Stagione Teatrale 2011-2012 - Playtime
I cavalieri - Aristofane cabaret
dai testi di Aristofane
regia di Mario Perrotta
con Mario Perrotta Paola Roscioli Lorenzo Ansaloni Maria Grazia Solano Giovanni Dispenza Donatella Allegro
musiche dal vivo eseguite da Mario Arcari e dagli attori della compagnia produzione Teatro dell’Argine
"Questo non è Aristofane, questo è Aristofane rovistato e scorretto. Questa è una scorrettezza continua, è una fotografia scattata a sorpresa, senza preavviso, a futticumpagnu. È un Aristofane preso a prestito, quando serve, altrimenti... bastiamo noi".
Così comincia il mio nuovo cabaret contemporaneo. Come la televisione ci propone ogni giorno,l’agone politico - il momento più alto di una vera democrazia - ridotto a un cabaret, un
avanspettacolo truce, fatto di parole vuote berciate al massimo volume, vaniloqui di chi non sache cosa dice ma poco importa, purché risulti inascoltabile la voce dell’avversario. Complice di questo nulla spettacolare il pubblico inebetito, il popolo, che qui diventa il vero protagonista di una drammaturgia originale.
Se con Molière sono stato filologicamente corretto, rispettando testo e versi alessandrini, con Aristofane sarò irriverente, lo prenderò a prestito, mantenendo intatta, però, la veemenza politica dei suoi testi, per realizzare una fotografia d'Italia il più possibile urticante, uno spaccato a sorpresa di un paese complice del potere, un paese che sfoga la sua rabbia per una situazione che, al di là delle rimostranze verbali, continua ad alimentare colpevolmente.
"La storia siamo noi, nessuno si senta escluso". Basta virare in negativo uno dei versi più noti della canzone d'autore italiana per ritrovarsi di fronte i protagonisti del dissesto sociale e morale in cui viviamo. "C'è la crisi, non si campa più con 'sta crisi" diventa così, il tormentone dietro il quale nascondere le proprie responsabilità, il mantra italiota che ci libera tutti, l'oppio contemporaneo di un popolo mai diventato nazione. E allora saranno scintille tra contendenti, musica oscena per rime triviali, intermezzi pubblicitari, gran varietà, cavalieri e macellai, e martellanti insofferenze da condominio. Panem et circenses per tutti!