uscire dalle difficoltà quotidiane grazie alla sua abilità a sbrogliarsela. Accanto a lui troviamo ovviamente sua moglie Diek, suo figlio Modou Goor, il suo amico Tapha, ma anche tutta una serie di personaggi pubblici (Abdou Diouf, Abdoulaye Wade, Cheikhou Sharifou, Bill Clinton…) o colti nel suo ambiente (rapper, politici…)
Coi suoi disegni T. T. Fons testimonia le evoluzioni più significative della società senegalese degli ultimi anni, dall’irruzione della gioventù urbana nello spazio pubblico e politico. Goorgoorlou in particolare racconta la generazione “bul faale”. L’emergere del movimento giovanile ed essenzialmente urbano, designato con il vocabolo “bul faale” (nota 8), traduce una delle evoluzioni sociologiche più importanti nella storia contemporanea del Senegal. In wolof, “bul faale” significa approssimativamente “lascia perdere” o “chi se ne frega”. Non bisognerebbe però tradurre questa formula, divenuta un vero e proprio slogan identitario, come l’espressione di una generazione disillusa. Benché, alla lettera, il “bul faale” dei giovani senegalesi assomigli al “nevermind” anglosassone, è invece il marchio di una gioventù che crede a valori morali come la riuscita sociale, da conquistarsi attraverso il lavoro e la responsabilità individuale. In Senegal, come nella maggior parte delle società africane, i rapporti intergenerazionali sono sempre stati caratterizzati da un rispetto per gli anziani che poteva tradursi in una sorta di inibizione nei loro riguardi. Ora, i giovani, e in particolare i giovani delle città, hanno preso coscienza della loro capacità di affermazione, sia individuale che collettiva. I fenomeni concomitanti di urbanizzazione intensa, di scolarizzazione, di crisi economica e di influenza dei modelli culturali occidentali hanno sicuramente contribuito molto a tali processi di individualizzazione e di affermazione identitaria”.
Jean-François Havard (Université Lille 2) – www.africacomics.net