Error message

Il file non può essere creato.

Le Giornate del Cinema Muto 2010: il Premio Jean Mitry 2010 a Riccardo Redi e ad Andrè Gaudreaul

Pocket News

PORDENONE -  Il Premio Jean Mitry 2010 va a Riccardo Redi, storico del cinema, autore e curatore di molti volumi sulle cinematografie italiana, francese, algerina, polacca e tedesca, redattore sin dagli inizi della rivista Immagine: note di storia del cinema e supervisiore di alcuni restauri, e ad Andrè Gaudreault, professore all’università di Montreal, direttore della rivista CinÈMAS, e co-fondatore del Domitor, associazione internazionale no-profit per lo sviluppo e la ricerca sul Cinema delle origini.

Istituito nel 1986 dalla Provincia di Pordenone e dalle Giornate del Cinema Muto, il riconoscimento viene assegnato annualmente a personalità o istituzioni che si siano distinte per l’opera di recupero e valorizzazione del patrimonio cinematografico muto. La cerimonia di premiazione avrà luogo venerdÏ 8 ottobre alle 20.30 al teatro comunale Giuseppe Verdi di Pordenone, alla presenza dell’Assessore al Bilancio Giuseppe Pedicini.

Riccardo Redi (Padova, 3 aprile 1927) Ë giornalista e cultore di storia del cinema. Ha frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografia diplomandosi in regia. Dopo una breve attività come sceneggiatore e documentarista, ha collaborato con la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, dirigendo l’ufficio stampa e la documentazione, curando le Rassegne Retrospettive “Verso il Centenario” dal 1986 al 1995.
Per l’Associazione Italiana per le ricerche di Storia del Cinema – di cui è stato anche presidente – è stato redattore della rivista “Immagine – Note di storia del cinema” dal 1981 al 2002.
Ha pubblicato: “Cinema italiano sotto il fascismo” (a cura di, 1979), “Tra una film e l’altra” (a cura di, con Claudio Camerini, 1980), “Cinema scritto” (a cura di, 1989), e i volumi: Ti parlerÚ d’amor: cinema italiano tra muto e sonoro, 1986 (Premio Diego Fabbri 1988); 1911, la nascita del lungometraggio, 1992; Cinema Muto italiano, 1999; Film d’Arte e teatro: la breve parabola di Ugo Falena, 2000, La Cines, storia di una casa di produzione italiana, 2001 e 2009; Il Christus di Giulio Antamoro ed Enrico Guazzoni, 2002; Film stranieri in Italia, 2003; e di prossima uscita: Tecnologia cinematografica 1890 – 1932.

Andrè Gaudreault (1952)  è professore ordinario presso il Dipartimento di Storia dell'Arte presso l'Università di Montreal, dove dirige i gruppi di ricerca GRAFICS (Groupe de recherche sur l’avènement et la formation des institutions cinèmatographique et scènique) ed è stato, fino a luglio 2005, a capo della CRI (Centre de recherche sur l’intermèdialité - Centro di ricerca sulla intermedialité). Ha presentato numerose relazioni accademiche e pubblicato saggi sulla narrazione filmica e/o sul cinema delle origini. “Du littéraire au filmique”, pubblicato originariamente nel 1988, include una prefazione del famoso filosofo francese Paul Ricoeur, ed è stato pubblicato in molte lingue. Andrè Gaudreault è stato il primo studioso canadese di cinema ad essere insignito del prestigioso premio Killam Grant per la ricerca (Canada Council), nel 1996. Ha ricevuto il premio AQEC Olivieri per il miglior libro canadese sul cinema pubblicato nel 1993 (Pathè 1900. Fragments d’une filmographie analytique du cinèma des premiers temps). Questo volume è il risultato di molti anni di ricerca reso possibile anche grazie una cooperazione internazionale che ha coinvolto molte università Europee e Nord Americane. Gaudreault è stato uno dei cinque co-fondatori del Domitor, associazione internazionale non-profit per lo sviluppo e la ricerca sul cinema delle origini e fu il primo presidente eletto, dal 1987 al 1994. Domitor ora ha 250 membri in oltre 25 paesi. Ha organizzato diversi convegni e conferenze internazionali in Europa e Nord America. Con tre colleghi della Universitè de MontrÈal, nel 1997 ha co-fondato il Centre de recherche sur l'intermèdialité (CRI), un centro che riunisce i ricercatori di varie discipline (cinema, comunicazione, letteratura, storia dell'arte, ecc.) che condividono l’interesse in un nuovo approccio intermediale ai fenomeni  collegati all’arte e ai media.