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Un magistrale Giulio Casale fa rivivere quegli anni formidabili (e irrisolti)

Siaprio
[img_assist|nid=16118|title=|desc=|link=none|align=left|width=130|height=130]UDINE – Serata all'insegna della riflessione e dell'impegno storico-sociale per lo spettacolo Formidabili quegli anni di Mario Capanna, andato in scena l'altra sera al Teatro Palamostre, per la rassegna Akrópolis 9 di Teatro Club Udine.
Unico attore in scena Giulio Casale, trevigiano tutto nervi, follia e passionalità, accompagnato dalle musiche live alla tastiera di Carlo Cialdo Capelli. Casale, per quasi due ore, si immerge con la consueta partecipazione totalizzante (l'avevamo già ammirato, l'anno scorso, nel suo repertorio gaberiano in Polli d'allevamento) nel testo di Capanna, facendolo trasudare di emozioni vissute attraverso il[img_assist|nid=16119|title=|desc=|link=none|align=right|width=640|height=427] racconto e rispolverando le pulsioni vitali di un periodo oramai quasi dimenticato. Certo, il viaggio può essere tacciato di unidirezionalità forzata, partigiana, ma non gli si può rimproverare l’assenza di un amore sincero e tridimensionale, nella sua complicità emozionale.

Un excursus tra le pieghe del periodo '67-'69, tra gli avvenimenti di quello che è ricordato a livello planetario come il '68, con l'attenzione puntata sulla situazione italiana, dalle assemblee dell' Università Cattolica di Milano alla strage di Piazza Fontana, violenta messinscena di una intenzione repressiva che, a conti fatti, fara' del male a buoni e cattivi (chiunque essi siano stati).

Tra narrazione e inserti musicali di qualità, come Cara maestra (Tenco), Canzone del Maggio (De Andrè), C’è solo la strada (Gaber), c’è spazio per trovare anche il Casale cantautore con degli inediti (Ora o mai più) che si sposano benissimo a questo vero e proprio omaggio all’epoca d’oro della vitalità sociale.

Questo spettacolo viene giusto a contrappunto e a stimolo per le nuove generazioni, ora impegnate a (ri)trovare un'unità d'intenti, per riuscire a dar voce alla crescente volontà di democrazia, intesa come attiva manifestazione del proprio pensiero propositivo.

La libertà non è star sopra un albero,non è neanche il volo di un moscone,la libertà non è uno spazio libero,libertà è partecipazione. (Giorgio Gaber)