Sul finire dell’Ottocento la fotografia era stata succube di un complesso d’inferiorità che la costringeva ad imitare la pittura, fin quasi a plagiarla; ciò nondimeno, la pittura (in special modo quella dei Preraffaelliti) prendeva a sua volta ispirazione dagli “errori” tecnici della propria antagonista.
Nel Novecento le due discipline avevano invece perseguito direzioni diverse, avevano cioè smesso di contendersi il dominio sull’immagine.
Situazione che si protrasse fino agli anni ’70, allorquando prese il sopravvento l’iperrealismo che – in una rinvigorita sfida tra la mano del pittore e l’otturatore del fotografo – aspirava a ottenere la migliore deferenza al vero.
Quali sono oggi i nuovi “parametri” con cui si deve confrontare la fotografia?
Quanto ha influito la tecnologia e l’avvento del computer nel suo porsi nei confronti dei nostri giorni?
Uno scatto fotografico non pretende di essere un succedaneo della realtà ma una reltà essa stessa. Attraverso un atteggiamento di fredda intenzionalità, gli artisti che usano la fotografia desiderano mettere en pose il mondo intero, assecondando la propria fantasia e un piacere del tutto[img_assist|nid=16708|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=306] personale; cercano inoltre di attualizzare il processo del fotomontaggio con immagini rielaborate al computer, sicché la pelle della realtà non viene solo corretta ma addirittura ri-creata.
Di fatto preferiscono addentrarsi nella ricerca e nella sperimentazione dei mezzi tecnologici, grazie ai quali attuano una chirurgia in grado di intervenire sulla fisionomia dell’immagine (è questo il caso del “bisturi computerizzato”).
Gli artisti ricorrono a questa metamorfosi/microchirurgia per investigare la natura dei propri mezzi, usano cioè le specificità dell’apparato tecnico per strumentalizzare la logica dell’analogico o del digitale, senza più dover ricorrere a interventi diretti sulle lastre (con abrasioni, velature, mascherature), né a processi chimici o ingegnosi accorgimenti visivi (sovraesposizioni, sottoesposizioni, solarizzazioni, sovrapposizioni, sfocature, etc).
Più che di fotografia bisognerebbe ragionare sul concetto di “fotografico”, soprattutto quando l’immagine è il risultato di una manipolazione o di un recupero da materiale pre-esistente.
Gli aspetti meccanici e manuali tornano allora a collimare nel procedimento creativo, recuperando da una parte la sensazione tattile e dall’altra la possibilità da parte del bulbo oculare di figurarsi uno sguardo, creando da sé una propria visione.
Per cui, se l’iperrealismo aveva invertito i ruoli e la sfida, nella prima decade del 2000 si va acclarando una fusionalità – questa volta “alla pari” – tra la pittura e la fotografia.
La condizione visiva diventa una forma sia di riproduzione che di rappresentazione, dando ragione a Henry Peach Robinson (l’inventore del pittoricismo fotografico) quando nel lontano 1884 pretendeva che «la fotografia potesse essere non solo una registrazione prosaica di fatti comuni, ma soprattutto lo strumento ideale attraverso cui potessero venire legittimamente incarnati fatti appartenenti alla immaginazione e alla fantasia».
Nel volgere del XXI secolo assistiamo dunque a un simbiotico/simbolico scambio interdisciplinare.
In pratica l’artista è tornato a comporre l’immagine come se stesse dipingendo un quadro: la pittura viene citata, riletta e assimilata alla fotografia dando origine a un sincretismo che cela dentro di sé altre regole, altre categorie, altre dinamiche.
Dal 13 dicembre 2008 all'11 gennaio 2009
Arte Sgarro, Via Scortegagna 14 - Lonigo (VI)
Click art international
Artisti: Cass Gary, Essamba Etoundi Angèle, Franklin Donna, IngridMwangiRobert Hutter, Leyla Jamil Akhundzada, Alterazioni Video Alterazioni Video, Emanuel Borcescu, Fabrizio Carotti, Roberto Cavalli, Babayev Chingiz, Fouad Elkoury, Ahmed Faig, Antonella Gandini, Clements Tobias Lange, Armin Linke, Giovanna Magri, Lech Majewski, Fabio Panichi, Alan Giacomo Rossi, Malick Sibidè, Cristina Treppo, Valeria Zanini
A cura di Matteo Vanzan, Alberto Zanchetta
Vernissage: 13 dicembre 2008. h 16 - 19
Orario: 16 – 19. Domenica su appuntamento. Chiuso il martedì, 25 dicembre e 01 gennaio
Ingresso libero
Info: tel. 0444439537
vanzanmatteo@artesgarro.com
www.artesgarro.com