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Un certo signor G con Neri Marcorè per la riapertura del Verdi di Pordenone

Foyer
[img_assist|nid=16905|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]PORDENONE - Preceduto da recensioni entusiasmanti, arriva a Pordenone, per riaprire la programmazione della prosa dopo la pausa natalizia, lo spettacolo Un certo signor G, in programma l’8 e 9 gennaio alle 20.45, portando nel Teatro Verdi di Pordenone un attore molto amato anche dal grande pubblico – Neri Marcoré - anche per le sue fortunate esperienze televisive. Ma sarà, soprattutto, un’occasione per rileggere, rivisitare, re-interpretare l’opera di quel grande e indimenticabile artista che è stato Giorgio Gaber. A più di 35 anni di distanza (Il signor G nasce nel 1970), con mano libera e pudica – afferma Giorgio Gallione, il regista dello spettacolo prodotto dal Teatro dell’Archivolto - ci siamo accostati ad un personaggio, ad uno stile, ai contenuti e ai linguaggi di un artista geniale ed innovatore, sempre autonomo e fedele a se stesso. Il “nostro signor G” è un’esplorazione nel beffardo, paradossale, buffonesco mondo di questa maschera di uomo comune che si interroga, comicamente impotente, sul senso della propria vita, sempre sfiorata dal pericolo dell’imbecillità e del qualunquismo. Per questo ci siamo ispirati, riproponendole e rimontandole, alle prime esperienze teatrali di Gaber, quelle di Dialogo tra un impegnato e un non so, Far finta di essere sani, Anche per oggi non si vola (siamo tra il 1970 e il 1974), fino all’ultimo disco del 2003, rifacendoci sempre, anche stilisticamente, alle forme del “teatro canzone”, invenzione gaberiana continuamente perfezionata nel corso di vari spettacoli, geniale intreccio di monologhi e melologhi, musica e canzoni. Neri Marcorè è Il signor G più di trent’anni dopo; solo sul palcoscenico,[img_assist|nid=16906|title=|desc=|link=none|align=right|width=427|height=640] accompagnato da due pianiste, Gloria Clemente e Vicky Schaetzinger, nella magistrale elaborazione musicale, quasi concertistica, di Paolo Silvestri, riscoprirà un’opera, quella di Gaber e Luporini, da considerare un’invenzione senza tempo di scadenza, un classico moderno che tra ironia, malinconia, istanze civili e comico paradosso si interroga sui destini dell’uomo moderno, in bilico tra utopia, impotenza, razzismo, amore, consumismo, paura e sogno. Un individuo che rischia di perdere i pezzi e che soffre, ci dice Gaber, dei mali più comuni e alla moda: nevrosi acuta, condizionamento totale, visione delle cose vicino allo zero: una persona normale insomma. Noto al grande pubblico per le sua partecipazione a trasmissioni come L’Ottavo Nano, Mai dire domenica, Parla con lei e per la conduzione di Per un pugno di libri, Neri Marcorè, che ha iniziato a fare teatro negli anni '90 contemporaneamente alle sue prime apparizioni televisive, non ha mai smesso di recitare in teatro e proprio con il Teatro dell’Archivolto ha interpretato per due fortunate stagioni teatrali lo spettacolo La lunga notte del Dottor Galvan di Daniel Pennac, sempre per la regia di Giorgio Gallione Fortunata anche la sua carriera cinematografica: sul grande schermo ha esordito con Ladri di cinema presentato alla Mostra di Venezia nel 1994 e nel 2003 l'ottima prova ne Il cuore altrove di Pupi Avati gli è valsa la candidatura al David di Donatello così come per La seconda notte di nozze sempre con Avati. Giovedì 8 e venerdì 9 gennaio 2009, ore 20.45 Teatro Comunale Giuseppe Verdi, viale Martelli – PORDENONE Un certo signor G con Neri Marcoré Regia di Giorgio Gallione Una produzione Teatro dell’Archivolto Info: tel. 0434247624 www.comunalegiuseppeverdi.it