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Notre Musique, un Godard ambientato a Sarajevo per Lo sguardo Maestri a Pordenone e a Udine

ConSequenze
PORDENONE - Parla di guerra Jean-Luc Godard, usando il cinema contro le armi e contro le idee usate come armi nel film Notre Musique, ambientato a Sarajevo, in programmazione per la retrospettiva Lo Sguardo dei Maestri Passion Godard e in occasione della Giornata della Memoria mercoledì 27 gennaio a Cinemazero di Pordenone e giovedì 28 gennaio al Visionario di Udine. La proiezione sarà preceduta dal cortometraggio di Godard Dans le noir du temps, costruito con immagini d’archivio della Shoah e della guerra nella ex- Jugoslavia. A Pordenone e Udine le proiezioni inizieranno alle ore 20.45. Presentato fuori concorso al 57mo Festival di Cannes del 2004, Notre Musique si svolge a Sarajevo, una terra di mezzo, carica di storia, segnata ancora dalle ferite della guerra. Nel film, Godard si muove in una terra di confine, a metà strada tra la finzione e il documentario, con personaggi veri e altri creati di sana pianta. Il racconto si sviluppa lungo un “trittico” da Divina Commedia, in un Purgatorio preceduto dall’abisso infernale della guerra e seguito dall’epifania di un paradiso ironico. In principio, è l’Inferno: otto minuti di un montaggio sapiente e furioso di immagini di guerra, di tutte le guerre, di ogni tempo, vere o ricreate dal cinema, in bianco e nero o a colori. Il Purgatorio si svolge a Sarajevo, duranti gli Incontri Internazionali del Libro, luogo “dove la riconciliazione è possibile”. Il terzo tempo è invece quello di un Paradiso ironico, dove l’esercito americano garantisce la libertà e la prosperità al mondo intero. Un film in cui Godard crea cortocircuiti fra mondi che sembrano lontani e non lo sono. Pitture sacre e foto di guerra.. Pellerossa a cavallo sotto il ponte di Mostar in rovina.. Il risultato è un viaggio tra i fantasmi di oggi e di ieri. Il film  sarà preceduto dalla proiezione di Dans le noir du temps, diretto e montato dallo stesso Godard nel 2001, cortometraggio in cui le dieci “stazioni” in cui è diviso scandiscono una vertiginosa discesa in gironi dove frammenti di film (di Ejsenstein, Pasolini e, soprattutto dello stesso Godard) e agghiaccianti immagini d’archivio della Shoah e della guerra nella ex- Jugoslavia, sono accostati per stigmatizzare l’estremo, apocalittico degrado della nostra civiltà e cultura, ammorbate dai rigurgiti degli orrori di ieri come dal loro oblio. I film sono in versione originale con sottotitoli italiani.