[img_assist|nid=26275|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]VICENZA - Con un concerto dal programma vario e intenso, che guarda alla grande tradizione del melodramma italiano ottocentesco da Bellini a Verdi, e realizza una breve ma passionale incursione nell’eclettismo di Gounod, riprende, al Teatro Comunale Città di Vicenza la Stagione sinfonica, il 23 gennaio alle ore 21.00, con l’Orchestra del Teatro Olimpico diretta da Roberto Gianola e la partecipazione del soprano Gabriella Costa e del tenore Luca Canonici.
Si inizia, come di tradizione per i concerti lirico-sinfonici, con un’ouverture che “scalda” l’orchestra e prepara il pubblico al pathos delle arie che seguiranno. Tratta dalla Norma (1831) di Vincenzo Bellini, entrata nei cuori di tutti grazie all’indimenticabile interpretazione di Maria Callas nell’aria Casta Diva, l’Ouverture che apre l’opera è una pagina orchestrale che ha già in sé tutto il dramma e la tensione dell’amore tra i personaggi principali, che si svilupperà durante l’opera fino al tragico epilogo.
Segue l’aria tenorile E’ la solita storia del pastore da L’Arlesiana (1897) di Francesco Cilea, la famosa romanza cantata dal protagonista Federico, perdutamente innamorato dell’affascinante Arles, sconsolato per l’impossibilità di coronare il suo sogno d’amore con la donna che, fatto curioso e inconsueto, mai compare sulla scena. L’Opera, la cui alterna fortuna è legata anche all’intervento di Benito Mussolini, ha segnato gli inizi della carriera di Enrico Caruso, appena ventiquattrenne.
E dopo un amore solitario, virtuale, ecco invece un amore altrettanto intenso, ma questa volta corrisposto, con Romeo e Giulietta (1867), del compositore francese Charles Gounod, del quale viene offerta l’aria Je veux vivre, pezzo celebre a metà tra il virtuosistico e il malinconico cantato da Giulietta (soprano). Un altro grande amore è raccontato da un’opera che lega i due vicini di casa Mimì e Rodolfo: è La Bohème (1896) di Giacomo Puccini, ambientata nella Parigi di inizio Ottocento tra giovani artisti, pittori e poeti, spensierati e totalmente immersi nelle loro creazioni. Quando Mimì si reca dal poeta Rodolfo, si [img_assist|nid=26276|title=|desc=|link=none|align=right|width=424|height=640]presenta con l’aria Mi chiamano Mimì, cui Rodolfo risponde con un autentico moto di passione Oh, soave fanciulla brano che segna l’esplosione di un colpo di fulmine.
Dopo così tante e travolgenti tensioni amorose, una pagina solo orchestrale, giusto per prendere respiro, con l’ouverture dal Nabucco (1842) di Giuseppe Verdi, celebre brano sinfonico dove è riconoscibile, tra i tanti temi, anche lo struggente Và, pensiero, sull’ali dorate, intonato nel terzo Atto dal popolo ebreo sconfitto e ridotto in schiavitù.
La parentesi orchestrale dura pochi minuti, per riprendere subito con altre celebri arie.
Ecco, allora, la canzone di Oscar (tenore) Saper vorreste tratta da Un ballo in maschera (1859) di Giuseppe Verdi, l’opera che narra di un marito che uccide il presunto rivale, dramma per il quale Verdi ebbe inizialmente non pochi problemi in quanto considerato dalla censura borbonica offensivo per i reali di Svezia, e per questo riambientato a Boston, anziché nel paese scandinavo.
E, per finire, ancora Verdi con La Traviata, il popolare melodramma che continua ad appassionare il pubblico di ogni età. Dopo l’ascolto del Preludio, che dagli iniziali toni dolorosi passa all’accenno della celebre melodia Amami Alfredo, entra in scena Violetta (soprano) con l’aria E’ strano, è strano, la sorpresa di scoprirsi attratta dalla dichiarazione d’amore di Alfredo, seguita da Sempre libera degg’io con cui rinuncia ad essere amata davvero per continuare la sua vita da cortigiana.
Riescono comunque a coronare il loro sogno d’amore e Alfredo (tenore) si ritrova a riflettere sulla loro felice condizione (De’ miei bollenti spiriti). Chiude il programma musicale il duetto tra Violetta e Alfredo Parigi, o cara, la promessa di Alfredo di accudire Violetta portandola lontano dove possa curarsi, che man mano si trasforma nel canto d’amore che accompagna dolcemente Violetta alla morte.
Sul palcoscenico, l’Orchestra del teatro Olimpico diretta da Roberto Gianola, considerato uno dei più giovani ed interessanti Direttori d’orchestra della nuova generazione e due cantanti di riconosciuto spessore: il tenore Luca Canonici e il soprano Gabriella Costa, nell’interpretazione di brani di forte impegno che richiedono virtuosismo e soprattutto molta capacità espressiva per cantare tutte le tensioni di personaggi immersi in tanto amore, spesso doloroso e conflittuale.
Stagione Sinfonica 2009-2010
Teatro Comunale, Viale Mazzini, 39 - VICENZA
Sabato 23 gennaio 2010, ore 21.00
L’Orchestra del Teatro Olimpico
diretta da Roberto Gianola e
con Gabriella Costa: soprano
Luca Canonici: tenore
esegue
Vincenzo Bellini, Ouverture da Norma
Francesco Cilea, E’ la solita storia del pastore da L’Arlesiana
Charles Gounod, Je veux vivre da Romeo e Giulietta
Giacomo Puccini, Mi chiamano Mimì da La Bohème
Giacomo Puccini, Oh, soave fanciulla da La Bohème
Giuseppe Verdi, Ouverture dal Nabucco
Giuseppe Verdi, Preludio da La Traviata
Giuseppe Verdi, Amami Alfredo da La Traviata
Giuseppe Verdi, E’ strano, è strano da La Traviata
Giuseppe Verdi, Sempre libera degg’io da La Traviata
Giuseppe Verdi, De’ miei bollenti spiriti da La Traviata
Giuseppe Verdi, Parigi, o cara da La Traviata
Biglietti ancora disponibili
Info: Fondazione Teatro Comunale Città Di Vicenza
tel: 0444327393
info@tcvi.it
www.tcvi.it