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Il gatto in tasca, il noto vaudeville di Georges Feydeau apre il 2008 dell'ERT FVG

Foyer
[img_assist|nid=11405|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]Sacile (PN) - Il 2008 teatrale dell’ERT si aprirà martedì 8 gennaio, a Sacile, dove, alle 21, andrà in scena Il gatto in tasca, notissimo vaudeville firmato nel 1888 dal maestro del genere, Georges Feydeau. Al Teatro Zancanaro, per la stagione teatrale firmata da ERT e Comune, verrà presentato l’allestimento che la Contrada di Trieste ha affidato alla regia di Francesco Macedonio. Antonio Salines è il protagonista, al quale si affiancano Giorgia Trasselli e Luca Sandri. Insieme a loro, sul palco, anche Francesca Bianco, Gianfranco Saletta, Marzia Postogna, Massimiliano Borghesi e Gualtiero Giorgini. Come detto Il gatto in tasca è uno dei più celebri lavori di Feydeau. L’autore francese lo compose a soli ventisei anni e l’immediato successo lo fece diventare l’erede artistico di Molière e Beaumarchais. Feydeau nelle sue opere amalgama il ritratto della società di fine Ottocento con i meccanismi della comicità, facendo scaturire, con un ritmo indiavolato, un movimento continuo di situazioni paradossali, di peripezie vicine all'assurdo che scatenano una valanga di risate. Osannato dai contemporanei e dai successori come un matematico del teatro, un ingegnere, Feydeau costruisce e rimonta una macchina ad orologeria, dove tutti gli ingranaggi, per quanto complicati, funzionano alla perfezione, nel grande gioco della comicità scenica. Nel Gatto in tasca troviamo Monsieur Pacarel e la moglie Marta mentre ospitano, nella loro casa di campagna, il dottor Obitor e la consorte Amandine. Il simpatico parvenu Pacarel si mette in testa di dare lustro alla famiglia facendo rappresentare, al famoso Teatro dell’Opéra di Parigi, un Faust che la figlia, sedicente scrittrice, ha composto da poco. Per fare ciò, Pacarel pensa a un fantasioso ricatto: poiché il Teatro dell’Opéra sta cercando di scritturare il tenore più famoso del momento, egli[img_assist|nid=11406|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=428] intende anticipare questa mossa, ingaggiando personalmente l’artista. Sarà in cambio di quest’ultimo che egli chiederà all’Opéra di rappresentare il lavoro della figlia. Ma non si deve mai comprare a scatola chiusa (chat en poche, il titolo originale, significa appunto a scatola chiusa): ad arrivare in casa Pacarel, per una serie di incredibili equivoci, non sarà un tenore, ma un giovanotto che porterà grande scompiglio, anche sentimentale, sia nella famiglia Pacarel sia in quella di Obitor. Informazioni al sito www.ertfvg.it o chiamando il Teatro Zancanaro al n. 0434-780623.